Per agganciarci al concetto di “realtà” è necessario ricordare altri due elementi importanti dell’Insegnamento, ovvero: la percezione soggettiva della realtà e, quindi, la sua interpretazione da parte dell’individuo.
realtà
I limiti fisici, emotivi, mentali, di comprensione nell’accesso alla Verità [IF52focus]
L’argomento in sintesi
I limiti di natura fisica, emotiva, mentale e di comprensione che limitano e rendono parziale e soggettivo il vostro accesso alla Verità. La Verità che veniamo a proporvi non è ancora la Verità Assoluta, pur essendo più completa della vostra.
Cambiare il modo di osservare e d’interpretare la realtà
L’esistenza che state conducendo, in certi momenti, all’uomo che la vive può dare l’impressione di essere simile a un avvoltoio che gira sul suo capo in attesa del momento buono per calarsi con furia per lacerare coi propri artigli quello che è il tessuto stesso della propria vita.
La scoperta della Realtà che è già sotto i nostri occhi
Per scoprire la Realtà bisogna innanzi tutto avere interiormente il desiderio di conoscerla. Ma, badate bene, non il desiderio di conoscere quella che voi immaginate o reputate sia la Realtà, ma il desiderio di conoscere la Realtà ‘qualunque essa sia’, anche se essa, come è probabile d’altra parte, non rientrerà nelle vostre aspettative e nella vostra logica di pensiero. Rodolfo
La realtà è l’Uno/Assoluto mascherato da relativo
In questi ultimi anni i nostri interventi sono stati sempre più difficili, sia per voi che ascoltavate e che cercavate di capire e assimilare quanto noi vi andavamo proponendo, sia per noi che abbiamo dovuto lottare in continuazione con molti elementi che rendevano ostico il presentarvi questi ultimi concetti.
La Realtà, la sua conoscenza mistica, la sopravvivenza dell’Io (r3)
“Le montagne finiranno col non essere più montagne per tutti voi ma, a poco a poco, ritorneranno ad essere tali, anche se avranno, per voi che le osserverete con occhi diversi, una qualità ed una realtà nuove”.
Avevamo espresso questo concetto già parecchio tempo fa, ed era riferito a colui che si accosta, segue e introietta l’insegnamento che, tramite nostro, viene proposto. Ma che significato ha un discorso del genere?
La Realtà soggettiva è funzionale alla conoscenza di sé (r2)
Siamo giunti alla conclusione che la Realtà è Una, Unica e Assoluta ma che nel mondo fisico questa Realtà viene percepita soggettivamente, si fraziona, diventando relativa. Questa diversa percezione che varia da individuo ad individuo è strettamente connessa e legata al sentire individuale.
L’esempio che più o meno aveva chiarito questa per altro semplicissima enunciazione, se vi ricordate, era così formulato: se due individui guardano una stessa montagna e uno la percepisce verde e l’altro la percepisce rosa, questa differenza nella percezione, cioè nel percepire la montagna verde o rosa è legata all’evoluzione dell’individuo.
La Realtà oggettiva, quella soggettiva, l’illusione della percezione (r1)
Il pesciolino rosso nella sua vasca chiamò a sé il figlio e gli disse: “Oggi è una giornata noiosa, facciamo una cosa assieme: andiamo a fare un giro e vediamo cosa stanno facendo gli uomini chiusi nel loro recinto di cristallo!”. Billy
Questa favola è esemplificativa di quella che è la percezione soggettiva della Realtà; infatti il pesce rosso che viveva la sua vita in un mondo fatto d’acqua e racchiuso in una boccia di cristallo, filtrando l’immagine attraverso la sua concezione della vita, era giunto alla conclusione che in realtà erano gli esseri umani che, al di fuori della boccia di cristallo, vivevano chiusi in un recinto di vetro.
La realtà personale è incomunicabile fino in fondo agli altri
La mente! Vi è la tendenza, nella società attuale, di supervalutare la mente; di considerare le persone colte o intelligenti come delle persone molto evolute; di dire, ad esempio, di una persona: “Quella persona ha una gran bella mente”, pensando in quel modo di fare un gran complimento a quella persona.
In realtà la mente non è altro che uno strumento, che può venir usato bene o male da un individuo, ma che non può essere usato da chi osserva quell’individuo per dare un giudizio o fare una classificazione di una persona. Sarebbe un po’ come giudicare una trasmissione televisiva “una gran bella trasmissione” soltanto perché l’apparecchio che la trasmette è il televisore più raffinato dal punto di vista elettronico.