La nascita di un individuo: i corpi funzionali all’evoluzione [IF53-1focus]

L’argomento in sintesi
La Realtà in cui l’individuo va a immergersi deve presentare le caratteristiche il più possibile idonee alle sue capacità di sperimentazione e i corpi di cui dispone debbono avere le caratteristiche necessarie ai suoi compiti e scopi incarnativi.

Quanto avevamo detto era (per sommi capi) che solo «quello spermatozoo» e solo «quell’ovulo» potevano unirsi in «quel momento» per dare vita a «quell’individuo, e che la Scintilla dell’individualità che andava a incarnarsi raccoglieva intorno a la materia dei vari piani di esistenza che attraversava per costituire i corpi transitori di quell’incarnazione, affinché essi risultassero adatti ai suoi bisogni evolutivi per quella vita.

[…] Per fornirvi un adeguato supporto logico, dobbiamo dare per accettati come ipotesi di lavoro alcuni elementi fondamentali:
– prima di tutto che ogni cosa nel Cosmo tende a evolvere aumentando, con l’esperienza, il suo stato di coscienza (ovvero il suo «sentire»);
– che per ottenere questo risultato è necessario che possieda degli strumenti intrinseci che le permettano di ricavare qualche frutto dall’esperienza stessa, ovvero, che vi sia un mutuo scambio con l’ambiente in cui si trova a sperimentare,
– che i suoi corpi abbiano qualità personali che permettano l’interazione e lo scambio;
– che esista una parte dell’individualità in cui questo circolo continuo individuo-ambiente depositi i frutti (da noi definiti «comprensioni») di tutto quel gran lavorio.

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È evidente da queste premesse che la Realtà in cui l’individuo va a immergersi deve presentare le caratteristiche il più possibile idonee alle sue capacità di sperimentazione; per fare un esempio, l’individuo giunto al punto evolutivo in cui è necessario che sperimenti l’amore per gli altri non può nascere, per assurdo, in un corpo che, dopo un mese di vita morirà, perché altrimenti la sua breve vita, allo scopo della sua incarnazione, non porterà alcun allargamento di comprensione.

Così come è chiaro, per esemplificare ancora, che colui che nasce per sperimentare la sua sensibilità ai colori e far dono agli altri di questa sua maggiore sensibilità magari attraverso opere d’arte, non potrà, evidentemente, nascere in un corpo cieco fin dalla nascita.
Dovrà, perciò, possedere un genere di corpo particolare che possieda, tra la gamma delle sue caratteristiche fisico-astrali-mentali, anche quel particolare insieme di fattori che predomina sugli altri, costituendo una sorta di via preferenziale sulla quale incanalare la sua sperimentazione della Realtà. Ecco, di conseguenza, che egli dovrà avere «quei corpi» e non altri.

Ma come si vanno a costituire quei corpi (fisico, astrale e mentale) che, da quanto abbiamo detto fino a ora appaiono essenziali per permettere all’individuo incarnato di condurre la sua sperimentazione della Realtà?

La vostra scienza sa che la costituzione del vostro corpo fisico scaturisce dall’unione del patrimonio genetico dei genitori, i quali forniscono entrambi una parte degli elementi che condurranno al formarsi del corpo fisico del nascituro. Attenzione a questo punto, però, perché non siamo in presenza di una semplice operazione genetica nella quale 1 + 1= 2, e lo sanno i vostri ricercatori di genetica che, spesso, si trovano di fronte a difficoltà di riproduzione dei risultati.

In occasione della costituzione del corpo fisico di un nuovo essere umano, il materiale genetico messo a disposizione dai due genitori non è molto complesso, in realtà: esso, possiede in entrambe le catene genetiche fornite dai genitori tutte le combinazioni possibili, ma queste sono, per la massima parte, inerti o non interagenti tra di loro, tanto che, a ben vedere, esse offrono soltanto una base di tipo fisico che permette il moltiplicarsi delle cellule secondo uno schema che porta al costituirsi di un essere biologico di tipo umano.

Definisce, cioè, fin dall’inizio, la corporatura e tutti i caratteri somatici primari necessari a costituire un fisico di tipo umano, ma se non intervenissero altri fattori gli individui si discosterebbero ben poco l’uno dall’altro. Scifo


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3 commenti su “La nascita di un individuo: i corpi funzionali all’evoluzione [IF53-1focus]”

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