L’esercizio del potere verso l’interiore e l’esteriore [A234]

D – Abbiamo parlato per anni dell’Io, delle sue meccaniche, delle maniere per adoperarlo senza che sia lui a condurre i giochi della nostra vita e via dicendo. Tante belle parole, tanta bella teoria e anche molto gratificante, perché ci ha permesso di scaricare le nostre responsabilità proprio sull’Io. Ma siamo in grado di far diventare pratica la teoria applicandola alla nostra vita e al nostro modo di viverla?

Non bisogna commetere l’errore di considerare l’Io qualcosa di diverso da ciò che siete: in fondo, dal momento che esso è l’espressione sia delle vostre comprensioni che delle vostre incomprensioni, possiamo pensare all’Io come all’immagine di ciò che siete, sul campo dell’esperienza incarnativa, attimo dopo attimo. E a come questa immagine si trasformi costantemente e con continuità.

Conoscere le meccaniche e le dinamiche proprie dell’Io certamente non basta per farvi cambiare le vostre vite, così come non basterebbe leggere un trattato di aereonautica per avere la capacità di costruire un velivolo che possa davvero volare e trasportare un carico di cose o persone.

La conoscenza degli elementi che negli anni vi abbiamo fornito non può essere altro che un supporto per aiutarvi a comprendere meglio ciò che avviene dentro di voi favorendo, in particolare, la vostra possibilità di focalizzare la vostra attenzione su quali siano le direzioni entro le quali potete agire per mettere alla prova il vostro sentire.

Il passaggio dalla teoria alla pratica non può essere che graduale e avvenire all’unisono con l’ampliarsi del vostro sentire. Forse non sempre sarete in grado di applicare la teoria alla pratica della vostra vita, tuttavia non perdete di vista il fatto – che accade spesso – che non riusciate a farlo perché non prendete nelle vostre mani la vostra realtà e lasciate che siano i bisogni del vostro Io a condurre le danze.

D – Nel momento in cui avverto i miei stati d’animo, percepisco le mie reazioni (sia nel momento in cui applico il mio potere o subito dopo) accorgendomi in diretta (come se vedessi con una telecamera la scena) della fatica con cui cerco di affrontare quanto sto vivendo in quel momento.

Porre attenzione alla propria interiorità e alle proprie reazioni è la maniera migliore per affinare la conoscenza di se stessi, per trovare delle soluzioni alternative e più in armonia con il vostro vero sentire.

Quasi sempre non riuscite a manifestare questo vostro sentire completamente perché non esercitate efficacemente il potere su voi stessi e lasciate che al vostro interno vi sia uno squilibrio nell’esercizio del potere tra ciò che il vostro sentire suggerisce e ciò che il vostro Io, invece, desidera ottenere, permettendo che sia quest’ultimo ad avere preminenza. Fabius

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