La materia dei corpi transitori ha una sua evoluzione autonoma [IF51-1focus]

L’argomento in sintesi
Voi pensate: la «mia» mano, il «mio» braccio, la «mia» testa; ma questo è un modo di ragionare dell’Io; in realtà il vostro corpo non è il «vostro» corpo. Questo corpo fisico, astrale e mentale è costituito da materie che fanno capo al sottopiano inferiore del piano akasico, il quale regola la costituzione di tutte le materie all’interno dei piani inferiori.

[…] Il vostro e il nostro cosmo, denso, naturalmente, di materia: materia fisica, materia astrale, materia mentale e anche materia akasica; all’interno di questo cosmo ognuno di voi – e di noi, ai nostri tempi – ha vissuto e vive la propria esperienza evolutiva, nelle varie epoche, trovandosi così a vivificare l’evoluzione stessa del cosmo.

Per analogia, potremmo pensare che ognuno di voi e di noi è stato per un certo periodo una cellula che ha dato vita al grande corpo del cosmo. Poi, ognuna di queste cellule, nel perseguimento del proprio ciclo evolutivo naturale, ha disaggregato la propria materia e si è (potremmo dire, anche se inesattamente) «sciolto» all’interno del cosmo, mentre altre materie si aggregavano per costituire nuove cellule affinché il cosmo potesse continuare a vivere.

Ognuno di voi, quindi, fa capo in realtà al cosmo; tuttavia ognuno di voi, abbiamo detto, è sotto la giurisdizione di una particolare aggregazione di materia akasica che abbiamo definito «corpo della coscienza» di quel particolare individuo.

[…] Forse, per quello che riguarda i rapporti tra il vostro corpo e le cellule che lo costituiscono vi è un errore concettuale di base, da parte vostra; infatti, – come è logico, d’altra parte, poiché siete sotto gli influssi, gli impulsi dell’Io – voi considerate il corpo fisico come se fosse un «vostro» corpo, vero?

Voi pensate: la «mia» mano, il «mio» braccio, la «mia» testa, e via e via e via; ma questo è un modo di ragionare dell’Io; in realtà il vostro corpo non è il «vostro» corpo (il vostro corpo fisico, naturalmente). E dirò di più: neanche il vostro corpo astrale è il «vostro» corpo astrale; e dirò ancora di più: anche il vostro corpo mentale non è il «vostro» corpo mentale; tant’è vero che li abbandonate al momento della morte.

Quindi vuol dire che, tutt’al più, proprio per essere benevoli, vi appartenevano transitoriamente o, meglio ancora, cadevano transitoriamente nella giurisdizione del vostro corpo akasico.
Ecco, quindi, che sorge il problema: a chi appartengono le cellule del vostro corpo?

[…] Le cellule, in generale, – come ho detto, se non vado errato, nell’incontro precedente – sono forme di vita in evoluzione che hanno un loro ciclo di nascita e di morte attraverso il quale incominciano, in qualche maniera, il loro percorso evolutivo che le porterà poi a diventare materia di diversi processi aggregativi di evoluzione diversa.

Esse appartengono, chiaramente, come avete detto voi stessi, alla materia del cosmo, quindi fanno capo a quella che è la «vibrazione prima», che attraversa tutta la materia del cosmo e da essa in qualche modo sono indirizzate, guidate per quello che riguarda il loro costituirsi e il loro agire all’interno delle leggi fisiche, biologiche, biofisiche e via dicendo, che permette loro di vivere e di costituirsi all’interno dell’ambiente cosmico fisico.

«Tutto questo, però, – voi dite – non chiarisce il discorso del collegamento delle cellule con la materia akasica. Se le cellule sono forme di vita è evidente che devono essere in qualche modo collegate alla materia akasica.»
Certo – dico io – per forza: non vi è nulla all’interno del cosmo (di nessun cosmo, se è per questo) che non sia in qualche modo collegato alla materia akasica, altrimenti non potrebbe esistere e il cosmo stesso non esisterebbe. Però – complicazione delle complicazioni! – queste cellule appartengono a un corpo fisico che fa capo a una particolare porzione di materia akasica che abbiamo definito «corpo della coscienza» dell’individuo. E’ possibile che le due cose coesistano oppure no?

[…] Ora, se ricordate quanto detto poco fa, il vostro corpo fisico non vi appartiene ma è soltanto un’aggregazione temporanea che voi – come coscienza, come consapevolezza del corpo akasico – percepite come «vostro corpo» all’interno del piano fisico … ma siete voi che lo percepite così, ricordate questo perché è un punto importante.
Questo non elimina il fatto che la materia che voi percepite come vostro corpo fisico in realtà è materia che sta evolvendo già di per .

Questo significa che la vostra consapevolezza akasica, sotto la spinta dei bisogni di comprensione, a un certo punto proietta i suoi bisogni – come abbiamo sempre detto – verso i piani inferiori, per arrivare fino al piano fisico, e proprio a causa di questi suoi bisogni, individua una porzione di materia fisica costituita da particolari materie adatte a fare un tipo di esperienza particolare, e questa porzione di materia momentaneamente cade sotto la sua giurisdizione, cosicché diventa un corpo temporaneo attraverso il quale avere un collegamento, un ponte con la realtà in cui è immerso per poter fare esperienza e ricevere quello scambio, quel circolo di vibrazioni che portano alla comprensione, all’allargamento del corpo della coscienza.

D – Scusa, Scifo, ma il corpo della coscienza, il corpo akasico, richiamando per le sue esperienze questa materia fisica particolare, essendo che la materia fisica è compenetrata da tutte le altre materie, anche altra materia akasica va ad aggiungersi (temporaneamente, penso) al corpo akasico in questione?

È questo il punto che non riesco a farvi comprendere! Il vostro corpo fisico, il vostro corpo astrale, il vostro corpo mentale, quello che voi siete abituati ormai, per tutti questi anni d’insegnamento, a considerare come un vostro corpo costituito «per voi», adesso non basta più come spiegazione di tutto l’insegnamento.

Certamente, è ancora valido il discorso che questi tre corpi inferiori temporanei sono costituiti per voi e servono per voi, e devono essere «quel tipo» di corpi, con «quel tipo» di particolarità affinché voi possiate fare «quel tipo» di esperienza, ma in realtà questi corpi, guardandoli al di fuori della vostra individualità, guardandoli «da spettatori» e non da individualità che ha bisogno di quel tipo di corpi, sono aggregazioni di materia, di cellule, che «voi» percepite in quella forma, in quel determinato modo sentendola vostra, ma in realtà cosi non è.

Questo sta a significare che voi percepite per vostra necessità quell’insieme di materia fisica, astrale e mentale come «vostro corpo», ma in realtà questo corpo fisico, astrale e mentale è costituito da materia fisica, astrale e mentale che fanno capo al sottopiano inferiore del piano akasico, il quale regola la costituzione di tutte le materie all’interno dei piani inferiori.

D – In questo sottopiano sono disegnati tutti i corpi così come noi li percepiamo?

In questo sottopiano non è disegnato nessun corpo. In questo sottopiano vi sono i primi riflessi della «vibrazione prima» che vengono propagati verso i piani inferiori per dare il via all’evoluzione della forma, della materia, e via e via e via.
Vi è quindi la vibrazione che dà le conformazioni, di volta in volta, evolutive alle materie dei piani successivi.

D – Quindi ciò che vediamo nei piani inferiori, cioè il nostro corpo, è frutto di un’illusione, dei nostri bisogni?

Certo, e questo non è altro che ciò che vi abbiamo sempre detto: soltanto che forse adesso c’è qualche elemento in più per motivarvelo dal punto di vista filosofico, invece di darvelo soltanto come una sorta di dogma a cui, d’altra parte, rifiutate quasi sempre di credere.

D – Le cellule, in sé, fanno il loro percorso ed esistono?

Le cellule in sé, esistono per necessità stessa dell’evoluzione del cosmo; quindi sono dominate e mosse nel loro agire, nel loro modificarsi, da quello che è lo strato inferiore del piano akasico, il quale è proprio quello coordinato e preposto a far sì che possa evolvere la materia all’interno del cosmo, in questo continuo circolo che va dal piano akasico al piano fisico. Scifo. Continua

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Anna

Tutto è illusione

Leonardo

Dovremmo abituarci sempre più a considerare i “nostri” corpi transitori come puri strumenti, e quindi sempre meno a identificarci con loro.

Catia belacchi

Sebbene sia il piano akasico a formare le cellule dei corpi degli individui ciò non toglie che gli individui usano quei corpi per le loro esigenze evolutive e attraverso questi fanno esperienza.
Essendo illusorio l’io è illusoria anche la percezione che ho di “me” come insieme di corpi.
Tutta la realtà materiale è costruita dai nostri sensi perciò è illusoria anche essa.
Tutto perciò è illusione, illusione da un lato utile per imparare, dall ‘ altra utile ad insegnarci il non attaccamento.

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