I tre Logos emanati dall’Assoluto e i piani di esistenza e coscienza (r6)

Però noi sappiamo benissimo, poiché vi abbiamo osservati, che vi riesce un po’ difficile riuscire a comprendere la realtà di questo Cosmo. Vediamo allora questa sera di addentrarci un po’ di più e di cercare di capire come nasce questo Cosmo.

Il Cosmo, come ogni cosa, è una manifestazione dell’Assoluto, un’emanazione.
1- Il primo atto, il primo alito di questa manifestazione lo possiamo identificare in un punto che chiamiamo Logos, per parlare come parlavano i teosofi.

Il Logos, naturalmente quindi, rappresenta il punto più alto e più vicino a Dio, più vicino in senso di coscienza e non più vicino in senso spaziale, ed esso Logos rappresenta il punto centrale proprio dell’universo, del Cosmo. Tuttavia non è sufficiente questa prima manifestazione affinché il Cosmo stesso possa avere il suo ciclo di manifestazione. Deve  a questo punto accadere qualche cosa affinché si creino le condizioni tali per cui il ciclo di manifestazione possa essere messo in atto.

2- Cosa accade allora? Accade che questo punto (ideale, naturalmente) cominci a stringere se stesso all’interno di un Cerchio. Questo proprio allo scopo di diventarne il punto centrale per permettere di manifestarsi, per darsi un inizio ed una fine e per costruire proprio quello spazio-ambiente in cui si vedrà la sua manifestazione.
Ma anche questo da solo, ancora non basta. 

3- Ad un certo punto, il nucleo centrale di questo cerchio, ideale naturalmente, comincia a vibrare andando a toccare i punti della circonferenza del cerchio, formando una linea che – come dicevano sempre i teosofi – determina la separazione tra il mondo dello spirito e il mondo della materia. Questa linea, che rappresenta poi il diametro del cerchio, viene chiamata Secondo Logos, e delimita appunto la separazione tra il mondo della materia e il mondo dello spirito. Questo sta a significare quindi che finalmente il non manifestato comincia a diventare manifesto attraverso il principio del dualismo, della dualità che permea l’universo intero. Infatti questo diametro rappresenta proprio il dualismo che è l’orditura stessa di tutto il Cosmo, l’Io, il non Io, il , il non Sé e via e via e via.

Immagine tratta da: A. Powell, Il corpo causale, Bis edizioni.
Questa è la tipica rappresentazione teosofica cui fa riferimento Vito.
Immagine non presente nell’originale, aggiunta dal curatore.

Questo meccanismo lo possiamo rappresentare anche figurativamente se pensiamo un attimo ad esempio alla riproduzione per scissione cellulare dalla quale noi possiamo notare che da una cellula, dopo poco tempo, se ne hanno due.

4- Ma tutto questo non è ancora sufficiente. Avviene  un qualche cosa d’altro, allo scopo proprio di permettere al Cosmo di avere il suo ciclo di manifestazione. Infatti, una volta costituitosi il primo Logos ed il secondo Logos si costituirà anche il terzo Logos, quello della triplice manifestazione, che ritroviamo alla base di molte religioni: la trinità che più o meno tutti voi conoscete.

Ma come avviene questa manifestazione del terzo Logos? Il punto che abbiamo chiamato Logos in assoluto, se vogliamo comincia a vibrare diversamente e in maniera perpendicolare alla linea che rappresentava il diametro del cerchio in questione formando così una specie di croce. Questo movimento, questa nuova intersecazione dà origine a quello che chiamiamo appunto terzo Logos o molto più semplicemente, tanto per intenderci Mente universale, Mente suprema o come la volete chiamare, la quale poi a sua volta, e questo lo vedremo in dettaglio in un’altra occasione, attraverso ad un meccanismo molto particolare darà origine a tutto quello che noi abbiamo visto e voi vedete nel mondo fisico, nel mondo della materia, attraverso ciò che noi conosciamo come materia, energia e forma.
Questo terzo logos ha la sua ragione d’essere perché è sorretto nel suo esistere dal dualismo, dal secondo Logos, il quale trova la ragione del suo esistere nell’unità, cioè nel primo Logos.

Mi rendo conto che tutto questo forse non è facile da comprendere ma vedrete che, magari, facendo anche dei piccoli schemi prima o poi riusciremo a non parlare due lingue differenti.

Ricapitolando dunque il Logos rappresenta la più alta manifestazione ed è là dove risiedono ad esempio tutti i più grandi maestri spirituali dell’umanità, rappresentato in questo punto che comincia a vibrare all’interno di un cerchio, virtuale naturalmente che lui stesso ha costruito per potersi manifestare, tocca i vari punti della circonferenza del cerchio in cui si è racchiuso per manifestarsi contemporaneamente in tre differenti stati di coscienza che schematizziamo per ora in maniera molto semplice in questo modo che segue.

Questo primo stato di coscienza è naturalmente il Logos dove vivono, esistono quei piani di esistenza spirituali che avevamo denominato, a suo tempo, di beatitudine e di esistenza.
Il secondo stato di coscienza, è lo stato di evoluzione del superuomo, dove esistono quei piani che avevamo denominato akasico e di essenza.
Il terzo stato di coscienza è lo stato dell’evoluzione elementare dove esistono i piani di esistenza che tutti quanti voi conoscete e cioè il fisico, l’astrale e il mentale.

Ecco così che i famosi sette piani di esistenza trovano ora una diversa collocazione, rientrando in una logica estrema, che checché qualcuno ne dicesse oggi è comprensibile per la mente umana, purché esista alla base la volontà, il desiderio e forse anche la fede di volerla conoscere.  

(Sintesi grafica non presente nell’originale)

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4 commenti su “I tre Logos emanati dall’Assoluto e i piani di esistenza e coscienza (r6)”

  1. Molto chiaro, un ripasso utile dopo averlo letto tempo fa. Dà uno schema esauriente dell’emanazione, spiega il concetto di Trinità e ed elenca tutti i piani di esistenza.
    Spiega alle menti ma aiuta anche la comprensione della coscienza perchè capiamo quanto siamo inseriti nel cuore dell’Assoluto.

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  2. Spiegazione che non conoscevo.
    Molto interessante il concetto di Trinità che da questo punto di vista diventa molto più a portata della mente umana

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