Le comunicazioni del Cerchio Ifior

Il Cerchio Ifior è nato il 7 luglio 1977 a Genova e, in quarant’anni di interventi delle Guide, ha presentato un vasto corpo di insegnamenti pubblicati in oltre sessanta volumi di messaggistica.

L’insegnamento ha seguito sempre due percorsi precisi: quello etico/morale – centrato sulle problematiche dell’individuo incarnato e sulle sue azioni e reazioni all’interno della vita quotidiana -, e quello filosofico – dedicato all’analisi del percorso evolutivo dell’individuo all’interno del Cosmo in cui si trova a fare esperienza, dei processi che lo coinvolgono e degli strumenti che egli ha a sua disposizione per interagire con la Realtà.

La base concettuale dei due percorsi che, in realtà, non sono disgiunti ma complementari, è il concetto che “tutto è vibrazione”, dalla materia ai sentimenti e ai pensieri.
Il quadro tracciato nei decenni ha aggiunto via via elementi ulteriori necessari per comprendere la struttura del Grande Disegno, dalla reincarnazione e il karma, alle radici del dolore, dall’ampliamento del sentire alla trama unitaria del Cosmo, dalla psicologia dell’incarnato alla nascita dei somatismi, dal simbolo alla formazione degli Archetipi (Permanenti o Transitori) che accompagnano il percorso di ogni essere umano sia all’interno della società di appartenenza sia nel suo faticoso uniformarsi alle norme dettate per il Cosmo dalla Vibrazione Prima in quanto espressione diretta della volontà dell’Assoluto.

Gianfranco e Tullia
Settembre 2017


Dall’ultimo messaggio delle guide, 8.7.2017

A te che fuggi da condizioni di vita miserabili abbandonando la tua terra natale e, spesso, anche i tuoi cari, venendo meno alle esperienze, obiettivamente dure da affrontare, che la vita ti ha proposto, non credere, così, di poter sfuggire alle tue necessità evolutive, e cerca di renderti conto che non è mai veramente possibile discostarsi da esse…

A te che pensi che amare un’altra persona sia avere con lei una vita serena e priva di difficoltà, fatta sempre di quiete e di proclamazioni continue d’affetto, cerca di comprendere che amare deve contenere la capacità di sacrificarsi per l’altra persona, di rinunciare talvolta ai propri desideri, di scambiarsi costantemente pensieri, emozioni e sensazioni, trovando continuamente sempre nuovi punti di equilibrio tra i propri diritti e i propri doveri all’interno del rapporto…

A te che credi che essere un buon genitore significhi dare ai figli completa libertà d’azione e di pensiero e accontentare i loro desideri di essere parte della massa condividendone le illusorie felicità e il vano possesso di cose materiali che appagano il loro Io ma lasciano insoddisfatto il loro cuore, ti preghiamo di non trascurare mai il fatto che ciò di cui i tuoi figli hanno principalmente bisogno è essere amati, avvertire la partecipazione e la condivisione dei genitori e non l’indifferenza che, purtroppo, così spesso li fa sentire abbandonati, portandoli, di conseguenza, a cercare di compensare tali sensazioni sgradevoli, tali mancanze affettive, con atteggiamenti ribelli e persino, talvolta, autodistruttivi…

A te che credi che il denaro o la fama conducano alla felicità, lottando con spietatezza per possedere sempre di più o non curandoti di chi stai calpestando nella tua corsa disperata verso un’effimera celebrità, accettando ogni inganno o ogni umiliazione pur di arrivare “in cima”, senza fermarti anche solo un piccolo momento per osservare la vita degli umili che, magari, meno di te possiedono e rimangono anonimi tra la folla e, pur tuttavia, alla fine riescono ad essere più facilmente felici anche con il poco che è loro stato dato…

A te che fai della sessualità l’asse portante della tua vita, insuperbendoti delle conquiste fatte e gettandoti a capofitto in sempre nuove esperienze illudendoti, in questo modo, di sperimentare l’amore, cerca di arrivare a renderti conto che la sperimentazione della sessualità riguarda solo un aspetto parziale dell’amore e che non ti aiuterà a diventare quella fonte d’amore che sei ma che non hai consapevolezza di essere e che, anzi, la sessualità finirà facilmente col diventere un mezzo per accrescere te stesso, sempre e comunque, senza riuscire davvero a comprendere che l’amore è fatto di tanti altri aspetti, ognuno di essi altrettanto, se non addirittura maggiormente, importanti per raggiungere definitivamente l’Amore nella sua più soddisfacente pienezza…

A te che, in nome di un amore frainteso, violenti con gli atti o con le parole la persona teoricamente amata, chiediamo di cercare di arrivare a comprendere che quando vi è veramente un rapporto d’amore si desidera sempre e comunque solo il meglio e il bene maggiore per la persona amata, altrimenti non si tratta veramente di amore bensì di egoismo, di mera possessività e di volontà di potenza…

A te che scali il potere per sentirti forte e al di sopra degli altri senza fermarti davanti a qualsiasi genere di azione pur di tenerlo stretto tra le tue mani, prova a far tuo il concetto che un potere non adoperato per venire incontro e cercare di risolvere i problemi degli altri, ma solo per ottenere vantaggi personali non è altro che uno sterile manifestarsi del proprio egoismo e che questo, nel tempo, chiederà il pagamento di un alto prezzo per la conduzione della tua vita, dei tuoi rapporti interpersonali, dello star bene con te stesso di fronte alle richieste insopprimibili della tua coscienza…

A te che pensi che occuparsi di spiritualità e di “alti” insegnamenti sia un segno della tua evoluzione e la dimostrazione della tua superiorità morale e intellettuale, e non t’accorgi che le parole che leggi o che senti quasi sempre ti scivolano addosso, lavate via dal tuo illusorio senso di un’inesistente personale supremazia di intelletto o di coscienza…

A te che sei travolto dal dolore fisico, senza dubbio così difficile da accettare, e non capisci che, per quanto tale dolore possa essere ineluttabile, tuttavia ti dà la possibilità di osservare la tua vita e i rapporti che hai creato, aiutandoti a raggiungere almeno in parte quella serenità che, sola, ha la capacità di rendere la sofferenza fisica più sopportabile, pur non potendola annullare…

A te che etichetti gli altri uomini dividendoli in bianchi, neri e gialli, oppure in cristiani, musulmani, buddisti e così via, in uomini e donne, in eterosessuali o omosessuali e via dicendo, dando alle etichette che distribuisci connotazioni di volta in volta di approvazione o di condanna, senza renderti conto che tu stesso, nelle molte vite che hanno costellato il tuo percorso evolutivo, hai fatto parte di etnie dalle pelli diverse, hai seguito una molteplicità di differenti percorsi religiosi, sei stato di volta in volta maschio o femmina, e, di volta in volta hai amato altri tuoi compagni di percorso sia del sesso opposto che del tuo stesso sesso, cosicché condannare gli altri significa condannare anche te stesso…

A te che, fiducioso, aspetti dalla scienza la soluzione a molti dei problemi che affliggono la tua vita, la tua salute, il tuo essere parte di una società ricorda che una scienza senza coscienza non può che creare nuove diseguaglianze, nuovi tormenti, nuovi conflitti…

A te che così spesso ti senti solo, triste e abbandonato rammenta che non ti facilita la vita nascondere a te stesso e agli altri ciò che hai nell’intimo e che la condivisione può facilmente aiutarti a farti sentire meno pesanti i fardelli che opprimono i tuoi giorni…

A te che cerchi rifugio nelle droghe per sfuggire una realtà contro la quale non hai la forza di combattere malgrado essa sia posta sul tuo cammino proprio allo scopo di aiutarti a crescere…

A te che tieni stretto ciò che possiedi anche di fronte ad una palese miseria altrui, senza trovare in te la spinta a donare a chi ne ha bisogno per lo meno ciò che per te può essere inutile o superfluo…

A te che ti immergi una realtà virtuale, fatta di amici virtuali e di esperienze virtuali e non capisci che il tuo mondo virtuale ti offre molte minori possibilità di comprensione della vita rispetto alla diretta sperimentazione all’interno del mondo fisico…

A te che ricerchi Dio nel mondo e non t’accorgi che lo puoi trovare solamente esplorando la tua stessa interiorità…

A te che pensi a come sia brutto il mondo in cui vivi, a quanta violenza esso contenga, alle guerre e ai lutti che esse provocano, al dominio dell’economia rispetto al bene dell’umanità, non perdere la speranza che tutto questo, prima o poi, certamente cambierà, perché, sempre e comunque, in ogni uomo arde una candela che nessuno può spegnere.

Con Amore.


Ti avviso quando esce un nuovo post.
Inserisci la tua mail:
5 1 vote
Valutazione dell'articolo
Subscribe
Notificami
guest

8 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
Vedi tutti commenti
nadia

Ringrazio innanzitutto per questa iniziativa.
Le parole delle Guide, nell’ultimo messaggio sono traboccanti di amore e rimandano ad un grande senso di equità, di giustizia ed equilibrio. Molto sentito, ancora grazie!

Catia Belacchi

Grazie infinite al Cerchio Ifior, per darci le corretta prospettiva dell’accadere dei fatti e di moltissimo altro ancora. Aver potuto conoscere i suoi insegnamenti è stata una vera benedizione.

Sandra Pistocchi

Dalle ultime parole delle guide non si evince una speranza ma la certezza che l’umano va comunque e sempre da ego ad amore. Grazie!

natascia belacchi

Il lavoro che è stato fatto, il materiale raccolto in questi 40 anni è immenso. Spetta a tutti noi fare in modo che questo materiale non vada disperso. Se ne siamo venuti a conoscenza e abbiamo potuto trarne le risposte ai tanti perché del nostro vivere, ora possiamo farci strumento di condivisione. Consapevole dei miei grandi limiti sento che questo è un preciso dovere. Non solo nel divulgare il materiale, ma darne testimonianza nel nostro quotidiano, cosa sicuramente più difficile, ma ineludibile.

Luciana

Grazie! Parole che esortano e che traboccano di amore!

paolo carnaroli

“in ogni uomo arde una candela che nessuno può spegnere.”
Corrisponde alla concezione biblica dell’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio.

Un profondo inchino di ringraziamento per questo messaggio e per tutto l’insegnamento di questi anni

gian luca bartolini

Penso proprio che queste parole provengono da una dimensione e da un mondo pieni
di quella energia che noi incarnati rivestiti di materia è inconcepibile.
Ma quando arriveremo alla fine del nostro ciclo terrestre, tutto ciò per noi sarà un ritorno all’ assoluto.

Mariapia Spirolazzi

Simile al Cerchio Firenze 77 ma in chiave piú moderna e facilmente comprensibile.

8
0
Vuoi commentare?x