“Certamente siete migliori di come vi esprimete solitamente”

Ci sono dei momenti in cui dici: “Vedo un tramonto e sono con Dio!”. È quel momento in cui io “sgancio un attimo”. Perché può succedere? È proprio lì il punto sbagliato, in realtà tu non “sganci” affatto; semplicemente, la tua percezione fisica costruisce un ponte che ti aggancia per qualche attimo ad un sentire più vasto quale può essere il sentire la presenza della Divinità in un tramonto.
Ma non è che la presenza della realtà fisica in cui tu vivi in quel momento non esista più, che tu ti sia da essa allontanato: essa esiste ancora e, anzi, ti fa da supporto per arrivare ad una comprensione diversa.

Vedete, quindi, che il discorso della percezione soggettiva della realtà, in fondo, è ben lungi dall’essere ancora compreso da tutti voi. Il fatto è che è come cercare di far comprendere i colori ad un cieco.
Infatti, il punto più difficile da superare quando vi parliamo di queste cose è esattamente questo: riuscire a far comprendere a degli individui che fanno parte di una realtà illusoria, che vivono la realtà illusoria, il punto di vista di chi vede un altro tipo di realtà; forse, attraverso esempi e col tempo, riusciremo a farvi comprendere ed accettare tutto questo. Scifo

C’è un particolare che va tenuto presente: il fatto che quando siete incarnati non manifestate, nella vostra vita quotidiana, tutto il vostro vero sentire.
Vi ricordate che era stato fatto l’esempio che il sentire massimo, cioè la Coscienza Assoluta, quindi Dio, sia un Sentire di grado 10; mettiamo che voi come livello evolutivo attuale abbiate un sentire di grado 5 (come sono buono!); nel momento in cui siete incarnati e quindi presi dalla vostra soggettività, dalle vostre percezioni tutte “sui generis”, dai legami con la materia, dagli impulsi, dai bisogni etc., nel vostro quotidiano manifestate un sentire magari di grado 2, o di grado 3, non certamente – e comunque, difficilmente – manifestate il sentire che avete raggiunto. Soltanto qualche “illuminato” forse riesce a mettersi in contatto con questa sua coscienza e con questo suo sentire.

Questo ricordatelo sempre, e non solo nei confronti delle opinioni e dei giudizi che potete emettere – positivamente e non per criticare – nei confronti degli altri, ma anche nei confronti di voi stessi e delle vostre stesse azioni: poi tutti quei contrasti che possono sorgere, quegli “star male” così senza senso, senza una motivazione reale o razionale – razionale per voi incarnati – a volte nascono proprio da questi contrasti di “sentire” tra il sentire reale che gioca là nel vostro corpo akasico, e il sentire che invece il vostro Io vi permette di manifestare, per scopi naturalmente egoistici, ché altrimenti non si chiamerebbe Io. Gneus

State quindi attenti, figli, a non confondere mai il sentire con quella che è la sua manifestazione all’interno del piano fisico; questo è, in fondo, il succo di quello che diceva Gneus un momento fa.
Giudicare una persona dal suo comportamento, è giudicare l’espressione di un sentire già reso meno trasparente a causa dell’immersione nel piano fisico. Tuttavia è anche un giudicare un qualche cosa che è senz’altro superiore di quello che appare all’interno di questo piano fisico; questo vi serva, fratelli, per nutrire sempre grande fiducia in voi stessi e negli altri; pensate sempre – anche nei momenti peggiori e più difficili, nei momenti in cui più vi sentite di essere critici verso voi stessi – che, in realtà, senza dubbio, senza alcun dubbio, se adoperate la vostra migliore buona volontà, certamente riuscirete ad esprimere un sentire migliore, certamente siete migliori di come vi esprimete solitamente.
Questa può essere una meta da porsi, questo può essere un modo per riuscire a migliorare l’espressione del proprio sentire.

Ancora una cosa a questo proposito: ricordate che il sentire non è una cosa fissa. Quindi quando valutate l’espressione del sentire di un’altra persona ma anche di voi stessi, non cristallizzatevi in quella valutazione, non restate al bianco o al nero, ma ricordate che anche subito dopo che avete espresso questa valutazione la persona nel frattempo ha avuto le sue piccole o grandi esperienze, e queste piccole o grandi esperienze sono state introiettate e sono andate a mutare in qualche modo il suo sentire, che – di poco o di tanto – si è ampliato, cosicché la vostra valutazione diventa in quel momento già obsoleta e superata.

Avete compreso questo? Io spero che vi ricordiate questi punti perché sono importanti non soltanto a livello teorico, a livello razionale per comprendere poi qual è l’evoluzione del sentire, i moti del sentire, lo scoprimento di questo sentire interiore, ma anche proprio per aiutarvi nella vita di tutti i giorni, cosa che non dovete mai perdere di mira.
Certamente, la filosofia è interessante, i discorsi sui grandi filosofi, sugli insegnamenti, sui Grandi Maestri possono piacere ed attrarre, tuttavia – sempre – la vita che vivete serve come palestra per farvi “fare i muscoli per il vostro sentire”, per renderlo sempre migliore, sempre più saldo e sempre più in evoluzione. Georgei

Alla luce di tutto questo allora, fratelli, assume una diversa connotazione anche l’insegnamento del “nascere ogni giorno” e del “buttare via” i preconcetti, i pregiudizi, i condizionamenti, le cose, insomma, che vi tengono ancorati ad una realtà che diviene via via sempre più sbiadita.
Assume una diversa connotazione la necessità di essere sempre più vivi e veri, nel senso di imparare ad osservare con occhi attenti quella realtà che è in continuo mutamento e che, attimo dopo attimo, può apparirvi diversa; e se veramente imparerete, miei cari, a ritrovarla diversa, attimo dopo attimo, allora vi assicuro che vi potrete ritenere veramente sulla buona strada verso la comprensione.
Perché – come dissero i Maestri – la realtà è lì davanti ai vostri occhi purché voi la vogliate osservare e lasciare che essa giunga ai vostri cuori senza timore di ricevere colpi troppi violenti. Anonimo

Fratelli, sorelle, figli miei amatissimi, dolcissime creature che si trovano ad ascoltare le parole dei Maestri e delle Guide e che arrivano al punto – in alcuni momenti – di non sapere più che fare, che si sentono smarriti.
Non preoccupatevi se queste teorie, questi concetti queste elucubrazioni filosofiche sembrano sfuggire alla vostra comprensione.
Imparate, figli miei amatissimi, a vivere in semplicità, a vivere la vostra vita serenamente, accettando ciò che essa vi comporta, tutto ciò che essa comporta.
Non con rassegnazione, ma con la maturità e la serenità di colui che sa che tutto quanto accade è soltanto per il suo bene;
di colui che sta cercando di mettere in pratica e di arrivare veramente a comprendere che se tutto ciò che accade, che cade sotto i suoi occhi, di fronte a lui, è fatto per il suo vero bene, allora giustizia verrà fatta;
di colui che sa che deve imparare soprattutto a sentire che la realtà, anche la più amara, gli è donata come un fiore per la sua crescita, e gli è donata con lo stesso immenso Amore con cui gli viene donata la più grande gioia di questo vostro mondo! Viola


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5 commenti su ““Certamente siete migliori di come vi esprimete solitamente””

  1. Leggere questi concetti aiuta a rendere più comprensibile la sofferenza e ci ricorda che tutto è impermanenza; domani sarà un giorno nuovo, un passo più avanti verso l’ unificazione

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  2. Post come questo li sento più vicini rispetto ad altri più tecnici e lontani quindi dall esperienza. Certamente questi ultimi potranno essere utili ad altri che sono più ricettivi di me ma post come questo sento che mi parlano di più.
    Entrando invece nel merito è confortante da una parte sapere che il sentire che si manifesta non è quello che realmente abbiamo ma il problema è che non mi rammarico del sentire quanto dell Io. È questo che mi fa sentire in colpa. Dovrei probabilmente riuscire ad accettare di più le mie mancanze pensando come suggerito che tutto ciò che mi accade è per il mio bene. Ma non è facile.
    Grazie

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