Il valore inestimabile della ricerca interiore

All’ombra della ricerca ho incontrato i miei dubbi
e mi sono confrontato con loro:
alcuni li ho risolti, altri li ho elusi pur essendo certo
di doverli affrontare nuovamente nel corso del mio cammino.

All’ombra della ricerca la via era cosparsa di “perché”
in parte senza una risposta soddisfacente,
tuttavia non ho perso il coraggio perché son certo che le risposte
devono esistere 
in qualche luogo, in qualche tempo,
in qualche mio “Io” che verrà.

All’ombra della ricerca ho abbandonato i miei dolori
cercando prima di nasconderli nelle tenebre
ma finendo col lasciarli ben alla luce affinché servissero da faro
per chi ancora deve percorrere quel tratto di strada
e da incoraggiamento a cui rivolgermi
quando un nuovo “perché” dalla più difficile risposta
sembrerà bloccare la mia via.

All’ombra della ricerca ho visto le illusioni che si trasformavano
come ombre cinesi falsamente reali;
poi, finalmente, ho scosso la testa sorridendo di me stesso
e le ombre illusorie son diventate semplici sogni senza più importanza.

All’ombra della ricerca ho raccolto le speranze
che via via incontravo sul mio percorso
e mi son fatto scudo di esse per darmi forza nei momenti
in cui mi domandavo 
che senso aveva camminare ancora mentre altri,
apparentemente felici, 
si erano fermati a godere delle illusioni.

All’ombra della ricerca ho trovato infine le mie certezze
e le ho strette a me,
grato della loro presenza nel mio intimo,
e da loro mi son fatto docilmente condurre verso la metamorfosi.
Scifo


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3 commenti su “Il valore inestimabile della ricerca interiore”

  1. “…poi, finalmente, ho scosso la testa sorridendo di me stesso
    e le ombre illusorie son diventate semplici sogni senza più importanza.”
    Questo scuotere la testa mi richiama il ritorno a zero, al contatto con le sensazioni, capace di catapultarti nel reale e di frantumare fantasmi interiori.

    Rispondi
  2. In momenti di profondo dolore, può essere che ‘l’ombra della ricerca’ sia l’unIca luce che si vede e la fiducia a quel punto diventa pura, l’unica spinta al procedere, perché non esiste niente su cui appoggiarla.

    Rispondi

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