La compenetrazione delle materie e l’unità elementare [sf3]

Abbiamo imparato negli anni che la materia dei vari piani di esistenza è formata da strati di materia di densità sempre più sottile. Prendiamo il corpo fisico: mettetevi nudi davanti a uno specchio e guardatevi. Quello che vedete è il vostro corpo fisico.

Apparentemente è composto di materia molto densa, ma questo appare così soltanto perché la percezione visiva di voi che osservate il vostro corpo fisico è limitata dalle possibilità percettive del vostro organo della vista.

In realtà la massa del vostro corpo fisico che vi appare estremamente compatta e solida non è davvero tale.
Se sbucciate una cipolla vi renderete conto che il vostro corpo fisico secernerà delle lacrime, quindi una materia che non è compatta bensì liquida, ovvero in uno stato molecolare “più sottile”. Questo esempio banale vi dovrebbe far comprendere che nella massa solida del vostro corpo fisico è compresa anche una parte liquida. Ecco, quindi, che già due densità diverse di materia sono state scoperte in quella che sembrava una massa compatta, solida e uniforme.

Chi soffre di stomaco sa per esperienza diretta di come il proprio corpo produca dei gas (più o meno fastidiosi quando sono eccessivi, indispensabili in realtà se nelle giuste proporzioni) i quali sono ancora parti del proprio corpo a una densità ancora diversa, in quanto allo stato gassoso. E con questo esempio ecco che possiamo inaspettatamente riconoscere l’appartenenza al proprio corpo anche di pozioni di materie gassose.

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Se osservato con strumenti adatti che compensino la vista limitata dell’essere umano, il vostro corpo fisico si rivela essere composto da piccoli elementi di densità ancora inferiore allo stato gassoso della materia: ci troviamo, così, a un quarto livello di densità della materia, il livello molecolare.

Spostandoci a una densità ancora minore ecco che ci ritroviamo a livello atomico.
E, procedendo nel nostro cammino dalla materia più densa a quella meno densa, eccoci al livello delle molte particelle che costituiscono l’atomo e che solo in parte sono note alla scienza. 

L’ultimo strato di materia, quello più sottile, può essere considerato quello dell’unità elementare del piano fisico.
Ricordiamoci un attimo cos’è l’unità elementare, secondo una definizione valida non per il solo piano fisico ma per tutti i piani d’esistenza: essa è la particella più piccola del piano, quella che compone tutta la materia del piano stesso dando origine alle diversità e alle proprietà della materia tipiche di un determinato piano attraverso la sua differente aggregazione.

Da sola, però, l’unità elementare non può evidentemente bastare, essere sufficiente, per dare ragione della formazione della materia nelle sue varie forme e particolarità. Deve esserci almeno un altro elemento di differenziazione che permetta la diversificazione della materia e questo elemento, come ormai dovreste ben sapere, è la vibrazione che percorre l’unità elementare, si trasferisce e modifica a ogni contatto con le unità elementari con cui viene a incontrarsi e, così facendo, non solo la vibrazione diversifica se stessa, ma anche diventa fattore di diversificazione per le varie aggregazioni di materia, dando esistenza alla molteplicità delle forme e delle loro caratteristiche.

Da quanto detto, il più semplicemente possibile, mi sembra evidente che nel corpo fisico convivano tutte le varie materie nelle varie densità

La convivenza delle varie materie non è statica ma è strettamente interconnessa: ad esempio se non ci fosse l’unità elementare non potrebbe esserci l’atomo, se non ci fosse l’atomo non potrebbe esserci il corpo fisico cosicché, in uno schema che si ripete lungo tutta la catena delle materie dei vari piani di esistenza, ogni materia più sottile è collegata direttamente a quelle più dense delle quali è presupposto necessario e indispensabile per garantirne la costituzione e l’esistenza.

In soldoni: un capello è formato da materia solida, liquida, gassosa, molecolare, atomica, sub atomica e da unità elementari.

Mentre non tutta la materia che compone il capello è solida o liquida o gassosa, tutta la materia che lo compone è, invece costituita da unità elementari del piano fisico. Questa sta a significare che tutto il corpo fisico è costituito, di base, dalla materia più sottile, cosicché tutta la materia più grossolana è necessariamente “a contatto” con quella più fine.
E non solo, ma significa anche che la materia più sottile è presente, compenetra, ogni altra densità della materia fisica cosicché diviene il fattore unificatore della materia sul piano fisico.

Se avete compreso questa compenetrazione dell’unità elementare fisica con la materia fisica siete a un passo dall’arrivare a comprendere la compenetrazione tra i vari corpi dell’individuo.
Infatti ogni corpo sempre più sottile è l’analogo degli strati di materia che abbiamo osservato per il corpo fisico, e il corpo più sottile è l’analogo dell’unità elementare del piano fisico per quanto riguarda la materia del piano fisico.

Ne consegue che tutte le materie dei vari corpi nascono in successione l’una dall’altra, dal che deriva che i vari corpi dell’individuo non sono ubicati spazialmente in posti diversi, ma sono tutti compenetrati l’uno con l’altro: così un atomo fisico sarà composto da unità elementari fisiche le quali sono composte da unità elementari astrali, le quali sono composte da unità elementari mentali, le quali sono composte da unità elementari akasiche le quali sono composte da unità elementari degli altri piani spirituali.

Se ci ponete attenzione è esattamente la stessa cosa che dire che un atomo fisico è composto da unità elementari fisiche, astrali, mentali, akasiche e spirituali.

Come risulta evidente, a questo punto, la compenetrazione tra i vari corpi non è “lineare” o chissà che altro, ma è “per unità elementare”. Andrea

Dal ciclo Sfumature di sentire 2002-2007

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1 commento su “La compenetrazione delle materie e l’unità elementare [sf3]”

  1. Uno degli errori che la mente duale dell’umano ha spesso compiuto è quella di dividere la realtà in due metà e di relegare ciò che buono e spirituale in alto e ciò che è infimo, male in basso, contrapponendole l’una all’altra. Architettura di menti imbevute di dualismo.

    Molto più vicino alla visione proposta sono le dottrine panteistiche e monistiche: tutto è in tutto.

    Interessante rilevare come la legge “così in alto così in basso” perde di significato in questa prospettiva: dov’è il basso? Dov’è l’alto? Pura distinzione didattica.

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