D – Non mi sembra di avere ben chiaro cosa sia e come si origini il dizionario di base dell’akasico, se c’è una sua relazione con processi precedenti alla formazione di un corpo akasico individuale (ad esempio l’imprinting) e quale sia l’influenza delle molteplici incarnazioni.
Il dizionario di base è sempre più strutturato a ogni incarnazione o è una base fissa e sempre identica a ogni nascita che abbiamo sulla quale poi si vanno a inserire via via i simboli acquisiti o compresi via via lungo i vari percorsi?
Il dizionario di base dell’akasico si va strutturando a mano a mano che l’individuo acquisisce sentire e a ogni comprensione, piccola o grande che sia, il dizionario si amplia e subisce delle variazioni e degli adattamenti.
Ne deriva, come conseguenza logica, che esso si va ad ampliare a mano a mano che si succedono le incarnazioni e si acquisiscono nuove frazioni di sentire: la forma del dizionario akasico revisionato raggiunta nel corso di un’incarnazione costituisce la base di partenza per la vita successiva, in armonia con il concetto che l’evoluzione va sempre in avanti.
I processi che precedono la costituzione del corpo akasico individuale come l’imprinting possono essere considerati la preparazione alla formazione del dizionario akasico, un po’ come se per prima cosa venissero forniti gli strumenti necessari affinché il dizionario possa essere compilato. Per fare una similitudine è come se venissero raccolti la carta, gli inchiostri e via dicendo su cui verrà poi a essere tracciato il dizionario akasico.
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D – Da quanto credo di aver capito io, la Vibrazione Prima fornisce alla materia akasica un “dizionario di base” che semplifica quanto stabilito negli Archetipi Permanenti, al quale i corpi akasici individuali faranno riferimento nel corso di tutta la loro evoluzione. Se così fosse, mi sembra logico dedurre che il “dizionario di base” (così come gli A.P.) rimane sempre lo stesso, mentre il sentire dei corpi akasici individuali – e quindi l’eventuale “dizionario akasico” – si modifica e si amplia con l’acquisizione delle comprensioni nel procedere del cammino evolutivo.
Nel tuo ragionamento ravviso un errore di base identificabile nel fatto che il dizionario akasico non ha, nelle sue pagine, ancora scritto alcun termine fino a che il sentire non incomincia a strutturarsi e ad acquisire comprensioni. La Vibrazione Prima non fornisce veramente un dizionario di base all’akasico ma, semplicemente, presenta un modello a cui il corpo akasico possa fare riferimento per compilare il suo dizionario.
D – Il dizionario simbolico di base dipende dalla strutturazione dei singoli corpi akasici, che fin dalla prima incarnazione umana sono diversi uno dall’altro perché influenzati dall’imprinting delle esperienze nei regni minerale-vegetale-animale? Quindi ciascuno ha un suo dizionario di base, simile (in quanto fa capo agli stessi simboli) ma diverso da quello degli altri (in quanto si riferisce a sfumature di esperienze diverse)?
Senza alcun dubbio non esiste, almeno fino alla fine del percorso evolutivo dell’individuo, un dizionario akasico “universale” ed è logico che non possa essere che così, dal momento che il cammino evolutivo di ogni individuo è differente, magari anche solo per sfumature di esperienze, da quello di un altro individuo.
Il risultato finale dell’evoluzione individuale, tuttavia, sarà quello di avere un dizionario akasico comune e identico per tutti gli individui che hanno terminato il loro percorso evolutivo, identico e, ovviamente, in perfetta corrispondenza con quanto dettato come modello dalla Vibrazione Prima, contribuendo in questa maniera alla formazione e allo sviluppo di quelle che avevamo chiamato, per fornirvi un’immagine simbolica figurata, “isole akasiche”.
D – Quali elementi ci indicherebbero quando sta agendo l’Io e quando sta agendo la personalità? Secondo me la personalità ha maggiori possibilità di espressione in un individuo di alta evoluzione, non è un atto di volontà ma dipende dal sentire dell’individuo.
Mi sembra che, ancora una volta, state manifestando che non avete ben compreso la relazione tra Io e personalità. Non vi sono casi in cui agisce l’Io e altri in cui agisce la personalità, dal momento che la maniera in cui l’individuo si relaziona con la realtà temporanea in cui si trova a essere immerso nel corso dell’incarnazione, è definita dall’espressione del carattere dell’individuo allorché mette in atto la sua reazione agli stimoli che lo riguardano adoperando gli strumenti espressivi che i corpi inferiori (e l’Io che ne è la risultante complessiva) attuano manifestando, con le loro scelte reattive, quella che viene definita “personalità”.
Il tutto, ovviamente, modulato sia dalle comprensioni che dalle incomprensioni che l’individuo ha al suo interno. L’individuo di alta evoluzione compie le sue scelte e interagisce con le esperienze in base a un sentire più ricco e strutturato che gli permette di manifestare se stesso in maniera più aderente alla struttura reale del suo sentire, subendo, di conseguenza una minore influenza da parte dell’Io, a sua volta molto più tenue, che inevitabilmente, comunque, possiede ancora.
Potremmo osare dire (anche se con una buona dose di approssimazione e di imprecisione) che l’evoluto si manifesta con maggiore aderenza a quello che è la dotazione espressiva che gli viene fornita dal suo carattere e, quindi, con una conseguente minore variabilità nell’espressione della sua personalità. Scifo
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