Si dice che – molte volte – la fine di un rapporto d’amore sia dovuto alla noia ed all’abitudine: questo è un detto che più di una volta si può ascoltare nei discorsi di coloro che si trovano a vivere o ad essere a contatto con la fine di un rapporto d’amore.
La noia e l’abitudine vengono quindi indicate come la causa della cessazione di qualcosa che prima sembrava essere perfetto, duraturo e durevole.
Io vi dico che non può essere così: quando un affetto è veramente duraturo e durevole, non vi può essere noia, non vi può essere abitudine.
evoluzione coscienza
La manifestazione del sentire nelle relazioni e l’interferenza dell’Io
[Ci sono state nella vita del Cerchio tante fasi in cui abbiamo trattato svariati argomenti] ma non c’è mai stata una fase del sentire.
Certo, sul sentire avete discusso, anche se non molto, tuttavia ciò non ha lasciato in voi grandi conseguenze. Come mai? Forse perché del sentire avevate già letto in altri luoghi? Forse per presunzione ritenendolo un concetto facile da comprendere? Forse perché non vi dava la possibilità di giustificarvi, di depenalizzarvi, di concettualizzare, di teorizzare o anche, soltanto, di sognare?
La vita come metamorfosi
Ciò che noi insegniamo non è la morte, ma è la vita!
È la vita che vi appartiene, non la morte, è la vita che deve insegnarvi a conoscere la realtà di ciò che si incontra nelle esperienze di tutti i giorni.
Ciò che le nostre parole vogliono comunicarvi è il senso del vivere, la necessità di saper vivere il momento che si vive, la bellezza di ciò che si sta attraversando, delle esperienze che si compiono.
La libertà cresce con l’evoluzione del sentire (l3)
Della nostra vita è tutto scritto? Il nostro presente, il nostro passato, il nostro futuro?
Sì, in un certo senso sì. Facciamo un esempio: nel corso di un’esistenza, mettiamo di settantanni come media, vi sono delle cose che l’individuo deve fare obbligatoriamente, mettiamo che è scritto che deve andare all’università e laurearsi in fisica, allora lo fa, c’è scritto che deve sposarsi e avere dei figli, allora lo fa e così via, poi vi sono invece tante piccole cose, tante piccole scelte che dipendono dall’individuo; per queste cose l’individuo ha una certa libertà di decisione, liberà di scelta, libertà di fare o non fare.
Le condizioni per il libero arbitrio: conoscenza, consapevolezza, comprensione (l2)
Se si dovesse fare una classifica della parola più usata e abusata nel corso della storia dell’uomo, senza dubbio la parola libertà sarebbe al primo posto della hit parade. Essa viene usata da tutti, nei momenti più giusti e anche nei momenti più sbagliati: c’è chi dice «voglio essere libero di sbagliare da solo» (furbo l’amico: preferisce, evidentemente, farsi del male piuttosto che evitare il male seguendo il consiglio di un altro… ma ognuno ha le sue preferenze!).
La libertà: il condizionamento fin dalla nascita (l1)
Parlare di libertà coinvolge tutta la vita e il modo di essere interiore ed esteriore dell’individuo.
Non si può, infatti, così come per quanto riguardava l’evoluzione, pensare di parlare di libertà e di arrivare a comprendere se e fino a che punto essa esiste per l’individuo, osservandola soltanto in uno dei suoi aspetti o in una delle occasioni in cui la questione viene posta. Andrea
Le molte forme dell’aggressività e l’uso della parola
Quando noi vi si parla di aggressività, ecco che subito, immediatamente, tendete a rivolgere il vostro pensiero a quelle situazioni in cui l’aggressività in qualche modo si può confondere o far coincidere con un’azione violenta di qualche tipo: ecco così che pensate come aggressività una reazione brusca da parte di una persona con cui state discutendo; pensate all’aggressività, come l’alzare la voce da parte di una persona; per non parlare addirittura di un’aggressività pensata, puramente e semplicemente, come fatto fisico.
Le affinità con i mondi della natura e il Grande Disegno
Lo scopo dell’evoluzione è dunque quello di raggiungere il massimo perfezionamento, è quello di identificarsi con la Coscienza Assoluta, è quello di unirsi al Vero Amore, o, se vogliamo dirla con il maestro Scifo, è l’imparare a vibrare all’unisono con il Creato. Vito
Raccogliere le briciole inviate dall’esistenza per aiutarci a cambiare
lo sono conscio, consapevole, sono a conoscenza perlomeno degli insegnamenti che tu mi porti, ma se mi guardo attorno mi sento desolato, mi sento intristire nell’osservare l’indifferenza di tutti gli altri figli che, come dici tu, dovrebbero essere miei fratelli.
A volte penso di essere io stesso a non sentirli miei fratelli, a comportarmi in modo tale da suscitare in loro una reazione di indifferenza nei miei confronti. Perché, nonostante sia passato tutto questo tempo da che io ascolto le tue parole, fratello mio, non riesco ancora a sentire tutti gli altri uguali a me e continuo,
La conoscenza, la comprensione, l’assenza di desiderio
Da quanto fin qui appreso, risulta evidente che ai fini dell’evoluzione la conoscenza ha in fondo soltanto un’importanza relativa.
Se voi pensate bene, questo concetto dovrebbe rivoluzionare tutto il vostro modo di vivere e di concepire l’esistenza e la stessa società in cui vivete e nella quale chi più conosce più viene ritenuto, solitamente, grande e di conseguenza molto evoluto.
In realtà la conoscenza è semplicemente un mezzo che può tornare utile, come è stato detto prima, a conseguire evoluzione, ma non è stato strettamente necessario a questo conseguimento.