I cicli reincarnativi e l’astrologia

D – Ho letto su una rivista che questa ciclicità di reincarnazione segue dei ritmi anche astrologici per cui ci si incarna con la sequenza dello zodiaco… Ti chiedo se c’è un certo ordine che segue questo discorso oppure non è vera la faccenda?

Io direi che il ciclo incarnativo dell’individualità non segue le costellazioni ma segue i suoi bisogni, che è la cosa forse apparentemente più egoistica ma, senza dubbio, più giusta perché come può una costellazione decidere quando un individuo ha bisogno d’incarnarsi? A meno che non si personalizzi la costellazione facendola diventare – che so io – un’entità, una fata, un mago, e via e via e via.

D – Non i tempi, ma la concatenazione; per cui si nasceva nei segni astrologici seguenti, secondo l’ordine… non è una questione di tempi ma proprio di successione.

Cerchiamo di capire, allora, che cosa vuoi dire; perché non è che abbia capito molto.

D – Che uno nato sotto il segno del Leone nella successiva incarnazione diventa una Vergine, perché dopo il Leone c’è il segno zodiacale della Vergine… questo in soldoni.

Non corrisponde alla verità.

D – Siccome dicono che tutti i segni abbiano determinate caratteristiche, se uno deve esperire determinate esperienze può essere che, nascendo sotto un segno piuttosto che sotto un altro, sia più portato a fare certe esperienze, magari più fisiche, più mentali, più… Potrebbe essere che ci sia qualche attinenza?

Ma, guarda, senza dubbio nel cosmo tutto è concatenato, senza dubbio le stelle sono produttrici di energia e di vibrazioni, senza dubbio la grande massa di stelle – così come altre cose – produce ondate di vibrazioni che possono essere cicliche all’interno del cosmo così come tutto è ciclico; il problema è che queste vibrazioni – queste grandi vibrazioni, chiamiamole così – cosa fanno?

Non stabiliscono, non hanno la funzione, la forza e la potenza per influenzare gli eventi, come a volte in passato si è creduto; hanno però la possibilità di predisporre determinate situazioni energetiche sulle quali poi gli eventi stabiliti dal Grande Disegno possono andare a depositarsi creando il Grande Disegno stesso.

Ecco quindi che certe particolari congiunzioni di stelle – e lasciamo stare i pianeti e tutto quanto il resto del discorso perché, se no, diventerebbe molto complesso – inviano delle energie che, senza dubbio, aiutano l’attivazione di certe particolari vibrazioni all’interno degli individui che si incarnano; e in qualche modo tutto questo rientra nel discorso che riprenderemo poi nel ciclo prossimo per quello che riguarda la genetica e l’attivazione dei vari geni dell’individuo. 

Tanto per anticiparvi questo tipo di discorso, vi posso dire che effettivamente può essere (dico “può essere” e questo è importante, non che “è”, che è diverso) che questo tipo di vibrazioni cosmiche inducano l’apertura, l’attivazione di certi fattori genetici, di certi caratteri genetici, oppure ne inibiscano degli altri, facendo sì che individui nati in quel dato periodo, sotto quell’impulso di vibrazioni, abbiano – tendano ad avere, per lo meno – compatibilmente con i loro bisogni evolutivi, ricordatelo, particolari tendenze caratteriali e comportamentali.

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D – Era esattamente quello che intendevo, in sostanza.

Quello che purtroppo è difficile e molte volte porta anche a cose ridicole, è cercare di codificare in un linguaggio semplice e riferito all’individuo ciò che la corrente astrologia dice, e che il più delle volte non è altro che un insieme di banalità senza senso che tendono più a colpire l’immaginazione di chi ascolta che a dare vere e proprie indicazioni. 

Certamente in passato – specialmente in Caldea – esistevano grandi studiosi, che voi chiamereste adesso “maghi”, che erano in particolare contatto con queste forme energetiche, le percepivano in modo particolare poiché erano ad un certo punto dell’evoluzione, e quindi erano in grado di stabilire attraverso questa loro sensibilità, ma anche attraverso le conoscenze matematiche che possedevano, determinati influssi importanti all’interno degli eventi umani (la famosa vicenda dei Magi, no?); certamente sono esistiti ma vi garantisco, creature, che ora come ora non esistono più.

D – Io pensavo proprio che queste vibrazioni potessero poi predisporre una persona verso certe esperienze piuttosto che verso altre; così, a livello molto generale.

Come “predisposizione” può essere accettabile il discorso.

D – Continuo un attimo questo discorso: si potrebbe allacciare al Dna astrale, cioè che quelle sono le influenze attraverso cui l’individuo mette in attività o meno certe caratteristiche emotive?

Diciamo che le vibrazioni cosmiche che vanno ad influire sull’individuo attraversano il Dna e, attraversando il Dna, attraversano la materia astrale, mentale, akasica del Dna.

D – Allora come abbiamo detto, che il Dna fisico conterrebbe tutte le caratteristiche e alcune vengono attivate, alla stessa maniera le vibrazioni degli astri attivano certe caratteristiche appunto (aggressività, tranquillità, ecc.) che sono le nostre caratteristiche emotive? E’ il mezzo con cui queste vengono attivate, forse?

“Potrebbero” attivare, non ho detto che le attivano; “possono” attivare. Dipende poi, sempre e comunque, dai bisogni evolutivi dell’individuo.

D – Certo, ma in accordo con questi.

E’ una questione di precedenza nelle ipotesi di partenza dell’individuo, per cui l’individuo è talmente sacro, la sua necessità evolutiva è talmente sacra all’interno dell’evoluzione della razza, che persino le influenze cosmiche possono influire su di lui soltanto allorché vanno secondo il Disegno Divino e soltanto allorché le loro vibrazioni fanno sì che l’individuo attivi quelle qualità che sono contemplate nel Disegno Divino.

D – Infatti io pensavo che fosse in perfetto accordo; altrimenti no, certamente.

E’ meglio specificarlo se no potrebbe lasciare delle non-comprensioni.

D – Quindi l’astrologia – secondo me – serve non tanto a stabilire “tu devi fare questa cosa”, come se nel fisico dicesse “tu sei nato per fare il gobbo”; va bene, gobbo lo sono però devo superare questa menomazione e vivere ugualmente. Altrettanto l’astrologia ci dà dei dati di partenza: “tu sei nato timido…”

Mia cara, l’astrologia sinceramente non ti dà niente, ora come ora, se proprio devo essere sincero. L’astrologia ti dice “tu sei nato in quel periodo, hai queste qualità di partenza perché tale era l’ora, tale era il giorno e via e via e via, da cui il tuo carattere, che so io… irascibile, poco ben disposto verso gli altri, molto egoista”.
Bella cosa che ti ha dato! Tutte cose che potevi sapere tranquillamente senza andare dall’astrologo, bastava che tu ti osservassi un attimo!

D – A meno che l’astrologo non avverta che sono dati da superare, da combattere.

Ma allora non è più astrologia, è sensitività da parte dell’astrologo o, per lo meno, finezza psicologica o intuitiva da parte dell’astrologo, ma non può essere gabellata come conoscenza astrologica.

D – E poi c’è anche il fatto che non si può definire esattamente il momento della nascita.

Certamente, perché qual è il momento della nascita? Quando si arriva all’esterno della madre? E’ lì che va calcolato? Solitamente viene calcolato lì, ma non è lì che va calcolato.
Il momento della nascita è il momento preciso in cui lo spermatozoo feconda l’ovulo; lì vi sono già le influenze di partenza. Scifo


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1 commento su “I cicli reincarnativi e l’astrologia”

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