Perché sembra che l’umanità, invece di progredire, stia regredendo

Ecco che si presenta alla storia dell’umanità, alla storia futura dell’umanità, quel periodo che è stato definito “Età dell’Acquario”, un periodo che è stato descritto da iniziati e non, come un momento di iniziazione generale a quelli che sono i misteri della vita al di là del piano fisico.

Un’iniziazione verso una nuova tappa di evoluzione, un momento di passaggio da uno stadio di coscienza inferiore ad uno stadio maggiore: perché ciò sia possibile, l’intera umanità viene, in qualche modo, dirottata verso quegli insegnamenti che più facilmente la possano aiutare a guardare dentro a se stessa per cercare quelle verità che, per loro virtù, possono far crescere quest’uomo, apparentemente così indietro sulla via dell’evoluzione.

Naturalmente con queste mie parole non intendo dire che l’umanità viene dirottata verso lo spiritismo né, tanto meno, che venga dirottata verso la parapsicologia o verso qualche particolare corrente spiritualistica o sedicente tale.
Intendo, invece, significare che i famosi Maestri del karma, di cui in passato vi abbiamo parlato definendoli come coloro che tengono in qualche modo le redini del cammino dell’uomo, hanno preparato sulla sua strada tutta una serie di conoscenze e di concetti che, un poco alla volta, si sono infiltrati nella conoscenza e nel sapere degli uomini senza che questi, magari, se ne rendessero neppure conto. Ecco, così, che termini quali “karma”, “reincarnazione”, “evoluzione” e via dicendo sono ormai entrati a far parte della cultura generale e sono ritenuti termini abbastanza comprensibili da chiunque. Insomma, all’umanità è stato preparato un terreno lastricato dai concetti che gli uomini devono introiettare per compiere il passo verso una maggiore comprensione della realtà.

Ma, ahimè, come sempre in tutti questi anni, il vostro amico Scifo vi dice: “In ogni cosa che accade vi è, per legge divina, un’ambivalenza!”.

Se, dunque, vi è questa spinta verso una maggiore evoluzione, contemporaneamente si mettono in moto meccanismi che cercano di riequilibrare lo stato delle cose e, quindi, di frenare l’evoluzione.
Ecco così che da questi momenti di spinte contrastanti nascono problemi su problemi, confusione, disordine… al punto tale che coloro che si trovano in ambienti spiritualistici finiscono per sentirsi addirittura disorientati da quanto accade intorno a loro.

Come si mettono in moto queste forze, e quali possono essere?
Certamente l’aver portato a conoscenza della massa insegnamenti spirituali quali la conoscenza dell’esistenza di un mondo al di là del mondo fisico, o la possibile partecipazione, il possibile intervento di Guide (incarnate o disincarnate) che possono venire a dialogare in qualche modo, ha messo in moto tutta una serie di meccanismi interni a quella parte di umanità che non è ancora pronta a fare il balzo di qualità.
Non dimenticate infatti, creature, che non tutta l’umanità può fare questo salto di qualità e ciò lo potete capire anche semplicemente pensando che esso, tranne casi particolari, è possibile in generale agli individui appartenenti alla vecchia razza (la terza, ndr) che sono a tre quarti del loro cammino evolutivo, quindi un’evoluzione non indifferente.
Tuttavia, assieme a questi individui sono incarnati individui della nuova razza (la quarta, in proporzione decisamente superiore a quelli della terza, ndr) che sono ancora all’inizio del loro cammino e non hanno, perciò, interiormente le basi per comprendere o per sfruttare nel modo giusto i concetti che la Realtà e i Maestri del karma hanno posto sul cammino dell’uomo.

Questi concetti, questi insegnamenti, possono sì, dunque, servire per comprendere, per migliorare ma possono anche, a loro volta, essere usati per espandere, mettere in moto, assecondare i bisogni del proprio Io.
Ecco così che se da un lato fioriscono insegnamenti spirituali tesi a cercare di far comprendere all’individuo uomo la vera realtà del suo intimo, contemporaneamente fiorisce tutta una serie di personaggi che approfittano di questi insegnamenti per manifestare doti più o meno vere, per propagandare messaggi più o meno logici, per cercare di sfruttare la fiducia altrui al fine di acquisire vantaggi personali.

Chi di voi frequenta l’ambiente spiritualistico (e spiritico in particolare), si starà rendendo conto che la situazione è veramente caotica: personaggi che sembravano solidi sembrano traballare sul loro piedistallo e viene fatto mercato, più o meno aperto, di tutta quella dottrina, quella teoria che dovrebbe – soltanto e semplicemente – servire ad aiutare gli uomini.

Maghi, fattucchiere, pranoterapeuti, “gran maestri”, e chi più ne ha più ne aggiunga, fioriscono all’improvviso, quasi come se l’età dell’Acquario non stesse soltanto per incominciare, ma fosse alla sua fine! E questo non fa altro che alimentare quelle paure inconsce che sono all’interno delle persone non ancora convinte della propria realtà.

Noi questa sera vogliamo approfittare di questo incontro per ricordarvi che se veramente pensate, se veramente credete di aver compreso gli insegnamenti, se veramente ritenete che vi sia in essi una certa logica, se veramente sentite che essi corrispondono a ciò che voi pensate sia o possa essere Verità, allora è, comunque e sempre, vostro dovere non dare credito a tutto quel sottobosco di individui che fanno dell’insegnamento uno strumento per servire se stessi.

Quello che voglio ancora ricordarvi è che la realtà e la bellezza dell’insegnamento – qualunque sia la fonte da cui esso proviene – consiste nel fatto che l’insegnamento deve servire per unire e non per separare; nel momento stesso in cui per seguire un insegnamento e per portare avanti una propria fede, ci si pone in contrasto con gli altri, si pone questo insegnamento o questa fede davanti agli altri come se fosse una barriera (fosse anche soltanto col proprio compagno o la propria compagna), ecco che ciò evidenzia che non si è ancora capito nulla del vero essere dell’insegnamento.

L’insegnamento, il vero insegnamento, quello che si sente giusto, è fatto sempre e soltanto – lo ripeto – per unire e non per separare, in quanto il suo scopo è quello di far arrivare alla fine del cammino ogni individuo.
E la fine del cammino di ogni individuo non è il sentirsi separato dal resto della realtà, ma è l’arrivare a unirsi, a fondersi con essa per giungere ad essere un’unica e sola Realtà. Scifo


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2 commenti su “Perché sembra che l’umanità, invece di progredire, stia regredendo”

  1. Consola sapere che quello che accade è regolato dalla legge dell’equilibrio. Analizzando i fatti solo con la logica del razionale, difficile è farsi una ragione di tutta la sofferenza e ingiustizia che sembra prevalere su questa umanità. È necessario un atto di profonda fiducia e la capacità di cogliere la realtà al di là di quel che appare. Non sempre facile. Le indicazioni delle guide mi permettono di avere lo sguardo più ampio e riconosco che in forme diverse i loro insegnamenti , con sensibilità diverse, vengono sempre più interiorizzati da un maggior numero di persone.

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  2. Il prevalere dell’incarnazione della quarta razza spiega il perchè di tanta confusione e delle troppe “ingiustizie ” sociali cui assistiamo impotenti, ciò non toglie che è triste vedere la sofferenza cui sono soggette troppe persone a causa degli egoismi e delle non comprensioni di altre.

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