L’evoluzione della comprensione: dagli aspetti generali alle sfumature [evo3]

Il contenuto in sintesi
La vostra coscienza si va formando, non è statica, si accresce gradatamente mentre voi vivete, quanto essa ha compreso segna i vostri ritmi di esperienza, le vostre manchevolezze, i vostri errori ma, contemporaneamente, vi fornisce delle giustificazioni al vostro modo di essere e di agire.

Nulla di quanto abbiamo detto sin qua può essere trascurato: chi ipotizza una possibilità di evoluzione senza il concetto di reincarnazione, ad esempio, non può che dare una visione traballante sul piano della logica e poco credibile dell’intero processo evolutivo.

Pensateci un attimo, figli: senza la possibilità d’incarnazioni successive chi non arriverebbe fatalmente a concepire la divinità come un crudele burattinaio che dispensa favori o sfavori a seconda di come tira i dadi sull’immenso tavolo del suo gioco cosmico?
Questo è solo un esempio, miei cari, ma se provaste a eliminare il concetto di reincarnazione dalle vostre concezioni potreste rendervi conto da soli di quanti perché essenziali resterebbero senza risposta e quanti nuovi e insolubili perché si verrebbero a creare.

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Non è nostra intenzione tracciarvi un riassunto del processo evolutivo del corpo akasico, perché risulterebbe di difficile comprensione ai più e, senza dubbio, manchevole, perché è impossibile tratteggiarlo con poche parole.
Quello che ci preme farvi acquisire è il fatto che la vostra coscienza si va formando, non è statica, bensì si accresce gradatamente mentre voi vivete, e che è quanto essa ha compreso che segna i vostri ritmi di esperienza, le vostre manchevolezze, i vostri errori ma, contemporaneamente, vi fornisce delle giustificazioni al vostro modo di essere e di agire.

Se vostro figlio non ha ancora imparato che il suo cagnolino sente dolore fisico al suo stesso modo, potete fargli una colpa del fatto che gli tiri con forza la coda?
Così vi chiediamo di guardare con occhio benevolo non solo gli altri ma anche voi stessi, ricordando sempre (senza però fare di questo una giustificazione al vostro perseverare nell’errore) che gli sbagli che un individuo commette sono conseguenza di ciò che non ha compreso, e che l’unico appunto che gli si può con ragione fare è quello di non aver lavorato abbastanza attentamente su se stesso, lavoro che, quasi certamente, sarebbe stata l’unica soluzione per non creare sofferenza agli altri e a se stesso.

L’individuo alle prime incarnazioni ha, in partenza, un corpo akasico privo di comprensioni, se non per quegli orientamenti elementari di base che le sue vite nel regno minerale, vegetale e animale gli hanno fornito.
Sbaglierà, quindi, con molta facilità ma, altrettanto facilmente e rapidamente, acquisirà le comprensioni principali, quelle stesse comprensioni che formano i comandamenti basilari non solo di ogni religione ma, anche, di ogni vivere in comune con gli altri esseri umani.

L’individuo molto evoluto avrà, invece, un corpo della coscienza assai ben strutturato. Significa forse che egli non soffrirà più o che non commetterà errori? Niente affatto, fratelli e sorelle.
Senza dubbio più facilmente le sue azioni saranno rivolte al bene, ma la comprensione della sua coscienza avrà bisogno di essere completata attraverso sfumature di comprensione.
Così non ruberà mai qualcosa a un’altra persona, ma dovrà, magari, comprendere che non è ladro soltanto chi svaligia una banca, ma anche chi non paga un sacchetto di plastica in un supermercato.
Non parlerà mai male di un’altra persona, perché avrà capito che, sempre e comunque, questa persona agisce in modo sbagliato per incomprensione di qualche elemento importante ma, magari, dovrà capire che anche non indicare l’altrui merito, quando è il caso, equivale a essere dei maldicenti… e via dicendo.

Poi verrà il giorno in cui tutti, uno per uno, arriverete a terminare la strutturazione del vostro corpo akasico, della vostra coscienza e, allora, il mondo fisico, astrale e mentale non eserciteranno più, su di voi, il loro irresistibile richiamo.
Ma sappiate fin d’ora che l’abbandono incarnativo non è la vostra ultima meta: cambieranno gli strumenti, cambieranno le modalità, cambieranno le vie ma la vostra coscienza non avrà finito la sua evoluzione.
Essa si concluderà solamente allorché voi ritroverete quell’unione consapevole col Tutto che è tappa finale del vostro peregrinare attraverso gli incommensurabili scenari in cui viene messa in scena l’eterna rappresentazione del Grande Disegno. Baba


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1 commento su “L’evoluzione della comprensione: dagli aspetti generali alle sfumature [evo3]”

  1. Comprendo cosa Baba intende per sfumature di comprensione. Non si finisce mai di indagare e apprendere dalle nostre azioni e di vederne anche le implicazioni più sottili.

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