Aspetti della vita akasica e piani delle entità comunicanti [IF24]

Dovremo parlare ancora un attimo dei sottopiani, ed è un discorso che è sempre sfuggito a tutti voi che ci ascoltate: molte volte avete ascoltato qualcuno di noi dire: «Devo chiedere alle Guide (o ai Maestri). Non mi hanno detto niente e non lo so». Ma com’è possibile? Ci avete mai pensato?

D – Siete su piani differenti, anche se c’è un collegamento.

Sì, ma perché? Cosa succede?
Ritornando un attimo alla genetica, abbiamo già accennato che quanto andiamo dicendo non intende sovvertire né il lavoro di Mendel né, tanto meno, le leggi fisiche.
Tenete presente che tutto questo discorso va inserito in un tutto armonico che non si contraddica all’interno di se stesso.
L’influenza dell’ambiente, l’influenza della fisiologia, l’influenza delle leggi genetiche e l’influenza del corpo akasico: questi sono i quattro elementi di cui tener conto per cercare di capire come veramente avviene la messa in atto o meno di certe caratteristiche genetiche all’interno dei vari corpi che si vanno presentando. […]

D – Scifo, volevo farti una domanda che non c’entra però con questo discorso. Volevo sapere: ma voi su che piano siete?

Eh, eh! Che non c’entra non è vero!

D – E’ una mia curiosità, che mi è venuta in questi giorni.

Vedi, cara, e un po’ difficile risponderti perché siamo un’equipe, un gruppo di lavoro composto da varie entità, le quali hanno compiuto o stanno compiendo diverse evoluzioni. Tu sai che ogni cammino non è mai uguale all’altro, no? Vi è chi ha appena lasciato il piano fisico, e queste sono le entità che solitamente si manifestano al di fuori del Cerchio, quando ci sono solo gli strumenti (perché poi c’è tutta la parte sommersa del Cerchio, che pochi di voi conoscono e probabilmente non conosceranno mai, tanto per calmare la curiosità subito!).

E poi vi sono le entità che sono nell’intervallo tra un’incarnazione e l’altra, hanno già una certa evoluzione e sono ora consapevoli sul piano astrale o sul piano mentale e, quindi, partecipano – come Gneus – facendo i fattorini o i portavoce.

Oppure vi sono entità come – che so io – Georgei, ad esempio, che è anch’egli tra un’incarnazione e l’altra e la sua consapevolezza per ora è situata all’interno del piano mentale, il quale viene a parlare con gli ospiti, anche se è un po’ che non lo sentite, ma d’altra parte neanche gli ospiti ci sono stati. Stesso discorso vale per Boris, a suo tempo, o per altri.

E poi vi sono entità che risiedono nei sottopiani più bassi del piano akasico – non dico come chi! – e ve ne sono altre che hanno completamente abbandonato la ruota delle nascite e delle morti e quindi… dove risiedono, creature?

D – Nei piani spirituali.

Non è detto. Potrebbero semplicemente risiedere «nel tappeto» (i sottopiani di materia akasica più sottile, ndr). Risiedono ancora sul tappeto… volante in procinto di volare sul piano superiore e, finalmente, dire arrivederci del tutto alla materia.

D – E tu dove sei?

Ma io, in questo momento, sono qua tra di voi che cerco di barcamenarmi tra le vostre domande, dicendo il possibile senza confondervi troppo e senza neanche dire più di quello che posso dire.

D – Scusami Scifo, se posso agganciarmi alla domanda che ha fatto L., nel piano su cui voi vi trovate ad esistere, la materia ed il mondo che vi circonda sono per parte vostra oggetto di studio, di ricerca, oppure no? Oppure siete «solo» preposti ad una ricerca esclusivamente spirituale?

Diciamo che, sotto un certo punto di vista, si può dire di sì; anche se non «ricerca» e «studio» nel senso come intendete voi.
È messo all’analisi del nostro sentire, quindi è un processo analogo ma non uguale a quello che potete intendere voi. Certamente, non «ragioniamo» su quello che percepiamo intorno a noi, non cerchiamo di andare avanti per trovare errori e via e via e via, cerchiamo di «sentirlo». Questo per quelli, chiaramente, che non hanno ancora compreso la realtà del loro piano di esistenza, naturalmente.

D – Ma voi cercate di sentire quello che è avvenuto… cioè una sorta di elaborazione di quello che è avvenuto nell’ultima incarnazione, per cui uno rivede delle esperienze, ecc., oppure è altro quello che cercate di sentire?

No, è altro! Quello che dici tu appartiene all’immediato dopo-morte. E’ difficile; non potete comprenderlo, creature. Veramente avrei paura, a questo punto, di confondervi ancora di più le idee.

D – Un’ultima cosa volevo sapere: se non vi foste organizzati come gruppo di équipe per dare questo insegnamento, la vostra evoluzione sarebbe stata diversa, più rapida o più lunga?

Sarebbe stata esattamente uguale. Tu mi dirai: «Ma perché allora fate questo», no? «Chi ve lo fa fare?»

D – Ci saranno dei motivi, chiaramente.

Certamente: noi non possiamo fare altro – siccome sappiamo già che questo è stato fatto perché è già lì dipinto a pennellate meravigliose nel «disegno» – non possiamo fare altro che seguire volontariamente ciò che nel disegno è scritto.

D – Scifo, scusa; mi sfugge una cosa a proposito di quello che hai appena detto: noi stiamo sperimentando la materia fisica e, analogamente, si esperisce la materia astrale, mentale e akasica da parte delle entità disincarnate?

Sì, direi che l’”analogamente” è accettabile, anche se – ripeto – si esperisce attraverso il sentire e quindi è tutta un’altra cosa.

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D – Scifo, vorrei – se non disturbo – ancora chiedere questa cosa: è giusto dire che le parti biologiche di noi, come le cellule o altro, possono rispondere a individui differenti, anime gruppo?

A un’altra individualità senza dubbio no. Se per «anima gruppo» intendi una fusione di sentire sul piano akasico, invece, sì. Però non vorrei che adesso, dopo le varianti, si passasse alle fusioni!

D – Allora nel piano fisico esiste materia indifferenziata, cioè non legata a delle individualità?

Certamente: che possiede le stesse qualità, potenzialmente, dell’altra materia legata a un’individualità; quindi possiede in se stessa, negli interstizi della sua materia, sia materia astrale che mentale che akasica; però questa materia è indifferenziata perché non collegata alle vibrazioni di un corpo akasico, quindi non è – che so io – che tra te e S. non vi sia della materia akasica in mezzo!
La materia akasica vi è, ma non è collegata con un corpo akasico o, per lo meno, non è strumento di un corpo akasico cosciente che cerca di compiere evoluzione.

D – Per cui l’aria che respiriamo, in se stessa, non è veicolo di nessuna individualità che fa un’esperienza del genere?

E’ veicolo dell’individualità totale dell’akasico, è il famoso «soffio»(ruah, ndr), no? Perché viene chiamato «soffio»? Perché significa – come si può dire – lo Spirito Divino che aleggia in tutte le cose e che anche respirando può entrare dentro di te e uscire da te. Questo perché la materia akasica più sottile è vicina all’Essenza Divina che compenetra ogni cosa e, quindi, ad ogni respiro, ad ogni emissione, ad ogni emissione di respiro essa entra o esce dal tuo interno.

D – Scifo, si potrebbe dire che fa capo alla vita macrocosmica, in un certo senso?

Sì, direi che potrebbe essere una buona definizione.

D – E quindi poi è percepita da una coscienza superiore?

Certo, e qua si allargano ancora gli orizzonti, miei cari! E voi cercate di non perdervi all’orizzonte, mi raccomando!

D – Abbiamo parlato prima del Grande Disegno, ma nel Grande Disegno c’è scritto quale sarà l’ovulo, lo spermatozoo che farà nascere il corpo fisico che io dovrò incarnare tra 40 vite? Non so se mi sono spiegato…

Non può essere che così, mio caro.

D – Per cui il corpo akasico del nascituro, quando circonda l’ovulo di vibrazioni è un ovulo già prestabilito? Non certo dal corpo akasico di quello che deve nascere!

Pensateci, su questo, e discutetene la prossima volta, tanto dovremo entrare – se vorrete – nel merito dei vari caratteri, delle varie influenze, come dicevo prima; se no, se non vorrete, sorvoleremo.

Ora lasciate riposare un po’ le vostre cellule cerebrali akasiche, che stanno veramente ribollendo! Creature, io vi saluto e spero di trovarvi sempre in forma come questa sera. Persino abbiamo avuto la nostra «illuminazione» serale: una delle tre Pandore è diventata un «panettone» ormai… e con questo misero tentativo – ahimè – di scherzare, vi saluto creature, serenità a voi! Scifo


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4 commenti su “Aspetti della vita akasica e piani delle entità comunicanti [IF24]”

  1. Alla domanda: “nel Grande Disegno è già scritto quale sarà l’ovulo e lo spermatozoo che uniti faranno nascere il corpo fisico tra 40 vite?”

    Scifo risponde che non può essere che così.
    Mi domando come è possibile questo?

    Se di vita in vita avrò tralasciato di comprendere alcune conoscenze che erano previste, il corpo fisico già previsto 40 vite fa, sarà comunque quello giusto anche per le conoscenze non ancora concluse?

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    • Io direi proprio di sì, in quanto nel Grande Disegno sono comprese tutte le risultanze, sia quelle delle scelte fatte che di quelle “trascurate” e comprendo a totalità dei percorso seguiti dall’individualità nel corso del suo processo evolutivo.
      Questo, almeno, è quello che ho capito io in merito alla questione che poni!

      Rispondi
      • Riposto quanto ho scritto perché c’erano degli errori di battuta che potevano rendere incomprensibile quanto dicevo.

        Io direi proprio di sì, in quanto nel Grande Disegno sono comprese tutte le risultanze, sia quelle delle scelte fatte che di quelle “trascurate” e comprende la totalità dei percorsi seguiti dall’individualità nel corso del suo processo evolutivo.
        Questo, almeno, è quello che ho capito io in merito alla questione che poni!

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  2. Mi perdo sempre un po’ quando affronto letture di questo tipo. Un po’ mi rassegno pensando che se non ora, prima o poi arriverò a comprendere, un po’ mi dispiace di non riuscire a farlo.
    Poi prendo atto che questo è, cercando di non entrare nel giudizio e cercando di perseverare nella lettura.

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