Estratto del post “Chi siamo noi, Cerchio Ifior?” [A258] in uscita il 24.12.2025.
La fusione dei sentire e l’inconscio collettivo
Ma il discorso, in realtà, è ancora ben più ampio, e per comprenderlo basta pensare a quanto vi ho rispiegato poc’anzi sul simbolo della clessidra nella sua parte alta, ovvero l’ampliarsi e il ramificarsi di una coscienza comune via via più ampia a mano a mano che le individualità, grazie alle esperienze di vita, acquisiscono nuove porzioni di sentire: tali acquisizioni, grazie alle vibrazioni tipiche dei vari elementi delle comprensioni acquisite, permettono di collegare tra di loro in maniera sempre più ampia i vari sentire, arrivando in questo modo a dare alla massa akasica collegata alle varie individualità una struttura sempre più complessa e compatta e offrono la possibilità di condividere le informazioni tra i vari sentire interconnessi.
Cosa significa tutto questo discorso?
- Significa che l’unione dei sentire favorisce il passaggio di informazioni tra un’individualità e l’altra, mettendo in comune, per ognuna di esse, i percorsi che hanno seguito per acquisire le varie comprensioni che hanno raggiunto durante il loro lungo percorso evolutivo.
- Significa anche che maggiore è il sentire acquisito da un’individualità e maggiori e più stabili sono i collegamenti con altre individualità, e questa condizione non può che favorire il passaggio di informazioni tra un’individualità e l’altra.
- Significa ancora che, col progredire dell’evoluzione dell’individualità essa, pur non perdendo le caratteristiche del percorso individuale che ha seguito durante la sua scalata verso un sentire sempre più ampio, tuttavia si fonde con i percorsi compiuti dalle altre individualità a cui è collegata dal suo sentire e significa, così, che ogni individualità diventa sempre più un tutt’uno con le altre individualità.
Questo ragionamento, se ci pensate, avvalora il nostro dire nel tempo che gli affetti che perdete nel corso delle vostre incarnazioni non vanno persi ma saranno lì ad aspettarvi, intensi come in vita, quando abbandonerete il piano fisico. Non si trattava, quindi, di un mero discorso consolatorio, ma di una realtà derivante proprio dall’analisi della Realtà che fin qui vi ho esposto.
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Questi concetti che, apparentemente, sembrano essere soltanto di tipo filosofico, in realtà finiscono con l’avere delle conseguenze pratiche di una certa importanza, specialmente nell’ottica che stiamo cercando di portare alle sue ovvie e logiche conclusioni.
Non si può, infatti, non arrivare a comprendere che le fusioni di sentire finiscono col trasformare ogni individualità singola in un’entità multipla, all’interno della quale i vari percorsi, le varie esperienze e le molteplici sfumature di sentire appartengono a tutte le individualità collegate tra di loro attraverso le vibrazioni del loro sentire.
Ecco, quindi, che ci troviamo davanti alla constatazione della realtà dell’esistenza sia di un inconscio collettivo che di un “serbatoio cosmico” in cui sono racchiusi tutti gli elementi che hanno portato le individualità collegate ad ampliare il suo sentire, con le relative informazioni acquisite che a esso si riferiscono.
In definitiva possiamo intendere con l’espressione “inconscio collettivo” che questa struttura di sentire collegati mette in comune e a disposizione delle individualità i frutti di tutte le esperienze che esse hanno affrontato durante le molte incarnazioni.
In altre parole, è come se ogni individualità fosse più non solo se stessa ma anche tutte le altre, con le relative incarnazioni che esse hanno sperimentato, al punto che risulterebbe difficile, a un certo grado di fusione di sentire, poter fare una distinzione reale tra un’individualità e l’altra, ottemperando esse al concetto che Tutto, alla fin fine, è Uno.
Contemporaneamente possiamo affermare che in questa sorta di serbatoio cosmico che si va creando grazie alla fusione dei sentire, possono essere trovate e rintracciate tutte le conoscenze con cui ogni individualità è venuta in contatto ed ha accettato come vere, comprendendone la verità, fornendo la possibilità di avere una conoscenza molto più ampia di quella che aveva l’essere umano singolo incarnato.
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