Ciclo sul piano mentale, introduzione [IF56-1focus]

Nel volume ‘La fonte del desiderio e delle emozioni‘ avevamo parlato del piano astrale e delle multiformi caratteristiche della materia che lo compone, cercando di spiegarvi che su quel piano detta materia è particolarmente sensibile a quelle che sono le vibrazioni corrispondenti alle emozioni, cosicché una forte emozione provata dall’individuo incarnato sul piano fisico arriva, attraverso il suo corpo astrale, a ripercuotersi sul piano astrale, inducendo trasformazioni repentine e ingannevoli sulla materia astrale circostante.

Come è possibile farvi capire veramente cosa voglia dire questo mutare delle forme?
Com’è possibile darvi il senso della materia che si modella, si fonde, si plasma, cambia colori improvvisamente, in un caleidoscopico mutare delle sue qualità?

Probabilmente soltanto il paragonarlo alle più moderne tecniche cinematografiche e all’elaborazione computerizzata dell’immagine che viene effettuata sempre più in larga scala nella produzione dei vostri filmati può portarvi relativamente vicini a comprendere questo stupefacente adeguarsi della materia astrale alle vibrazioni delle vostre emozioni!

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A ben pensarci, voi che vivete l’epoca attuale siete, senza dubbio, più preparati e adatti a comprendere tale realtà di quanto lo sia stato io nella mia ultima incarnazione, dal momento che per me, monaco di alcuni secoli fa, il concetto di cambiamento e di trasformazione era alquanto inconsueto: le caratteristiche del presente, grazie ai ritmi molto più lenti della vita di allora, sembravano dover durare in maniera stabile nel tempo, dalla monarchia alla religione, dalla morale alla scienza; il tempo stesso sembrava scorrere in una maniera più lenta, fornendo una particolare dimensione interiore all’essere umano.

Non era certamente, quello, un tempo di veloci cambiamenti come quello che state vivendo attualmente, nel corso del quale ciò che è vero oggi tra un’ora può non esserlo già più: il fratello che prestava la sua opera per miniare un codice vedeva le sue giornate scandite dal ritmo con cui quella piccola opera d’arte, magari di pochi centimetri quadrati, procedeva nel corso delle molte giornate di lavoro occorrenti per portarla a compimento. Attualmente è possibile eseguire un’opera simile a quella in pochissimo tempo grazie alle tecnologie moderne, e già questo può fornirvi un’idea delle diverse dimensioni temporali soggettive delle due epoche.

Com’è inevitabile alcune cose sono andate perse in questo cambiamento frenetico: ad esempio l’esercizio della pazienza, l’amore per i dettagli, il gusto della creazione alla ricerca dell’appagamento più profondo che nasce dalla soddisfazione di veder crescere, poco per volta, il frutto del proprio lavoro e del proprio ingegno.

La moderna concezione della vita e del tempo porta con , ovviamente, degli svantaggi ma, indubbiamente, anche dei vantaggi, e quello di poter certamente capire, meglio di come avrei potuto fare io, la realtà proteiforme del piano astrale è uno di questi vantaggi. Neppure voi, però, potete avvicinarvi minimamente a comprendere ciò che accade allorché, abbandonato il piano astrale e la sua materia in ebollizione, si arriva a osservare la realtà del piano mentale.

I fratelli maggiori mi hanno assegnato il compito di farvi da guida per cercare di fornirvi un’idea della realtà di questo piano… ahimé, è come chiedere a un muto di spiegare a gesti a un cieco il teorema di Pitagora!

Perdonatemi, dunque, se non saprò essere sempre adeguato al mio compito o se non riuscirò ad usare nel modo migliore e più comprensibile per voi quel grande dono che l’Assoluto ha voluto concedere ai suoi figli: la parola.

Mi tranquillizza il sapere che, nonostante la mia probabile inadeguatezza al compito che mi hanno assegnato, la vostra vita non sarà danneggiata se anche non riuscirò a farvi comprendere il piano mentale e che percorrerete, comunque, la vostra strada, così come la percorrono, comunque, tutti coloro che non arrivano né arriveranno mai a trovarsi al cospetto delle Guide.

D’altra parte se c’è una cosa che ho imparato e creduto fino in fondo nella mia vita da monaco è che veramente, senza alcuna ombra di dubbio le vie del Signore sono infinite. Andrea


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1 commento su “Ciclo sul piano mentale, introduzione [IF56-1focus]”

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