Conformismo, anticonformismo, ipocrisia

Io vorrei parlarvi del conformismo e di qual è l’atteggiamento dell’evoluto nei confronti del conformismo.
L’evoluto è conformista oppure no? Ebbene, se voi ricercaste sul dizionario la definizione di questo termine vedreste che conformismo significa adattarsi, conformarsi a delle regole etico-morali di una società. E questo, sotto un certo punto di vista, può essere valutato positivamente in quanto è logico che in una società che si rispetti debbano esserci dei principi etici, dei principi morali che devono essere rispettati da tutti gli individui che compongono questa società.

Tuttavia esiste anche un’accezione negativa di questo termine; infatti conformismo è anche sinonimo di ipocrisia, esso significa anche accettare con ipocrisia, esso significa anche accettare con ipocrisia la volontà dei forti, di coloro che contano, dei “pezzi da novanta”, come si suol dire.
L’individuo evoluto che ha raggiunto un certo grado di sentire e che, quindi, ha una propria moralità, dei propri principi etici che egli vive, sente intensamente, e che fanno parte proprio del suo stesso essere, della sua essenza, come si comporta nei confronti di una società conformista?
Per farvi capire quello che ho intenzione di dirvi, vi farò soltanto un piccolo esempio, sul quale vi prego di meditare, di pensare.

Uno dei principi morali fondamentali di una società è quello del non rubare, quindi del non appropriarsi mai di un oggetto che appartiene ad un’altra persona, per nessuna ragione. Ora al di là del reato del furto e cose di questo genere, che viene condannato dalla vostra società, esso è un saldo principio morale; tuttavia esistono anche migliaia di piccoli furti che tutti – o quasi tutti – gli individui compiono. Ad esempio coloro che frequentano un ufficio, molto spesso e facilmente si trovano a portar via, che so, una penna, della carta o un quaderno…
Questo tipo di furto – perché in realtà si tratta di furto, perché l’individuo si porta via un qualche cosa che non gli appartiene, ma appartiene ad altri – non è praticamente considerato dalla società. Tutti sanno che queste cose succedono e la società chiude un occhio (o addirittura se li tappa tutti e due) e lascia che questa cosa passi inosservata.

I principi morali dell’evoluto fanno sì che egli non si troverà mai in una situazione di questo genere.
La vostra società condanna il furto in proporzione alla gravità del reato che viene commesso, anche se in teoria così non è, sapete benissimo che il furto di un chilo di mele non è punito allo stesso modo del furto di dieci miliardi, ad esempio, e, quindi, c’è una certa differenziazione in questa valutazione.
Per l’evoluto che, invece, ha raggiunto un vero principio morale, quello che conta è l’intenzione e, quindi, che si rubi una mela o dieci miliardi non fa nessuna differenza in quanto, se è veramente l’intenzione quella che conta, il reato, il peccato, l’azione negativa, l’individuo li compie lo stesso, anche nel momento in cui ruba soltanto una mela o una penna.

Tutti gli individui, in linea di massima, si adeguano e si abituano a “trafugare”, a “portare via” la penna dall’ufficio dove lavorano, eccetera, eccetera; l’individuo evoluto, invece, non compirà mai un’azione di questo genere e anzi, nel caso limite, se quasi per sbaglio, per disattenzione, per una qualsiasi mancanza, si trovasse a dover prendere una penna o un qualsiasi altro oggetto e a metterselo in tasca, sarebbe capacissimo di tornare indietro e di rimetterlo al suo posto. Anna

Ma chi è allora il conformista, e chi in particolare l’anticonformista?
Noi diciamo che è qualcosa di ben lontano dall’idea di anticonformismo che avete voi.
L’anticonformista è colui che pur vivendo in una società in cui la norma è l’ipocrisia non si comporta mai da ipocrita.
Anticonformista è colui che, pur appartenendo ad una società in cui il rubare è cosa di tutti i giorni, preferisce restare privo di cose piuttosto che usare indebitamente quelle degli altri.
Anticonformista è colui che in una società in cui l’individuo cerca, prende e pretende di mettersi in mostra ed arrivare in primo piano agli occhi di tutti, si accontenta di restare in disparte e vivere la sua vita tranquilla senza applausi e senza grandi consensi.
Anticonformista è colui che, in una società in cui la ricerca del potere è ciò che spinge l’individuo ad accumulare soldi, a prevaricare gli altri, a sfruttare il lavoro altrui, ad usare attraverso i mezzi di comunicazione le disgrazie degli altri per fini personali, desidera invece non possedere potere se non su se stesso.
Tutto questo, figli, secondo noi, è ciò che veramente dovrebbe essere chiamato anticonformismo. Moti


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1 commento su “Conformismo, anticonformismo, ipocrisia”

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