Esemplificazioni riguardo ai fantasmi vibratori [IF68focus]

Per quello che riguarda lo psicosomatismo, è impossibile che un minerale abbia uno psicosomatismo, anche perché nell’accezione in cui lo abbiamo presentato entrano in gioco le influenze di un corpo akasico in cerca di comprensione.

Ed entra in gioco un corpo mentale che elabora le vibrazioni che provengono dall’akasico, tutti strumenti perfezionati, raffinati che, evidentemente il minerale non possiede.
Quindi è chiaro che, in quell’accezione, non è possibile parlare di psicosomatismo, per quello che riguarda il minerale, il quale possiede, senza dubbio, un corpo fisico e possiede un abbozzo di corpo astrale che, però, si va strutturando via via che il minerale  compie le sue esperienze all’interno del piano fisico.

Come il collega Abn-el-tar aveva sottolineato è possibile che delle vibrazioni astrali provenienti dall’esterno si insinuino in questa porzione di corpo astrale del minerale in via di formazione e vengano poi trattenute all’interno del corpo astrale stesso, entrando in qualche modo a far parte momentaneamente di quello che è il corpo astrale del minerale. 

Ora questa può essere considerata l’introduzione nel corpo astrale del minerale di un fantasma astrale proveniente dall’esterno, in quanto il meccanismo vibratorio, alla fin fine, è lo stesso: per quello che riguarda l’essere umano si ha la vibrazione che gira all’interno del corpo astrale dell’essere umano, senza riuscire a trovare uno sbocco alla sua frequenza, alla sua vibrazione, e per quello che riguarda il minerale, allo stesso modo, questa vibrazione astrale catturata continua a girare all’interno della materia astrale del minerale fino a quando non trova uno sbocco; vedete quindi che dal punto di vista, diciamo meccanico, la situazione è la stessa.

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Dove stanno le grosse differenze? La differenza, evidentissima, sta nel fatto che la vibrazione del fantasma astrale dell’essere umano nasce da motivazioni e bisogni dell’individuo, mentre quella che entra a far parte del minerale nasce dall’esterno, non gli appartiene, è acquisita. Quindi non si può parlare di psicosomatismo per il minerale, ma si può parlare invece della presenza di un fantasma astrale all’interno del minerale.

Ora questo fantasma astrale nel minerale, ha delle analogie o delle diversità con quello dell’essere umano? È indubbio che ci siano delle diversità: solo per il fatto che la genesi è completamente diversa, le diversità esistono. Ma forse più che le diversità ci interessa, sul momento, comprendere quali sono le similitudini.

La similitudine principale sta nel fatto che si tratta di due vibrazioni che girano all’interno del corpo astrale; pensate un attimo cosa significa «il fantasma astrale che gira all’interno del corpo astrale dell’individuo»; significa che questo vortice di energia all’interno del corpo astrale dell’individuo ha comunque degli effetti di qualche tipo: da una parte, per l’essere umano ha gli effetti di bloccare, in qualche modo, il fluire delle energie provenienti dall’akasico o dal mentale, dall’altra parte, però, ha anche l’effetto d’interferire con le vibrazioni che provengono dal fisico, costituendo, quindi, una specie di diga che disturba il fluire delle vibrazioni in un senso o nell’altro. 

Analogamente, esattamente anzi, la stessa cosa avviene per quello che riguarda il minerale: questa vibrazione astrale acquisita costituisce, con il suo moto vibratorio ricorrente all’interno del corpo astrale del minerale, una sorta di disturbo tra ciò che dal corpo fisico del minerale arriva per proiettarsi verso l’akasico e mettere in moto tutti i vari meccanismi, l’imprinting che conosciamo, e la risposta che ha questa formazione d’imprinting nel ritornare, poi, verso il piano fisico.

Questa è un’analogia molto importante, che si ripete poi, d’altra parte, se volessimo fare tutto il discorso, anche per quello che riguarda i vegetali e anche per quello che riguarda gli animali, logicamente.

Il problema è: che effetto può produrre? E ancora, qua, per cercare di capire l’effetto che può produrre, bisogna fare un raffronto tra il caso più complesso, ovvero quello dell’essere umano, e il caso più semplice, quello del minerale.

Nel caso dell’essere umano questo vortice di energia può provocare la comparsa nel corpo fisico dell’individuo di un effetto psicosomatico, di una reazione fisica dovuta all’impossibilità delle energie di ritorno del corpo fisico di andare al di là di quello che è il corpo astrale in modo tranquillo, in modo scorrevole.

La stessa cosa, naturalmente, avviene per quello che riguarda il minerale: questa vibrazione aggiuntiva all’interno del suo corpo astrale, influisce principalmente, direttamente, proprio su queste energie di ritorno al corpo fisico del minerale e può provocare, quindi, qualche cosa di analogo all’effetto psicosomatico sul minerale.

Quindi non esiste uno psicosomatismo (così come abbiamo inteso fino ad adesso lo psicosomatismo per quanto riguarda l’individuo) per quello che riguarda il minerale, esiste però un effetto di questa vibrazione sul corpo astrale che può essere assimilata, come effetto, alla nascita di un sintomo psicosomatico nel corpo dell’essere umano. 

Come si manifesta questo effetto nel minerale? Si manifesta con la formazione, ad esempio, di deformazione dei cristalli, con quelli che vengono chiamati “cancri dei cristalli” ad esempio; con tutta quella modifica della chimica interna che provoca, che so io, dei granuli all’interno del cristallo, in qualche modo, scompattandone la caratteristica fisica, cristallografica, capite? Ecco, quindi, che anche nel caso del minerale si può individuare l’influenza di questo circolo vibratorio ripetitivo, reiterativo che influisce sul corpo fisico, provocando appunto l’analogo di quello che è un  sintomo psicosomatico. 

Chiaramente, poi, il sintomo psicosomatico per l’essere umano viene avvolto da tutte le altre componenti dell’essere umano, quindi viene caricato di emozioni, di desideri, di pensieri, di riflessioni e via e via e via, cosa che per il minerale, ovviamente, non può accadere ed, evidentemente, a quel punto la casistica si discosta completamene dall’un caso all’altro.

D – Ma in fase di formazione della cristallizzazione non è successo niente?

Dipende da quando si forma questo vortice, da quando si introietta, si immette questo vortice energetico all’interno del corpo astrale del cristallo, del minerale in generale senza fermarci al cristallo.

D – Chiaramente può non essere di origine umana, giusto?

Può non essere di origine umana, certamente.

D – Perciò è più importante  la vibrazione che viene dal piano fisico piuttosto che quella dell’akasico del cristallo stesso?

Diciamo che, per quello che riguarda la forma minerale senza dubbio è più importante quello che proviene dal piano fisico. Perché? Perché è quella che ha maggiore influenza: essendo supportata dalla vibrazione prima è quella che conduce la danza, è quella che influisce maggiormente, è quella che provoca le modifiche principali, è quella che invia il maggior numero di dati, mentre quello che ritorna indietro dal piano akasico è molto poco, alla fin fine, in confronto al lavorio subito dal corpo fisico del cristallo. 

E questo è un elemento importante di differenziazione per quello che riguarda lo stesso fenomeno osservato dal punto di vista dell’essere umano, in cui non è esattamente l’opposto, però diciamo che quanto proviene dal corpo akasico dell’individuo ha un’importanza forse maggiore di quella che proviene dall’esperienza sul piano fisico, in quanto è sempre un passo avanti, rispetto a quanto uno vive sul piano fisico.

Voi capite che sul piano fisico l’essere umano vive un’esperienza, questa esperienza fa arrivare al corpo akasico delle comprensioni, il corpo akasico trae le sue somme e invia qualche cosa che va già oltre queste comprensioni, cerca di andare oltre, quindi è sempre un passo avanti rispetto a quello che succede direttamente sul piano fisico.

Vi sembra chiaro il discorso? Pensateci un attimo se avete ancora qualcosa da chiedere. Avete visto come da una cosa così apparentemente sciocca, in realtà, c’erano da trarre delle considerazioni che potevano, se non essere importantissime, quanto meno far comprendere che poi Tutto è Uno davvero, che certe meccaniche sono ripetitive, che il “così in alto, così in basso” che così spesso tiro in ballo, non è detto tanto per dire ma è un filo cui aggrapparsi per poter poi confrontare, commisurare tutte le varie cose che riguardano l’uomo nel corso della sua evoluzione: non soltanto una fase di questa evoluzione, ma tutta l’evoluzione e il suo percorso.

D – Questi fantasmi del cristallo sono fondamentali per l’evoluzione del cristallo stesso, o sono così degli “incidenti”…

No, non sono fondamentali; diciamo che possono in qualche modo rientrare nella norma dell’evoluzione del cristallo stesso perché non dimenticate un’altra differenza fondamentale tra il cristallo e l’essere umano: l’essere umano è un’individualità, una, mentre il cristallo fa parte di una individualità, è un frammento di una individualità; quindi, considerando che il cristallo fa parte di un’individualità composta, che so io, da diecimila pezzi di minerali, è chiaro che vi è la possibilità che questo succeda in un dato pezzo di questa individualità.

Quindi vi è la possibilità, come quantità di frammenti d’individualità presenti nell’anima gruppo del minerale, chiamiamola così, che possono servire, e talvolta servono, a dare una piccola accelerata all’evoluzione anche dei minerali… perché voi il minerale lo vivete come fermo, ma ricordate che, in realtà, non è fermo come sembra ma si sta evolvendo; certamente non a un ritmo che voi potreste comprendere o riconoscere ma, certamente, sta cambiando, e lo sanno, come ho già detto una volta, coloro che studiano la mineralogia, la cristallografia e via dicendo, e vedono cambiare i piani di riflessione e via e via e via.

D – Ma allora anche i fenomeni di ossidazione, di degradamento…

Ma certamente, certamente: diciamo che quelli principalmente sono interventi della realtà esterna sul corpo fisico del minerale, non vanno a incidere sul quel rudimento di corpo astrale, certamente poi questi interventi sul corpo fisico si trasmettono, passano attraverso quell’abbozzo di corpo astrale e in esso pongono, intanto, qualche modifica.

[…] Noi, tre quattro anni fa, vi abbiamo detto che all’inizio del 2000 ci sarebbe stato un incontro per chi avesse voluto partecipare, e poi siamo arrivati a questo benedetto incontro. Cosa abbiamo fatto noi in quel momento, tre o quattro anni fa? Non è una domanda, risponderò io perché non ci arriverete mai: abbiamo semplicemente messo in moto un fantasma della mente!

Diramando quell’invito abbiamo fatto sì che all’interno del vostro corpo mentale si costituisse un circolo che sotto la spinta del fatto che non avevate tutti gli elementi per poter sapere che cosa sarebbe successo quel primo gennaio del duemila, ha continuato a restare sotto sotto e a lavorare cercando di trovare tutte le incognite dell’equazione senza ovviamente riuscirci. Vi sembra un esempio di fantasma mentale?

Ora l’incontro c’è stato, tutti i parametri dell’equazione sono stati rivelati, e allora cosa è successo? È successo che, essendo un fantasma della mente non particolarmente ostico, si è sciolto e non circola più su se stesso all’interno del vostro corpo mentale.
Cos’è rimasto di questo fantasma della mente?

D – Secondo me più niente, perché se è stato compreso…

Non è stato compreso: è stato sciolto nel corpo mentale perché, diciamo, alcuni elementi hanno chiarito, grazie all’esperienza, quello che è stato fatto, hanno chiarito quello che è successo, perché è successo, avete presenziato a quello che è successo quindi il fantasma della mente non aveva incognite, aveva tutto il materiale e, quindi, il fantasma della mente, legato all’attesa di questa seduta, si è sciolto.

D – Io la metterei così: c’erano delle aspettative e ognuno aveva le sue aspettative, e poi cosa è rimasto? È rimasta la reazione, per quel poco che ne posso sapere io, a quelle aspettative che sono andate più o meno deluse o cambiate.

Certamente, bravo. Ecco, quindi, che quando si scioglie un fantasma della mente o un fantasma del corpo astrale, quello che rimane sono le reazioni dell’individuo a questo scioglimento, a questo rilassamento delle tensioni vibratorie all’interno dei suoi vari corpi.

Ed è proprio questo mutamento di stato all’interno dei suoi corpi che dà delle indicazioni, delle risposte al corpo akasico che si trova in grado di elaborare altro materiale per poter continuare a elaborare, con nuovi dati, quanto fino a quel momento era andato elaborando, o sul quale era – come direste voi – in stand by, in attesa di comprendere quello che stava succedendo e che non poteva comprendere perché  non aveva tutti gli elementi necessari per poterlo fare, giusto?

Tenete presente che il fantasma della mente è quasi sempre procurato da qualcosa di esterno, raramente accade che su dati soltanto interni nasca un fantasma della mente. Perché questo? 

Principalmente perché il corpo mentale fa parte dell’Io: è l’Io l’interfaccia tra l’individuo e l’ambiente esterno, quindi affinché si formino delle vibrazioni circolanti su se stesse, su dati di qualche tipo, è necessario che l’Io si trovi di fronte a una situazione incomprensibile all’esterno, e non soltanto, ma una situazione incomprensibile all’esterno che vibri, che faccia muovere qualcosa in lui all’interno, e da questo scontro irrisolto nasce la vibrazione del fantasma. Scifo

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2 commenti su “Esemplificazioni riguardo ai fantasmi vibratori [IF68focus]”

  1. Il fantasma della mente si genera in corrispondenza di mancanza di dati, in conseguenza di un incontro/scontro con la realtà.
    Come si riesce a colmare quella mancanza di dati? Vivendo, essendo in relazione, osando: questo comporterà un afflusso di dati nuovi capaci di risolvere quell’equazione che circola nel piano mentale e/o astrale.
    Allora i dati saranno presentati in modo ordinato al corpo della coscienza che sarà in grado di comprendere e inviare quel segnale che scioglierà definitivamente il fantasmi vibratori.

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