D – Se non ho capito male, l’archetipo della fratellanza viene recepito in maniera sempre più ampia via via che l’individuo affina le sue capacità percettive di quanto suggerito dall’archetipo permanente. Mi sono chiesto: quale può essere il «primo livello» di percezione?
Possiamo immaginare una scala nei livelli di percezione di quanto indicato dagli Archetipi Permanenti rapportando le risposte percettive dell’individuo all’intensità e alla forza che l’Io mette in campo nel vivere le esperienze. È ovvio che minore è l’evoluzione dell’individuo, più forte è la predominanza espressiva da parte del suo Io.
Ovviamente questo è un discorso molto semplificato, ma se vogliamo proprio cercare di individuare un ipotetico primo livello di percezione dobbiamo immaginare un Io molto forte che riferisce tendenzialmente tutta la Realtà a se stesso come centro del creato, cosicché tutto ciò che lo circonda, comprese le altre creature accanto a lui durante l’incarnazione, viene recepito in relazione a se stesso e alla sua gratificazione.
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Ecco, quindi, che un primo livello può essere individuato nel rapporto d’amore (almeno così viene chiamato comunemente mentre, in realtà, si tratta di un mero rapporto di convenienza in relazione a quanta gratificazione l’Io riceve da tale rapporto, almeno a quello stadio evolutivo) che l’individuo vive con la propria famiglia. A mano a mano che il livello percettivo si affina e si amplia, si affina e si amplia anche il suo raggio percettivo che diventa sempre più capace di includere nella sua ricezione del concetto di Archetipo della Fratellanza un numero sempre maggiore di individui.
Non mi sembra vi siate mai chiesti quali Archetipi Transitori siano collegati all’Archetipo Permanente della Fratellanza. Eppure, specialmente nella vostra attuale epoca, sono facilmente individuabili alcuni di questi Archetipi Transitori:
– l’accoglienza dei migranti,
– il razzismo,
– persino le piccole o grandi guerre che funestano le vostre cronache sono tutti elementi riferibili ad Archetipi Transitori che si collegano all’Archetipo Permanente della Fratellanza, in quanto inducono gli individui – attraverso il loro vissuto sia interiore che sociale – a sperimentare l’allargamento della comprensione rispetto a quanto indicato come direttiva dalla Vibrazione Prima e che prendono per mano la coscienza degli individui, facendo loro toccare con mano, direttamente, ciò che significa non avere compreso, non sentire veramente, che ogni altro essere umano ha il suo stesso valore, la sua stessa dignità, il suo stesso diritto di vivere, di essere accettato e amato, senza che gli interessi personali, le mire economiche o i giochi di potere possano prendere il sopravvento sul sentire di coscienza.
D – Gli AT sono strettamente collegati alla dualità e all’Io, mentre gli AP non possono che essere collegati al Tutto. Ma l’elemento percezione da parte dell’individuo ha le stesse caratteristiche per entrambi i tipi di archetipo o vi sono delle differenti possibilità percettive?
In realtà non è possibile disgiungere gli Archetipi Permanenti dagli Archetipi transitori (parole incomprensibili) raggiungere le comprensioni che non riesce a fare definitivamente sue.
Non vi è una modalità di percezione diversa per i due tipi di archetipo, vi è, semmai, una percezione differente in quanto differenti sono le possibilità percettive dell’individuo, dal momento che esse sono collegate al suo stato evolutivo del momento che, come sappiamo, è diverso da individuo a individuo.
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D – Esiste un dizionario simbolico comune, allo stadio animale, tra erbivori e un altro diverso per i carnivori? In fondo si tratta di esperienze molto diverse. Penso comunque che mentre tra carnivoro ed erbivoro la distinzione sia grande e molto di base, tra uomo e donna, per esempio, le differenze si facciano molto più sfumate e legate soprattutto agli archetipi della società in cui si vive.
Non vi sono dizionari simbolici diversi per le varie forme di vita, bensì vi è un dizionario simbolico unico del quale ogni forma di vita percepisce solo la parte simbolica che gli è possibile percepire in relazione alla sua condizione evolutiva.
D – In effetti non so se i simboli possano essere associati alla forma animale o se subentrano solo nella forma umana, quando il corpo mentale è completamente strutturato e operante, però penso che a livello animale i simboli possano essere estremamente semplici e che diventino via via più complessi nel corso dell’evoluzione dell’individualità, di conseguenza i dizionari simbolici di un erbivoro e di un carnivoro potrebbero essere apparentemente molto lontani (in quanto si manifestano in modo molto diverso), e si vanno via via avvicinando mano a mano che le esperienze degli individui si raffinano, così i dizionari simbolici uomo/donna potrebbero sicuramente avere una grande quantità di simboli in comune, ma che vengono resi comuni proprio dalla possibilità di incarnazione in entrambe le forme; penso che gli archetipi transitori (culturali) in questo senso abbiano solo una funzione di «passaggio», relativo a una incarnazione specifica.
Mi sembra che le considerazioni che hai appena fatto siano ampiamente condivisibili e non posso che concordare pienamente con quanto hai appena affermato Ombra
Giorno verrà, figli nostri,
in cui non esisteranno più i vostri diritti e i vostri doveri
e, in antitesi, quelli degli altri,
ma soltanto diritti e doveri comuni.
Giorno verrà in cui il colore della pelle,
lo stato sociale e l’essere uomo o donna
non saranno più delle discriminanti
su cui basare i propri rapporti con le altre creature.
Giorno verrà
in cui le regole del vivere comune
non saranno più governate dalla ricerca del profitto
bensì dal desiderio di condividere in maniera equa
ciò che si possiede
con chi non ha le stesse possibilità di possesso.
Giorno verrà
in cui si sarà compreso che martirizzare, ferire,
depredare in maniera insensata l’intero pianeta
non potrà portare ad altro che martirizzare, ferire,
depredare in maniera insensata la vita che ospita.
Giorno verrà
in cui non sarà più il tipo di sessualità
a modellare il rapporto tra le creature
ma esso sarà modellato solamente
dall’ampiezza e dalla profondità della capacità di amare
di ogni singolo individuo.
Giorno verrà
in cui non si ucciderà né si prevaricherà
nel nome di un qualsiasi Dio
perché si avrà finalmente compreso fino in fondo
che Tutto è Uno. Moti
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