Tutta la Realtà è vibrazione [io6]

L’argomento in sintesi
Il fatto stesso di osservare e riconoscere le vostre vibrazioni fisiche, astrali e mentali (perché di questo è fatto l’osservare voi stessi) non lascia immutate queste vibrazioni ma, poco alla volta, le modifica, cosicché, arrivate al vostro corpo akasico, vengono a essere modificate anche le vibrazioni che lo compongono.

Come hanno cercato, con pazienza ineguagliabile, di farvi comprendere le nostre Guide nel corso di questi anni, tutta la Realtà è sorretta e modulata dalla vibrazione che, partendo dall’Assoluto al momento dell’emanazione, inizia a mettere in moto la materia, fino a quel punto inerte, dei vari piani di esistenza.

Nello scontrarsi con le varie materie la vibrazione si differenzia, si moltiplica, si modifica facendo scaturire un tessuto di vibrazioni via via più complesse e numerose che finiscono con il costituire la trama su cui la Realtà si costituisce non soltanto nelle sue varie forme, ma anche nelle sue qualità.

Tutto, quindi, affermano i Maestri, può essere riportato al concetto di vibrazione, e seguire il cammino di questa vibrazione sui vari piani di esistenza, esaminandone gli effetti prodotti, è una delle mille maniere per esaminare il Grande Disegno che l’Assoluto ha emanato.

Se osservate il percorso fatto dall’insegnamento in questi quasi due decenni, vi renderete conto che il concetto di vibrazione è sempre stato presente, spesso in maniera esplicita, nelle parole delle Guide, in quanto era programmato che, per questo Cerchio, la base su cui costruire la concezione della Realtà, avrebbe dovuto proprio essere questa.

[…] Abbiamo, dunque, visto che la materia, da indifferenziata che era, si differenzia grazie all’incontro con la vibrazione, la quale le fornisce la possibilità di aggregarsi in maniere diverse, interagenti tra loro in maniere differenti, fino a costituire quella molteplicità di forme che ognuno di noi, quando è incarnato sul piano fisico, può osservare intorno a .

“Ma – potreste chiedervi, figli e fratelli – se la vibrazione cessasse, cosa accadrebbe?”

Qualcuno tra voi potrebbe rispondere che tutto si fermerebbe, come se si congelasse improvvisamente e il Grande Disegno diventasse improvvisamente statico. Non è così, miei cari: se la vibrazione si fermasse, la materia tornerebbe a perdere coesione e non vi sarebbe nessuna immagine da poter fermare perché è la vibrazione che tiene unita la forma, è la vibrazione che le conferisce qualità particolari (colore, calore e via dicendo); e non solo, ma è la reazione delle possibilità percettive dell’individuo alle vibrazioni che lo circondano che gli fanno percepire la materia in una certa maniera invece che in un’altra.

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[…] È evidente, quindi, che la vostra vita di esseri incarnati ha una insostituibile relazione con la vibrazione nel rapportarvi con la realtà che vi circonda. E fino a ora abbiamo parlato solamente della vibrazione in relazione a ciò che, comunemente, si intende per materia; ma il discorso, in realtà è ben più ampio: i vostri sentimenti, le vostre emozioni, i vostri desideri sono anch’essi rapportabili insostituibilmente con la vibrazione, in quanto nascono dalla materia astrale che costituisce il vostro corpo astrale e che è sorretta dalle vibrazioni che, sul piano astrale, hanno fatto sì che quel determinato tipo e quella determinata quantità di materia astrale si collegasse al vostro corpo fisico per accompagnarvi nel corso di quel vostro momento di immersione nella materia fisica.

E altrettanto, miei cari, è valido per i vostri pensieri, per i vostri ragionamenti, i quali vengono messi in essere dalle vibrazioni che hanno radunato e messo in movimento la materia che costituisce il vostro corpo mentale.

Una domanda da porsi, secondo me, è la seguente: “se i corpi inferiori (il mentale, l’astrale e il fisico) sono, come appare logico, a questo punto dell’insegnamento, una conseguenza vibratoria delle vibrazioni del corpo immediatamente precedente, cioè quello akasico, quello della coscienza, allora questa catena vibratoria che dal corpo akasico arriva a interagire nel mondo fisico grazie ai tre corpi inferiori, è percorribile per entrare in contatto con la propria coscienza e, quindi, con la propria evoluzione?”.

È evidente, fratelli, che non può che essere così e, se ci pensate bene, cos’altro è il nostro suggerirvi di conoscere voi stessi attraverso l’osservazione, se non l’indicarvi il cammino che da voi stessi, sul piano fisico, può condurvi a riconoscere la vostra comprensione sul piano akasico?

[…] Il fatto stesso di osservare e riconoscere le vostre vibrazioni fisiche, astrali e mentali (perché di questo è fatto l’osservare voi stessi) non lascia immutate queste vibrazioni ma, poco alla volta, le modifica, cosicché, arrivate al vostro corpo akasico, vengono a essere modificate anche le vibrazioni che lo compongono (procedimento che noi abbiamo definito “comprensione” e che si riflettono in maniera diversa verso i corpi inferiori provocando diverse vibrazioni astrali e mentali che, arrivate sul piano fisico, indurranno un diverso modo di osservare se stessi (ciò che voi osservate come cambiamenti del vostro carattere e del vostro modo di interagire con la realtà che vi circonda).

È, insomma, come diciamo spesso, un circolo che si autoalimenta in maniera sempre diversa, il cui risultato è quello di indurre, vita dopo vita, una sempre maggiore strutturazione del vostro corpo akasico e, cioè, una sempre maggiore comprensione, dalla quale scaturisce un sempre più ampio sentire.

Voi sapete che in natura esistono cicli che governano la vita stessa del vostro pianeta, sempre collegati tra di loro: dai cicli di rotazione del vostro pianeta intorno al sole nascono i cicli delle stagioni, dai cicli delle stagioni nascono i cicli della riproduzione delle forme di vita, dai cicli della riproduzione delle forme di vita nascono i cicli delle vite individuali e via dicendo.

Ma esistono anche cicli biologici e cicli fisiologici che permettono l’esistenza stessa della vita e il suo dipanarsi nelle varie forme. Pensateci un attimo, miei cari, e capirete che tutti questi cicli, in realtà, non sono altro che vibrazioni, riconducibili ad altre vibrazioni, interne o esterne, e questa visione potrà aiutarvi a comprenderci quando noi diciamo che tutto è vibrazione, perfino la vita stessa.

Limitando il nostro parlare all’individuo, per cercare di creare una scenografia più comprensibile dell’immenso teatro in cui si svolgono le nostre vite, possiamo affermare che ogni individuo incarnato è costituito da cicli ben precisi: affettivi, emotivi, intellettivi e via dicendo, osservando i quali è possibile arrivare alla sua radice che, apparentemente, risiede in quello che è il suo corpo akasico.

In realtà, figli nostri, comprendere il ciclo che porta, spesso con fatica e dolore, alla comprensione che soltanto un corpo akasico strutturato può fornire, è solo un trampolino per riagganciarsi all’altro grande ciclo che, dalla vibrazione akasica, porterà, inevitabilmente, all’entrare in contatto e a riconoscere la “vibrazione prima”, la quale condurrà ognuno di noi e di voi per mano fino alla fusione con gli altri fratelli, in cicli sempre più ampi, fino a giungere alla fusione nel seno di quel Tutto Uno Assoluto che contiene e causa tutte le vibrazioni pur trascendendole.


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4 commenti su “Tutta la Realtà è vibrazione [io6]”

  1. “Il fatto stesso di osservare e riconoscere le vostre vibrazioni fisiche, astrali e mentali (perché di questo è fatto l’osservare voi stessi) non lascia immutate queste vibrazioni ma, poco alla volta, le modifica, cosicché, arrivate al vostro corpo akasico, vengono a essere modificate anche le vibrazioni che lo compongono”.

    La consapevolezza delle sensazioni/vibrazioni è la base di ogni “conosci te stesso”

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  2. Con laffinarsi dell’ascolto sempre maggiore è la percezione della vibrazione su tutti i piani.
    Affiora la consapevolezza dell’essere attraversati. Affiora la consapevolezza della differenziazione vibrazionale che inonda e si ritira secondo ritmi, secondo cicli.

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