Cinque minuti per vivere davvero

Fratelli, sorelle, se osservaste le vostre giornate vi rendereste conto che esse sono scandite dalle vostre ansie, dalle vostre paure, dal vostro timore di non riuscire a fare tutto ciò che state vivendo e che la vostra vita sembra volervi in continuazione richiedere.

E così, spesso, vi lasciate travolgere da questi fattori che contribuiscono a rendere le vostre giornate confuse, prive di una vera meta, facendovi sentire delusi, frustrati, incapaci di interagire con la Realtà, rendendovi più attenti a cercare di conservare l’immagine che avete di voi stessi, e quella che desiderate gli altri si facciano di voi, piuttosto che a tentare di operare in maniera utile su voi stessi..

Certamente, la pratica della vita è la fase più importante della vostra esistenza, dal momento che è da tale pratica che raccogliete i semi che porteranno al raggiungimento di nuove comprensioni e, quindi, all’ampliamento del vostro sentire che ha la precedenza su qualsiasi altro aspetto del vostro vivere nella materia, anche perché vivere la vita vi dà delle responsabilità precise non soltanto verso voi stessi ma anche verso tutte le altre persone che, in qualche maniera, dipendono da voi.
Talvolta si tratta di responsabilità che apparentemente non avete cercato e di cui fate magari fatica a farvi carico, ma molto spesso le responsabilità che vi accompagnano sono state scelte o volute liberamente da ognuno di voi, siano esse quelle derivanti dalla costituzione di una famiglia e dalla nascita dei figli, siano quelle certamente meno pressanti, ma non per questo meno reali, derivanti dai rapporti di amicizia, per quanto superficiali possano essere, che potete creare con altre persone.
Senza dubbio queste ultime sono più facilmente ignorabili di quelle riguardanti il più stretto nucleo familiare, ma non per questo hanno minore importanza sia per voi stessi che per gli altri in quanto, comunque, scelte in libertà e non per costrizione da parte di un’esistenza matrigna.

Se disattendete le responsabilità verso voi stessi sarete proprio voi, in prima persona, a subirne le conseguenza ma, se disattendete le vostre responsabilità verso gli altri anch’essi patiranno gli effetti della vostra mancanza di responsabilità e questo darà vita a quei debiti karmici di cui abbiamo così spesso parlato e, come accade per tutti i debiti, verrà il momento in cui, comunque, dovrete pagarne lo scotto.

Pensare che basterebbe così poco, fratelli, pensare che si tratterebbe di fare soltanto un sacrificio minimo, sorelle, per rendere diverse e più appaganti le vostre giornate.
Basterebbe, infatti, che dedicaste anche solo cinque minuti delle vostre giornate all’osservazione sincera di voi stessi e dei vostri comportamenti per alimentare il processo interiore di comprensione che è dentro di voi, in attesa di essere favorito invece che disatteso, limitato, bloccato, ignorato, mascherato, scartato come se fosse un accessorio privo di importanza e non l’elemento fondamentale della vostra vita, il fattore che, solo, basterebbe a giustificare la necessità della vostra incarnazione nel mondo fisico.

Siate consapevoli che dicendo “non ho il tempo per fare anche questo nelle mie giornate” mentite a voi stessi.
Esistono certamente, in esse, cinque minuti da poter essere usati per fare quello che è davvero importante per voi, ovvero osservare il vostro vivere le esperienze con sincerità, e vedrete che una buona parte delle ore che vivete è da voi trascorsa facendo cose molto meno importanti per la vostra crescita se non, addirittura, nascondendovi dietro a un paravento di apatia o di tentativo di “non fare”.

Così non potreste non rendervi conto di quante volte vi arrendete di fronte alle cose nuove che l’esistenza vi propone, rifiutandole, magari, dietro all’inaccettabile scusa che “non capite quello che dovete fare”!
Se foste sinceri con voi stessi vi risulterebbe chiaro che vi state solo lamentando e che usate questa pretesa incapacità per non fare nulla, quando basterebbe veramente poco per cercare di trovare nuovi indirizzi e nuovi percorsi per aumentare le vostre possibilità di comprensione di ciò davanti a cui vi arrendete con tale facilità!

E quante volte, alla fine della giornata, dovreste dire a voi stessi che siete arrivati a tale fine senza porre cinque minuti di vera attenzione a voi stessi perché vi siete dimenticati di farlo…
Fratelli, sorelle, ancora una volta non posso fare altro che chiedervi di essere veramente onesti con voi stessi: la vostra non è una dimenticanza, è la manifestazione di un vostro poco interesse a lavorare su voi stessi e delle paure che questo tipo di azione fa nascere dentro di voi, perché vi costringerebbe ad essere sinceri con voi stesi e questo vi porterebbe faccia a faccia con tutto ciò che non volete riconoscere di voi e delle incomprensioni che accompagnano, sostengono e influenzano il vostro percorso.

Di fronte all’eternità della Realtà cinque minuti sono veramente poca cosa, in fondo, ma possono essere, nella loro pochezza, la chiave di volta che può aprire le porte che impediscono ai sussurri nel vento dell’Assoluto di arrivare con la loro delicata presenza a sospingervi con dolcezza, ma con fermezza, verso la più giusta comprensione.
Fratelli, sorelle, che l’Amore sia con voi. Viola

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Alberto C.

Quante scuse abbiamo per saltare quei 5 minuti?!
Quante ce ne raccontiamo…

Nadia

Grazie a Viola per ricordarci la Via…

Catia Belacchi

Comprendo ciò di cui parla Viola perchè anni fa, sono stati quei cinque minuti al giorno ad aprirmi orizzonti nuovi di conoscenza interiore. In questa fase della vita la ricerca interiore , nel senso di introspezione psicologica, è terminata. Rimane il vivere con consapevolezza i fatti, ma mi accorgo che, in questo caso, devo fare ancora allenamento.

Anna

La prima responsabilità è verso se stessi!
Nella fase che sto attraversando è necessario ricordarlo ogni momento.
Grazie

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