Vivere lasciando che la Vita ci conduca

Fratelli, sorelle, io vi vedo nel corso delle vostre giornate affaticarvi a pensare a come meglio condurre la vostra vita.
Se vi rendeste conto, fratelli, se solo voleste prenderne coscienza, sorelle, capireste molto facilmente quanto è inutile pensare a quello che sarà o che potrebbe essere nel vostro immediato futuro.
Se voi lasciaste fluire, se voi lasciaste che le cose andassero seguendo il loro corso naturale, ben presto, vi rendereste conto di quanto sia semplice, bello e sereno vivere.
La vita, fratelli, le vostre giornate, sorelle, non devono essere programmate seguendo schemi che voi stessi vi siete prefissati. No, non è così: essa, la vita, ha un corso tutto suo, naturale e spontaneo, che nessuno di voi riesce solo minimamente ad immaginare.
Ma perché non accettate la sua presenza così come ora è, perché volete a tutti i costi interferire, perché razionalizzarla, perché continuate a pretendere che essa si adegui ai vostri sogni?
La vita è difficile e dura in certi momenti e molto spesso sento il vostro rifiuto, e molto spesso vivo la vostra paura, ma se solo sapeste quanta importanza hanno le vostre paure e i vostri rifiuti per quel cammino che tutti ci unirà!
Se solo sapeste questo, se solo riusciste ad immaginarlo non vedrei più volti corrucciati, infelici, impauriti, ma vedrei volti sorridenti e fiduciosi, anche se addolorati.
Ricordate sempre che quello che vi accade – anche ciò che costituisce per voi fonte di dolore, di amarezza e di infelicità – non vi è dato soltanto per farvi soffrire, ma per farvi comprendere, crescere, capire, maturare proprio attraverso quella sofferenza, e dovreste essere contenti per questo, dimostrando di aver capito che tutto ha uno scopo, che tutto è utile per una maggiore comprensione, che nulla e nessuno esiste o è esistito per danneggiarvi, ma che tutto è mosso, governato e animato, fratelli e sorelle, da un grande Amore.
Accettate, pur reagendo ai dolori che la vita vi presenta in ogni momento, la vita, grande Maestra, figlia di quell’indispensabile dono che è l’Amore.
Amatevi sempre come io vi amo. Viola

La pace sia con voi, con voi che vivete le vostre vite fra dolori, tormenti, rimpianti, incertezze e paure;
con voi che, in certi momenti, avete paura della vita e non vi rendete conto di quanto grande sia il bene che possedete;
con voi che fate dei vostri giorni una palestra di tristezza e di dolore, facendo delle incertezze e dei timori gli strumenti per il vostro allenamento alla vita e non vi soffermate neppure un attimo a pensare a quale grande mistero si cela dietro al fenomeno vita, a quel dono che voi, più volte, avete sfruttato nel corso della vostra evoluzione, e che assieme a voi tanti altri fratelli sfruttano e sfrutteranno fino a quando abbandoneranno la catena delle rinascite;
con voi, figli, che vivete inconsapevoli di ciò che io vi dico: osservate voi stessi, osservate i vostri giorni, anche quando i vostri giorni sembrano essere i più terribili e i più tristi delle vostre vite, e scorgete in ognuno di questi giorni qualcosa che vi potrà far dire che era un giorno che meritava di essere vissuto, perché non è stato un giorno perso.
Certamente: le decisioni, a volte, sono difficili da prendere.
Certamente: molte volte ci si sente impreparati, non pronti, indecisi, timorosi e più portati a guardare «ciò che sarà di me», più che «ciò che sarà di noi»; eppure, se esiste una Maestra, questa Maestra è l’esistenza e per quanta sofferenza sembra che l’esistenza – con cattiveria e crudeltà – vi porti ogni giorno, in realtà, tutto ciò che porta è frutto d’amore ed è soltanto per la vostra crescita interiore.
Vivere, figli, è così difficile, ma è anche così semplice! Moti

Uno dei simboli più usati nella storia dell’uomo dai grandi Maestri, è il simbolo dell’acqua che, ad esempio, Lao Tsu usava molto spesso. Io vorrei questa sera citarvi appunto una frase del Maestro Lao Tsu.
Questa frase diceva:

«L’acqua che scorre nelle viscere della Terra arriva al mare come quella che scorre in superficie».

Questo sta a significare, tra le tante interpretazioni possibili, che in qualsiasi modo voi agiate, in realtà – alla fine – arriverete sempre in fondo alla strada.
Quindi non vi state molto a preoccupare di ciò che fate, ma semplicemente fate, essendo tranquilli che il vostro agire, bene o male, attraverso la serenità o la sofferenza, attraverso la gioia o la tristezza, sempre in avanti vi porta e mai vi potrà far regredire da uno stadio di sentire ormai raggiunto.
Vivete, quindi, le vostre vite cercando di assaporare ogni attimo, di viverlo intensamente, e stando ben attenti alle esperienze che vivete e a come le introiettate al vostro interno; in questo modo qualunque esperienza, positiva o negativa, qualunque azione fatta sia per amore che per disamore, porta un qualche cosa di utile nel bagaglio delle vostre esperienze e vi fa avanzare di un passo, piccolo o grande a seconda delle circostanze, lungo la via dell’evoluzione, lungo la via che Lao Tsu, simboleggiava con l’acqua. Ananda


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6 commenti su “Vivere lasciando che la Vita ci conduca”

  1. la difficoltà del fluire ….non per mancanza di consapevolezza ..ma per la resistenza che le situazioni e le incombenze della vita creano nel divenire….siamo sempre nell’ ambito delle comprensioni…

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  2. Quando leggo i post del Cerchio Ifior, immagino di guardare noi umani dal punto di vista delle Guide e penso: come dobbiamo apparire goffi e brancolanti nel buio, sempre a combattere contro qualcosa che non va o non ci piace, incapaci di gioire dell’esistenza, perché continuamente assorti a cercare di far andare le cose come vorrebbero le nostre identità. Nei momenti di maggior lucidità, noi stessi possiamo vedere che desiderare altro da ciò che è, è semplicemente assurdo, che non esiste altro che il presente, il fatto che accade. Eppure, per quanto allenati alla disconnessione, soprattutto quando la vita ci sorprende, con che facilità dimentichiamo e sprofondiamo nel gioco dell’identità!
    Occorre umiltà, onestà e vigilanza continua per smascherare le insidie operate dalla mente duale.

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  3. È vero, troppo spesso ci fermiamo alla superficie, dolorosa o gioiosa che sia. Forse di più quando è dolorosa. Troppo spesso. Ma non sempre…

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