Una ricapitolazione dei temi dell’insegnamento [IF83.4focus]

[…] Ma il nostro scopo non è quello di dirvi «Le cose stanno così perché le diciamo noi!»: una posizione di questo tipo è troppo comoda e facilmente strumentalizzabile al fine di ottenere, mantenere e, possibilmente, perpetuare l’acquisizione di potere sulla mente delle masse. 

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L’insegnamento universale delle molte fonti

Tutti voi che partecipate a queste riunioni o ad altre riunioni, vi sentite a volte dei privilegiati, delle fiaccole di verità, dei portatori di una realtà che altri non hanno avuto la fortuna di incontrare o, magari, hanno avuto il demerito di rifiutare. Ed ecco allora che, così spesso, ognuno di voi pensi a quanto vi viene insegnato come all’insegnamento del Cerchio Ifior, oppure all’insegnamento del Cerchio Firenze 77, oppure… e via dicendo.

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Le ragioni della didattica del Cerchio Ifior

L’argomento in sintesi
Abbiamo operato in modo tale da far sì che voi, con la vostra fatica, vi guadagnaste in qualche maniera il nostro intervento e l’insegnamento stesso. Presentarvi, nel corso degli incontri, un messaggio già chiaro, strutturato e organizzato, avrebbe finito e finirebbe col farvi dire: “Il messaggio è talmente chiaro che non c’è nulla da dire”.

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La dedizione al cammino determina la natura di ciò che si riceve

Nel compiere la ricerca nella sua vita, fatta per comprendere le varie domande che di volta in volta gli si presentano, l’individuo si dibatte nei perché che non riesce a sciogliere, a dipanare, cadendo fra reti tortuose dalle quali l’uscita sembra allontanarsi sempre più; ed ecco allora nascere domande sulla ragione del dolore, sul perché della vita, sulla realtà o meno di un Dio, sulla casualità di tutto ciò che si vive, e via dicendo.

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L’evoluzione di sé e del mondo è solo un punto di vista

Noi, fin dagli inizi dei nostri primi interventi, ormai decine d’anni fa – lasciatemelo dire con una certa soddisfazione perché non è stato facile portarvi avanti per tutti questi anni – abbiamo detto, nel presentarci, che non dovreste chiamarci “grandi Maestri”, o “Maestri”, ma chiamarci invece “grandi bugiardi”.
Molti di voi si ricordano questa frase che ha lasciato, magari, anche un po’ perplessi. Il problema è che quando noi vi presentiamo i concetti, anche quelli filosofici, dobbiamo ovviamente presentarveli in maniera che voi possiate capire, rivestendoli con parole che vi siano comprensibili; magari in cinese potevamo anche esprimerli meglio, ma forse non sarebbe stato molto utile per tutti voi, no?

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