La libertà, il sentire e i corpi inferiori

D – Per me chiaramente non si può essere liberi finché si è soggetti al proprio karma, cioè finché non si riesce a comprendere attraverso l’allargamento del sentire il proprio. Questo implica ovviamente un lavoro che non dovrebbe essere mentale, ma di coscienza; proprio la cosa che noi facciamo sempre fatica a raggiungere.

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Non si mette nei problemi un altro per liberare sé

D – Tu prima parlavi in merito alla felicità, che tante volte bisogna mettersi delle maschere per non apparire, non so, sempre sorridenti oppure gioiosi; ma succede spesso che uno deve mettersi delle maschere, magari c’è un trasporto di amorosi sensi, cioè uno deve mettersi la maschera in quel momento lì?

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La vita in presenza di una lesione cerebrale

D –  E laddove subentrasse una grave lesione cerebrale?

Certamente a quel punto il discorso sarebbe completamente diverso, perché la grave lesione cerebrale potrebbe comportare una diversa acquisizione dei dati da parte dei corpi inferiori.

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La cultura: le sfide del colto e dell’ignorante

La critica che abbiamo rivolto alla cultura voleva trattare semplicemente e solamente la cultura mal usata, quando resta cosa sterile mentre potrebbe dare un aiuto molto grande, e credo che ognuno di voi sia d’accordo su questo. 

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