Le basi comuni a tutte le religioni (r1)

Molti di voi non mi conoscono in quanto ho avuto ben poche occasioni di venire a parlare tra voi. Altri mi conoscono un po’ di più in quanto sono l’artefice di quegli incontri amati e temuti che gli strumenti ed altri chiamavano “incontri con Anna”.

Ma tranquillizzatevi: non sono qui per fare nessun tipo di analisi individuale, personale. Sono qua semplicemente per portare un mio piccolo apporto, in collaborazione con Maestro Baba. Abbiamo intenzione infatti di portarvi un discorso riguardante le religioni nel mondo.

Sappiamo che ogni religione, ogni grande religione di ogni tempo, ha fondamentalmente la stessa matrice, ovvero: vi sono delle idee religiose, delle idee morali, delle idee filosofiche di base comuni a molte delle religioni del vostro pianeta, quasi come se esistesse appunto una matrice unica, primitiva, dalla quale poi si sono diramate, vuoi per le condizioni socioculturali, vuoi per il periodo temporale, le varie religioni, inquinandosi magari di quelle superstizioni, di quelle forme di ignoranza, se vogliamo, che sono tipiche degli ambienti dove esse poi si sono sviluppate.

Eppure anche ad un’analisi sommaria, io e il Maestro Baba, abbiamo notato che esistono dei punti veramente in comune.
Questi punti sono:
– l’esistenza di un essere supremo, Uno, Unico ed Immutabile.
– Da questo Essere Supremo si ha poi la formazione, se vogliamo, di quello che le vostre Guide hanno indicato essere la Dualità, il famoso Secondo Logos, per intenderci, dal quale poi nasce quella che è stata chiamata la Trialità, o Terzo Logos.
– Dalla Trialità o Trinità, o Trimurti (vedete che sono diversi i modi per esprimere la stessa cosa), si ha il nascere di quella che possiamo definire la “realtà oggettiva”.
Quindi da una Prima Causa si ha come effetto la Realtà Oggettiva, quindi la famosa legge di “causa ed effetto”, uno dei punti in comune delle varie religioni, la legge di evoluzione che porta l’individuo a rivelare se stesso per ritornare da dove è partito, ed infine la reincarnazione.
Ecco, questi sono i punti principali che secondo noi sono ravvisabili alla base di ogni religione. 

Per questa sera vorrei parlarvi dei “Turani” (n.d.r. Turan o Bassopiano turanico  Asia centrale nei pressi del Lago Aral, tra il Mar Caspio e le steppe dei Kirghisi), abitanti dell’antica Cina che furono quelli che ebbero la possibilità di trarre maggiori conoscenze dagli abitanti del popolo di Atlantide, il quale essendo ormai alla fine del ciclo evolutivo, proprio come razza, era certamente arrivato ad avere una saggezza molto profonda e una particolare conoscenza della vera realtà.

I testi, anzi, il Testo Sacro di questo popolo, da cui noi abbiamo tratto i punti più importanti che ci sembravano molto vicini all’insegnamento delle vostre Guide e dei Maestri di tutti i tempi, si chiama “Classico di purezza”.
In esso troviamo veramente quei concetti di Dio non manifestato, di Dio manifestato, di Dualità, di Trialità di cui anche oggi a migliaia di anni di distanza, si sta parlando.

Il Tao, troviamo scritto in quel testo sacro, non possiede una forma, né tanto meno un corpo, eppure dà forma e corpo ad ogni cosa.
Il Tao non possiede passioni eppure il sole e la luna girano come fanno.
Il Tao non ha un nome, ma sostiene e fa vivere ogni cosa. Questa è l’idea del Dio manifestato che le vostre Guide hanno cercato di spiegare parlandovi di Primo Logos.

Ma il Tao si esprime in due modi: è come se si scindesse nel puro e nel torbido (e qua ritroviamo il concetto della dualità).
Ma la cosa che a nostro avviso è risultata più interessante è quando si è parlato di “moto” e di “staticità”.
Il dualismo, secondo questo testo sacro, lo abbiamo in ogni cosa: il mascolino è puro e si muove, mentre il femminino che è suo opposto, è più torbido e statico.
La purezza discese ed il torbido diffuse tutte le cose. Questo è assimilabile, a nostro avviso, al concetto di interazione tra spirito generatore e materia. Anna

Ma c’è ancora di più, fratelli. Il concetto della Trinità viene espresso in questo modo:
il Tao produsse l’Uno, l’Uno produsse il Due, il Due produsse il Tre.
Il Tre produsse le altre cose.
Le cose prodotte tendono a ritornare a quella luce da cui sono state emesse.

Ditemi voi, quindi, fratelli, se questo non è lo stesso di quanto è stato detto a voi dalle vostre carissime Guide.
Il Tao può essere ritrovato in ogni cosa.
Esso pervade e permea ogni cosa pur non sentendosi padrone di ogni cosa.
Voi vedete che la vera verità può essere ritrovata anche in testi così antichi, quando poteva anche sembrare che il livello evolutivo di certi individui non fosse certamente ad un grado così elevato da poter essere in contatto con la Realtà.

Non si trovano, però, veri ed espliciti riferimenti al concetto di reincarnazione; tuttavia dobbiamo ritenere che il concetto fosse implicito e fosse alla base proprio delle espressioni che venivano prodotte, in quanto l’individuo è ritenuto come un’entità vagante tra incarnazioni animali ed umane.

Una frase molto bella di questo testo sacro ci fa intuire che probabilmente era proprio così. Ad un moribondo che stava per lasciare il mondo della materia veniva chiesto in che cosa si sarebbe reincarnato: questo fa presupporre che appunto l’idea della reincarnazione fosse intrinseca proprio nella filosofia di quella religione.
La risposta del moribondo era: nel momento in cui si è capito che terra e cielo sono un grande crogiolo e che Dio è il fonditore, che cosa può accadere di male ad ognuno di noi!
Noi nasciamo ad una grande pace per morire ad una quiete immensa.

Questo lavoro di scoprire nelle più grandi e importanti religioni le basi comuni, verrà fatto dagli amici che mi hanno preceduto, che verranno a parlarvi di Induismo, di Buddismo (nonostante tutte le sette), di Zoroastrismo, degli Gnostici, del Sistema Orfico, del Neoplatonismo ed anche del Cristianesimo il quale ha alla base i principi che vi sono stati enunciati in precedenza.

Certo, qualcuno potrà dire che quanto è stato detto in realtà non è nulla di nuovo, poiché probabilmente leggendo altri testi, magari anche di messaggistica medianica, questi concetti possono essere ritrovati. Questo è certamente vero, ma io vi assicuro che prima di essere ritrovate in questi testi, queste cose erano già state scritte oltre che dette, e proprio dall’amica Anna che è venuta a parlarvi. Io vi saluto e la pace sia con tutti voi! Baba


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2 commenti su “Le basi comuni a tutte le religioni (r1)”

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