Comunicare è rendere noti se stessi [sf37]

L’avvento di Internet, prima, e dei cellulari, dopo, sembra abbiano aumentato la possibilità di comunicare tra le persone; infatti, uno dei cavalli di battaglia di chi osserva questi nuovi elementi alla luce dei fattori sociali, è il considerare la comunicazione come il perno dell’esistenza dell’umanità attuale.

In realtà le cose stanno ben diversamente, forse perché si adotta una cattiva interpretazione del termine “comunicazione”. Certo che se per “comunicazione” si intende il poter dire agli altri quello che si pensa, senza dubbio i computer, le possibilità date dalla rete di Internet o la possibilità di comunicazione istantanea in qualunque direzione data dai cellulari, può essere considerata una grande possibilità; però noi non intendiamo la comunicazione in un senso così ristretto, non intendiamo comunicazione come passaggio di parole da individuo a individuo; certamente la parola fa parte delle possibilità di comunicazione di ogni essere umano, così come – d’altra parte – di ogni essere vivente che si esprime con i suoni, se soltanto è possibile che esso li emetta e li usi; però la comunicazione, secondo noi, è qualcosa che va ben oltre alla semplice trasmissione dei concetti e delle parole.

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Voi sapete che ognuno di voi è costituito da tante sfere d’azione, da tanti corpi che formano il vostro modo di essere: avete una sfera fisica, una sfera emotiva, una sfera mentale e anche una sfera della coscienza e, secondo noi, comunicare significa proiettare all’esterno di se stessi, nella realtà, e a chiunque abbia voglia, desiderio o interesse a osservare ciò che voi emettete intorno a voi, l’insieme di tutti questi elementi.

Questa, secondo noi, è la vera comunicazione; che deve essere – per essere, appunto, una vera comunicazione – il più completa possibile; deve contenere i sentimenti, deve contenere i moti interiori, deve contenere i ragionamenti dei propri pensieri, oltre alle parole che possono essere usate per esprimerli; e deve contenere qualsiasi elemento che proviene dal vostro più intimo sentire. Deve, insomma, contenere voi stessi.
Comunicare non significa rendere note le proprie idee, ma significa rendere noti se stessi; e questo, a volte, lo perdete facilmente di vista. Moti

Dal ciclo Sfumature di sentire 2002-2007

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3 commenti su “Comunicare è rendere noti se stessi [sf37]”

  1. Comprendo cosa si voglia intendere per comunicazione autentica. Molto meno condivido l’idea che attraverso internet e telefonini si comunichi solo il “pensiero”.

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  2. “Rendere noti se stessi” sembra facile ma ho l’impressione di essere spesso condizionato e quindi, in fin dei conti, non comunico me stesso ma una idealizzazione di me.
    Per comunicare se stessi occorre eliminare più costrutto possibile.
    Post di ottimo spunto.

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