Vediamo, a questo punto, di fare un po’ di ordine in quanto abbiamo detto fino a questo momento, in maniera da schiarirvi le idee e da non dare adito a possibili errate interpretazioni.
linguaggio
Corpo mentale e linguaggio [IF56-7focus]
Da quanto vi ho esposto sino a questo punto si potrebbero dedurre abbastanza facilmente quali sono le varie funzioni del corpo mentale, tuttavia forse val la pena di fare su di esse un discorso un poco più strutturato, in modo da fornirvi un quadro complessivo e organico e facilitare così una visione più unitaria e logica di quanto ho detto frammentariamente.
L’evoluzione del linguaggio nell’individuo e nella Razza (l2)
Il fratello Scifo è venuto a parlarvi della lingua atlantidea, cercando di farvi comprendere come anche il linguaggio possa essere espressione dello stato spirituale di una intera Razza, nel senso che noi abbiamo dato a codesto termine.
Il linguaggio che ci esprime e che ci plasma (l1)
«Olz driv, ont sfrai, olz driv ain morai».
Quando ho cominciato a parlare avete sentito pronunciare da me una frase con dei suoni apparentemente privi di significato, la frase era: «Olz driv, ont sfrai, olz driv ain morai», la quale era l’analogo atlantideo del «così in alto, così in basso».
Il corpo mentale, il cervello e la parola (cm3)
Tra i doni che il Grande Architetto ha elargito a quella fase dell’evoluzione che è rappresentata dall’essere umano, ve n’è uno che può essere considerato lo strumento principale per il rapportarsi dell’uomo non soltanto con se stesso ma, specialmente, con ciò che gli è esterno.
Questo dono è la parola.
La funzione manipolatoria del linguaggio e dei simboli
“Ambarabàciccìcoccò
tre civette sul comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore,
il dottore le ammazzò,
ambarabàciccìcoccò.”
Vi è un’altra versione di questa filastrocca che termina con: “il dottore si ammalò”;