Il condizionamento origina innanzitutto interiormente

È passato del tempo da quando avete affrontato con altri Maestri il discorso riguardante il condizionamento. Vediamo allora se si può trovare qualche elemento ancora alla luce di quanto fino a questo punto abbiamo assieme cercato di sviscerare, per comprendere più a fondo questo importante tema.

Se ci pensate bene, figli, finisce con il collegarsi non soltanto al sentire, non soltanto all’intenzione, non soltanto alla vibrazione, non soltanto a ciò che siete sui vari piani di esistenza, ma anche a quel complesso e difficile argomento che abbiamo iniziato a trattare e che è l’Io.

Se io vi chiedessi cosa intendete  per condizionamento sono sicuro che otterrei più o meno la stessa risposta da tutti voi, ovvero che il condizionamento è un comportamento all’interno del vostro piano di esistenza, derivante principalmente da quelli che sono gli influssi dell’ambiente, della società, della famiglia e da come essa vi ha creato, modellato, fatti diventare, fatti agire all’interno del piano fisico, all’interno del vostro pianeta.

Il fatto è che tutti voi siete in continuazione e sempre condizionati, e non soltanto condizionati da ciò che è esterno a voi, ma principalmente soprattutto, e in modo essenziale da ciò che è interno a voi, ovvero da ciò che siete sugli altri piani e che si ripercuote attraverso le vibrazioni del vostro essere, arrivando a manifestarsi nel mondo fisico in cui vi trovate.

In realtà, tutto sommato, contrariamente a quanto le varie correnti psicologiche tendono ad affermare, ciò che è esterno a voi non vi condiziona tanto quanto potete credere o, meglio: il tentativo di condizionamento può esservi ma questo condizionamento non può agire se voi al vostro interno non siete disposti a lasciarvi condizionare.

Ecco perché è necessario, per poter essere uomini liberi, per potervi veramente avvicinare a quell’idea di libertà che voi così amate, e tenete cara al vostro interno, ecco perché, dicevo, è così necessario che voi riusciate a comprendere ciò che siete, ad arrivare a conoscere voi stessi, i vostri perché, i vostri impulsi, le vostre intenzioni!
Perché è soltanto modificando questa parte di voi stessi che arriverete a modificare la possibilità  di essere condizionati dall’esterno.

Ma che cos’è, se ci pensate bene – per tirare un po’ le somme, per fare una sintesi di quanto è stato detto – ciò che vi condiziona? Certamente il fatto di essere una frazione del Tutto ha la sua importanza. Certamente il fatto di discendere e di essere una parte dell’Assoluto costituisce il substrato d’amore che, indubbiamente, vi indirizza e condiziona tutto il vostro modo di essere, facendo sì da muovervi verso determinate direzioni. Tuttavia l’elemento che vi appartiene e che più vi condiziona, qual è, figli? Pensateci bene, non può essere che uno solo. Rodolfo

D – La coscienza.

Meglio ancora il sentire, in quanto il sentire – come abbiamo osservato in precedenza – è ciò che vi indirizza verso le esperienze che pensa, che ritiene, che sente, quindi, essere necessarie per acquisire nuova comprensione.
Ecco perché il trovarvi molto spesso in situazioni difficili che era comprensibile sarebbero state difficili e nelle quali pur tuttavia vi siete immersi incoscientemente (incoscientemente se si pensa alla coscienza come coscienza all’interno del piano fisico) ma coscientemente se si pensa che è il vostro sentire, la vostra coscienza che vi ha spinti a fare quel tipo di esperienza per poter trarre da essa quei frutti che sono necessari al suo ampliamento e, quindi, ad arrivare a soffrire sempre meno e a raggiungere quella completezza che unica, sola, può arrivare a farvi toccare quell’Amore, quell’unità con quell’Amore che vi chiama irrefrenabilmente, e alla quale dovete, sentite veramente di dover rispondere in qualche modo. Rodolfo


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7 commenti su “Il condizionamento origina innanzitutto interiormente”

  1. Completamente d’accordo! Se penso ai tanti condizionamenti subiti in passato non posso che vedere come hanno fatto risuonare corde interiori tese e nodi pronti a sciogliersi alla luce della comprensione. Ora là dove mi sento ancora condizionata ho la certezza che c’è del lavoro da fare, ombre da svelare e non punto più il dito.

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  2. Interessante questa concezione di condizionamento, come spinta verso un modo di essere e di agire. È nella direzione di farci comprendere la natura unitaria della realtà. Non distinzione fra condizionamenti “negativi” – ad opera di fattori esterni o identitari – e “positivi” provenienti dal sentire, ma condizionamenti senza qualifica; originano esperienze che innescheranno comprensioni. Si innesca però il discorso delle cristallizzazioni, cortocircuito più o meno paralizzante che impedisce la fluidità delle esperienze.

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  3. Il lavoro più grosso è stato per me, riconoscere i condizionamenti. Alla luce di alcune comprensioni, alcuni hanno perso d’efficacia. Altri permangono, ma mi permetto di osservarmi e neutralizzarli. Altri sono più latenti, meno evidenti e il lavoro d’osservazione richiede più attenzione. La differenza tra come ero prima e come funziono adesso è che prima ero totalmente identificata. Ora creo uno spazio, mi osservo. Non necessariamente comprendo, ma mi dò tempo. Non c’è una particolare ansia di arrivare a comprendere tutto. Confido che questo avverrà prima o poi.

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  4. Nei Vangeli è scritto che ciò che contamina la persona non è ciò che giunge da fuori ma da dentro. Un linguaggio aulico per esprime lo stesso concetto.

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  5. La seconda parte pare contraddire o quantomeno neutralizzare la prima. Se è il sentire che mi condiziona, ma forse dovremmo dire più propriamente che mi guida, dato che il sentire è anche e forse soprattutto inconscio, a cosa mi giova conoscere me stesso? Il sentire agisce comunque, a prescindere che io mi conosca o meno. Quella conoscenza interiore qui richiamata ha certamente una utilità ma la ritengo assai debole nel fronteggiare i condizionamenti del sentire i quali restano insondabili ed inesorabili.

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  6. Siamo guidati pertanto “condizionati” dalla coscienza che ci porta a fare determinate esperienze per raggiungere comprensioni non ancora acquisite. A seconda di ciò che non abbiamo compreso ci lasciamo condizionare da ciò che è esterno a noi. E’ questo quello che mi è giunto.

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  7. Chiarimenti importanti in questo post, di fatto ragionandoci non potrebbe essere altrimenti, essendo la nostra coscienza a generare le scene quotidianane. Grazie.

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