D – Qual è la relazione tra il karma e il concetto di equilibrio delle energie nei vari ambienti, da quello microcosmico umano a quello macrocosmico dell’intero Cosmo?
Per comprendere nella giusta maniera la relazione tra il concetto di karma è quello di equilibrio è fondamentale ricordare alcuni punti di base dell’insegnamento.
Il karma, voi ormai dovreste saperlo, non è un effetto punitivo che si riversa nella vita dell’individuo che non si è comportato in armonia con le leggi etico-morali collegate all’evoluzione (o meglio, per essere più precisi, ai dettami provenienti dalla Vibrazione Prima e dagli Archetipi Permanenti), e questo appare evidente allorché ci si ricorda che vi sono due forme principali di karma riconosciute comunemente ovvero il karma negativo e quello positivo. È chiaro che tali due forme sono simboli di comodo per definire ciò che capita all’individuo nel corso della sua vita e che gli fanno attribuire al karma che subisce la valenza di positivo o di negativo relativamente agli avvenimenti che lo riguardano.
La realtà è che il karma, qualunque effetto soggettivo sull’individuo esso possa avere, non è altro che una conseguenza derivante proprio della legge di equilibrio, relativo al microcosmo individuale sulla base del concetto di dare e avere: se non si ha compreso veramente i dettami provenienti dalla Vibrazione Prima e, di conseguenza, l’agire non è adeguato ad essi la situazione dell’individuo verrà riequilibrata facendo ricadere su di lui, nella forma più utile alla sua comprensione, effetti e cause che lo porteranno a comprendere ciò che fino a quel momento non ha compreso, riportando in equilibrio non tanto l’agire nel mondo fisico dell’individuo stesso quanto il suo rapportarsi con le direttive dell’evoluzione.
Questo passaggio per altro presente anche se con parole diverse un po’ in tutte le religioni può venire interpretato come una punizione divina ma certamente così non è. Anzi, a ben vedere, è l’aiuto migliore che possa venire offerto all’individuo incarnato per comprendere i propri errori e, di conseguenza, per non commetterli più perché non c’è nulla come il provare sulla propria pelle gli effetti di ciò che si è erroneamente compiuto per aiutare la comprensione dell’individuo.
Il karma positivo, a sua volta, è stato interpretato nel tempo in maniera varia (dal concetto di uomo fortunato e quello di paradiso) ma in realtà anch’esso non è altro che il ristabilirsi di un equilibrio interiore che si manifesta in situazioni appaganti per l’individuo e che è la conseguenza di aver fatto, dinnanzi a situazioni che permettevano scelte diverse, quella più giusta o, per meglio dire, quella più in armonia con i dettami della Vibrazione Prima.
L’aver compiuto tale scelta giusta porta al verificarsi del karma positivo, sia come rafforzativo interiore della giustezza del proprio agire sia come elemento equilibrante allorché un karma negativo sembra tanto forte da rischiare di far perdere la speranza all’individuo e, quindi, di bloccare il suo cammino evolutivo.
D – Il karma collettivo come si inserisce in tale ottica?
Se quanto abbiamo detto nella risposta precedente è riferibile principalmente all’individuo, la sua estensione a un ambiente più ampio è costituito dal karma collettivo. Anch’esso ha funzione di riequilibrio all’interno del Cosmo e riguarda non più solo dei singoli individui ma delle collettività più vaste.
D – Karma negativo e karma positivo sembrano non avere la stessa importanza. Ma è davvero così?
Certamente non è così, se non per la percezione soggettiva messa in atto dall’Io nel momento in cui la sua attenzione si concentra principalmente su ciò che lo disturba soffermandosi ben poco su quanto di positivo gli accade.
D – C’è una relazione tra il karma e lo sviluppo dei somatismi?
L’intreccio dei vari elementi che costituiscono la Realtà è talmente consequenziale e complesso che è possibile sempre riuscire a trovare una relazione di qualche tipo tra gli elementi che la compongono anche se, quasi sempre, per farlo occorrerebbe fare un discorso molto lungo e complicato che, magari, finirebbe più che altro col farvi fare una gran confusione.
Prendiamo la relazione tra i due elementi che hai citato cercando di rendere la cosa il più sintetica e semplice possibile.
Sappiamo che i somatismi nascono dalle incomprensioni dell’individuo.
Se l’individuo non ha compreso qualcosa non può fare altro che agire in maniera disarmonica con la Realtà.
Se agisce in maniera disarmonica con la Realtà al suo interno si formano delle disarmonie vibrazionali e da queste disarmonie vibrazionali scaturiscono i somatismi, indicatori di determinate incomprensioni.
Ed ecco, così, che il circolo si chiude diventando un sistema dinamico per la coscienza dell’individuo incarnato.
D – Il percorso circolare delle vibrazioni nell’individuo ha qualche effetto sul karma?
La risposta a quanto chiedi è evidentemente collegata a quanto abbiamo appena detto e il circolo vibrazionale interno dell’individuo fa parte del processo di riequilibrio dell’individuo e, di conseguenza, contribuisce alla formazione e al presentarsi degli effetti karmici. Rodolfo
D – Carattere e personalità dell’individuo come interagiscono col karma?
Fornire una risposta accettabile a questa domanda è abbastanza semplice: il carattere dell’individuo fornisce la risposta di base agli accadimenti di tipo karmico e le comprensioni dell’individuo (o le incomprensioni) modulano la sua risposta a tali accadimenti mettendo in atto le azioni e reazioni dell’individuo attraverso il suo personale modo di interagire con la realtà, cioè rispondendo alle esperienze che vive secondo quei suoi modi reattivi che abbiamo definito personalità. Ombra
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