La separatività è il terreno di coltura dell’Io

Tu che sei all’inizio di qualcosa che non conosci ancora,
non commettere lo stesso errore che
hanno commesso molti altri uomini prima di te,
non cercare una strada particolare
perché non vi è una strada particolare
che porti a ciò che tu vai cercando,
così come non vi è una strada che faccia procedere
in modo più svelto o in modo più lento.
Dal tuo punto di vista materiale
sembrano aprirsi molte vie
che portano a quella meta confusa, per ora,
che tu ti stai proponendo.
La realtà non è quella: le vie non sono molte,
ma vi è una sola via
ed essa non è al di fuori di te,
non è fatta di riti,
non è fatta di preghiere,
non è fatta di sola materialità,
non è fatta di sola spiritualità,
non è fatta, insomma, di separatività.
Renditi conto che tutto è davvero Uno,
e fino a che tu non riuscirai a sentire
che le vie non sono molte, ma sono una sola via,
fino a quel momento tu non avrai davvero incominciato a procedere,
poiché nella separatività è soltanto l’Io che riesce ad agire,
è soltanto l’Io che cerca di portarti lontano
da quella visione generale
che, pure già ti appartiene. Moti


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13 commenti su “La separatività è il terreno di coltura dell’Io”

  1. Ammetto che il tema dell’andare oltre la dicotomia, oltre la separativita’ per giungere alla visione unitaria del reale, è per me il più ostico anche solo da comprendere.

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  2. Mi colpisce in particolare l’indicazione di non privilegiare qualcosa rispetto a qualcos’altro. Scartare ciò che si ritiene non importante per concentrarsi su ciò che invece ci sembra importante. E non sto ovviamente dicendo che non bisogna coltivare l’essenziale…

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