Come nascono i fantasmi della mente

I fantasmi della mente, giustamente, come avete affermato, nascono dall’illusione, ma è possibile che il corpo mentale si illuda? Quale può essere l’illusione creata dal corpo mentale?

In fondo, per sua stessa natura, esso ragiona lucidamente, direi freddamente, esaminando consequenzialmente le catene logiche che compongono i pensieri e, quindi, partendo da un punto, esamina i dati correlati a questo punto per arrivare, alla fine, alla conclusione.
Come può nascere, allora, il fantasma?

Se ci pensate un attimo, la risposta, alla fin fine è abbastanza semplice: infatti, come diceva prima il fratello Scifo, ricordate che la sinergia tra i vari corpi, è sempre in atto, non sono mai ognuno a se stante ed in condizioni di lavorare da soli, quindi, bisogna ricordare che al corpo mentale arriva anche ciò che sta vivendo il corpo fisico e ciò che sta vivendo il corpo astrale, attraverso i dati che essi sperimentano.

Ora, allorché al corpo mentale, arrivano questi dati, può accadere che essi forniscano degli elementi illusori.

Prendiamo l’esempio del terremoto di cui avevate parlato: il corpo fisico avverte questo tremito della crosta terreste e avvertire questo tremito fa inviare dal corpo fisico la percezione fisica di questo tremito al corpo mentale. Se non vi fossero altre interferenze da parte delle altre componenti destinate a completare l’esperienza, il corpo mentale farebbe due più due uguale quattro, ovvero: il corpo fisico ha avvertito un movimento del terreno. Significa, perciò, che il terreno si sta muovendo, punto e basta.

Ma mentre il corpo fisico avverte il movimento si mettono in moto gli altri meccanismi tipici dell’insieme dei corpi inferiori dell’individuo, ed ecco che il corpo fisico prova una sensazione di disagio perché non riesce più a mantenere il perfetto controllo dei suoi movimenti e si sente squilibrato rispetto alla terra su cui poggia i piedi, cosicché prova una sensazione spiacevole.

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Questa sensazione spiacevole provoca il desiderio, naturalmente, che la sensazione possa finire, in modo che il disagio sparisca; questo a sua volta porta con la paura, anch’essa un’altra emozione, che il disagio possa continuare per sempre, quindi, il corpo astrale invia questi dati verso il corpo mentale, affinché vengano elaborati.

A quel punto il corpo mentale mette assieme tutto ciò che ha ricevuto e quello che è il risultato viene «trasformato» in un fantasma fatto di paura e di disagio, perché il suo due più due che prima veniva quattro, adesso è un’incognita che non riesce a elaborare o a comprendere.

Questo è tipico, ad esempio, di tutte le volte in cui capitate in una situazione nel corso delle vostre vite in cui dovete affrontare qualcosa che non conoscete e, quindi, vi spaventa: il processo che in voi si mette in moto fa sì da creare all’interno del vostro corpo mentale una risposta con una incognita, alla quale il corpo mentale cerca, attraverso i dati, la razionalità e i suoi processi logici, di dare una soluzione per ottenere la tranquillità dei corpi inferiori.

Siccome non riesce a ottenere con i pochi dati che ha ciò che desidera, non può fare altro che cercare di dedurre quale possa essere la soluzione, quale possa essere la motivazione per il suo stato interiore, e la deduzione, naturalmente, è qualche cosa di diverso dall’esame logico, razionale delle concatenazione dei fatti, vuol dire aggiungere qualche cosa in più che non è certo; questa aggiunta di «fattore non certo», è un’incognita che il corpo mentale aggiunge al suo processo elaborativo per cercare di stabilizzare il pensiero che sta formando in modo da creare una situazione di equilibrio.

Se la sua deduzione è giusta il fantasma non si creerà, se la deduzione, invece, è sbagliata ecco che si creerà all’interno del corpo mentale una sorta di forma-pensiero in cui è impressa questa deduzione ancora in attesa di essere trasformata in forma definitiva e giusta: questo è il fantasma della mente, che resterà come schema all’interno del corpo mentale, come schema razionale, deduttivo, che però deve essere ancora provato e, quindi, deve passare ancora attraverso l’esperienza, cioè deve ancora avere i dati provenienti da nuove esperienze del corpo fisico e da nuove reazioni del corpo astrale.

Il corpo mentale può, quindi, contenere in sé degli elementi illusori che noi abbiamo chiamato fantasmi. Moti

[…] «Ma come lasciare pochi fantasmi?» vi chiederete: è semplice, miei cari, vi sono due modi per cercare di annullare i fantasmi che rendono oppressive le vostre giornate:

il principale (che è diventato ormai un «tormentone» per questi incontri), è quello di osservare dentro di voi e conoscere voi stessi; conoscendo voi stessi, il corpo mentale saprà sfrondare molto di quello che arriva, perché riuscirà a riconoscere molto più facilmente quelli che sono impulsi illusori dell’Io e quelle che sono le realtà tra quelle che state vivendo.

L’altro modo è quello di non ritirarvi dalla vita che state vivendo, ma di cercare di viverla giorno per giorno, attimo per attimo, godendo il presente e non perdendovi nel passato né sognando troppo il futuro, cercando cioè di essere presenti a voi stessi e di affrontare la vita, invece di fare come fate così spesso, cioè di volgere il capo dall’altra parte per cercare di non vedere ciò che vi può turbare. Moti


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5 commenti su “Come nascono i fantasmi della mente”

  1. Anche nel Cerchio ifior si presentano elementi forti di analisi dei propri fantasmi e allo stesso tempo di vivere la vita nel presente. Tutto si concatena e trova equilibrio.

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  2. Anche il corpo mentale subisce l’influenza di tutti gli altri corpi: il dubbio e l’analisi sono gli strumenti che permettono una visione sempre più chiara

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  3. Riconosco nel personale meccanismo che l’incognita crea una certa destabilizzazione.
    Le esperienze hanno portato ad una resa, ad una accettazione neutrale dei fatti che da noi prescindono…il meccanismo personale resta lo stesso, diverse però le modalità di attivazione.
    Grazie!

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