Le disfunzioni dell’Io, la personalità, il ciclo dei dati tra i corpi

D – Volevo chiederti: quando ci sono delle dissociazioni psichiche e l’Io magari non è ben assestato con se stesso, cioè ha delle disfunzioni, in questo caso l’akasico come interferisce con questo Io? Come avviene la comprensione per queste problematiche?

La comprensione avviene sempre attraverso gli stimoli che l’akasico, comunque, riceve da quello che accade nell’esperienza quotidiana nel mondo fisico. Il fatto che vi siano dei problemi psicologici e psichiatrici per quello che riguarda la formazione di un Io così come è inteso dalla psicologia, questo non cambia nulla; comunque sia l’esperienza porta della comprensione, delle conoscenze che allargano poi possibilmente la comprensione del corpo akasico.

Diciamo che anche la persona più “pazza” del mondo, più autistica, più chiusa in se stessa, più ritirata in se stessa e quindi quella apparentemente più incapace di avere delle esperienze, in realtà – anche in quelle condizioni così disperate per chi osserva e così difficili da comprendere e da accettare – in realtà sta portando dati alla comprensione del suo corpo akasico.

D – Però magari impiega più tempo rispetto a un altro individuo, forse.

Ma, sai, per il corpo akasico non è una questione di tempo. Il tempo è vissuto in modo drammatico da voi, che avete l’impressione che vi sfugga tra le mani perché in un centinaio d’anni abbandonate il vostro corpo fisico… nel migliore dei casi, naturalmente.
Però, per quello che riguarda il corpo akasico, non gli interessa comprendere in quello che è un vostro giorno o un vostro anno; l’importante è continuare ad allargare la comprensione; i tempi di questo allargamento non importano affatto.

D – Pensavo alla distinzione tra Io e personalità: personalità è tutto quel complesso che appartiene all’individuo?

La distinzione è molto semplice. L’Io è il riflesso principalmente – abbiamo sempre detto “principalmente” e questo è importante – di quelle che sono le non-comprensioni del corpo akasico; la personalità invece manifesta tutto l’insieme dei fattori, degli elementi che hanno contribuito a costituire quell’incarnazione e quindi anche le comprensioni del corpo akasico; quindi diciamo che, sotto un certo punto di vista, può essere un Io molto allargato in tutte le sue componenti, molto meno limitato, molto più stabile – alla fin fine – di quello che può essere l’Io.

D – Anche più altruista, allora, da questo punto di vista?

Certamente.

D – Quindi i traumi infantili rientrano in questo sviluppo della personalità, che serve per acquisire una nuova comprensione?

Direi che i traumi infantili, essendo conseguenza – come sono sempre – di cause di vite precedenti e quindi di necessità di comprensione, sono più che altro fattori che influiscono sull’Io e soltanto apparentemente sulla personalità; perché, appunto, si tende a confondere questi due termini “Io” e “personalità”.

In realtà, la personalità è sempre qualcosa di meglio di quello che è l’Io, comunque sia, il quale a sua volta però ha una certa preponderanza nel corso della vita normale in quanto reagisce a tutti gli stimoli immediatamente e quindi tende a soppiantare quella che sarebbe la vera reazione dell’individuo con le basi che possiede.

D – Forse perché il motore dell’Io è proprio la mente, è quello cui fanno capo anche i corpi sotto la mente, cioè astrale e fisico?

E qua c’è un’altra di quelle cose che non avete molto ben inquadrato. Ah, la mente! Voi parlate della mente come se fosse una cosa a stante! Capisco che siete abituati a fare schematizzazioni, a lavorare per categorie e che quindi, molte volte, cercare di seguire quello che noi diciamo vi fa sbalestrare (specialmente quando fa caldo come questa sera), ma non potete considerare la mente come a sé stante: la mente fa parte di un ciclo!
Ricordate che dicevamo una volta che tutto quanto dell’individuo, della realtà è regolato da cicli, no? 

La mente – diciamo il corpo mentale, per farvi comprendere, se no vi facciamo andare “fuori di mente” – il corpo mentale non è a sé stante, ma interagisce con il corpo astrale; il corpo astrale non è a sé stante ma interagisce col corpo mentale e col corpo fisico, scambiando tra di loro vibrazioni che creano un circolo che va dal corpo mentale inferiore al corpo astrale e al corpo fisico. Arrivati al corpo fisico, vi è ancora la vibrazione che torna indietro, che crea un circolo che va dal corpo fisico al corpo astrale, dal corpo astrale al corpo mentale, viene a quel punto acquisita in qualche modo dal corpo mentale superiore – ed è questo che vi fa andare un po’ fuori strada – il quale, sotto gli impulsi provenienti dal corpo akasico, rimette in moto le energie rifacendole passare dal corpo mentale inferiore, corpo astrale, corpo fisico e via e via e via, continuando questo circolo. 

Ora, in questo senso la mente può essere considerata la creatrice dell’Io, in quanto la parte superiore del corpo mentale è quella che mette in moto queste energie cicliche, circolatorie, che portano alla reazione dei tre corpi inferiori nei confronti della realtà fisica e quindi al loro scontro con la realtà e, come conseguenza, alla nascita di quell’illusione che è l’Io. E’ chiaro?

D – La parte più alta del corpo mentale perché è quella che più direttamente…

E’ più vicina alle vibrazioni del corpo akasico. Questo perché ho sentito anche che, andando a ripescare parole dette in altri posti, si correva il rischio di confondere le idee a voi e di far fare brutte figure ad altri; quindi era meglio chiarire subito questo concetto. Scifo


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12 commenti su “Le disfunzioni dell’Io, la personalità, il ciclo dei dati tra i corpi”

  1. Dunque, l’io sarebbe il non compreso, il non ordinato del corpo akasico, più precisamente il suo riflesso. Pensavo che l’io fosse lo specchio totale della coscienza, in verità così non è. Grazie per il chiarimento.

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  2. Tutto molto complesso , sopratutto se non si hanno basi in psicologia, quindi come me che faccio fatica a capire i passaggi , a cosa può servire nel quotidiano? Forse cercando di spiegarlo in modo elementare mi sarebbe stato più utile, così invece mi fa sentire molto ignorante .

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  3. x Stefano

    Quanto presentato nel post e nella tabella è il compendio di tutto l’insegnamento filosofico portato dalle Guide in questi decenni. E’ indubbiamente complesso e difficile da comprendere se non si conosce tutto quello che è stato detto in proposito, quindi non ci si deve sentire ignoranti o inadeguati di fronte a una sintesi così complessa.
    A cosa serve nel quotidiano? Quanto meno ad aiutare la comprensione di una Realtà molto più interconnessa e complicata rispetto a quanto siamo soliti considerarla. E questo porta a una visione della Realtà che può fornire molti elementi di aiuto per comprendere e interagire con quanto si vive nel quotidiano,
    Certo, conoscere i piani di esistenza o i corpi dell’individuo e così via, come han sempre detto le Guide, non è indispensabile e il percorso dell’individuo va comunque avanti anche senza conoscere l’insegnamento filosofico ma io credo he, comunque, acquisire una prospettiva diversa nell’osservare i fatti della vita possa contribuire a viverla in maniera più utile e consapevole.
    Alla stessa stregua ci si potrebbe chiedere a cosa serve ragionare su Dio…

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  4. Non mi è per niente chiaro lo schema dei corpi e sottopiani, non comprendo perché due sezioni con le stesse diciture ma con contenuti diversi.

    A proposito delle alterazioni psichiche e mentali, che dire di quelle tante persone alle quali nella vecchiaia si annebbia la mente a volte fino alla demenza? La loro sembrerebbe un’involuzione…
    Grazie.

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    • Puoi specificare meglio qual è la parte che non comprendi?
      Per quanto riguarda le alterazioni psichiche e mentali in rapporto all’evoluzione dell’individuo bisogna ricordare che non sono i corpi transitori quelli che evolvono, bensì l’insieme delle comprensioni che si iscrivono nel corpo della coscienza (e anche nei casi che citi, l’esperienza che l’individuo attraversa fornisce comunque elementi di comprensione al corpo della coscienza che, quindi, evolve e non involve).
      Spero di essere stato chiedi, se così non fosse chiedi ancora.

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      • In questa tabella ci sono due colonne, sopra la seconda c’è scritto permanente… perché questa seconda colonna? Non ho capito la relazione che ha con la prima (colonna)
        Grazie infinite per la disponibilità.

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  5. x Michela

    Forse è la spaziatura tra le parole che ti ha indotto in errore: non si tratta di intestazioni di colonne ma è un titolo: Corpo akasico (permanente).

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