I problemi della società: la nuova e la vecchia razza

D – Questa società che dovrebbe evolvere, noi vediamo invece che ha un’evoluzione contraria a quella che dovrebbe essere un’elevazione.

Per niente! Per niente affatto! Anzi, state vivendo uno dei momenti migliori della vostra evoluzione! Dal punto di vista evolutivo senza dubbio, questo è vero, in quanto è un momento in cui le individualità incarnate stanno prendendo coscienza che le cose non sono giuste, che bisogna cambiare qualcosa. Certamente non hanno ancora preso coscienza delle soluzioni possibili.

D – Quindi, questi ragazzi che si perdono sono una testimonianza per farci aprire gli occhi e migliorarci?

Certamente, e non soltanto; ma, nella maggior parte dei casi, quando si tratta della razza “vecchia”, sono individui che hanno un’evoluzione non indifferente e che si bloccano in quanto il loro “sentire” non ha la possibilità di esprimersi in quanto troppi condizionamenti li bloccano, e non vi è da parte loro la possibilità di essere ciò che sono veramente, interiormente.

D – Però sono un messaggio, affinché noi si capisca che le cose non possono andare avanti di questo passo?

Senza dubbio.

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D – Lì c’è un punto che mi è parso di non comprendere bene: io sono d’accordo sul fatto che ultimamente le cose si sentono cambiare, ma quelli che uccidono, quelli che fanno tutte queste azioni atroci; in quelli invece non c’è questa sensazione di dover cambiare non attraverso queste azioni, questi omicidi, ecc.?

Diciamo che può esserci anche in loro questa sensazione, però in maggioranza sono individui già della nuova razza, questi. D’altra parte, pensate che sono necessari alla vecchia razza perché alimentano la situazione, alimentano la spinta verso il cambiamento, fanno meditare su cose su cui, magari, la vecchia razza non avrebbe pensato per mancanza di stimoli.

Rendono quelli della vecchia razza consapevoli e sicuri che loro non si comporteranno più così e li mettono di fronte, quindi, a una verifica di ciò che hanno compreso o non hanno compreso. Se uno della vecchia razza si trova assieme ad un assassino o ad uno che si approfitta degli altri in modo spaventoso, come accade ultimamente, e segue il comportamento di questo della nuova razza, significa che non ha ancora compreso, e questo lo può verificare soltanto grazie all’aiuto inconsapevole dato da quegli individui della nuova razza.

Questa è la famosa “economia dell’Assoluto” nel costituire le cause della Realtà. Certo che ci si perde la testa, vero, figli? Però, perdere la testa può essere piacevole, utile… serve.
Chi è sempre troppo stabile, troppo fermo, troppo sicuro di molte volte è cristallizzato, non riesce a smuoversi, non migliora, e un momento di sbandamento interiore è utile, sempre!

Prima di andar via, vorrei parlare ancora qualche minuto di un altro argomento, che poi in fondo, in qualche modo, si ricollega al nostro discorso dell’inconscio.

Voi sapete  (perché molti di voi erano presenti) che è stata fatta una bellissima conferenza con due eccezionali conferenzieri, in quella città nebbiosa (Milano, ndr.) e che se la sono cavata, direi, piuttosto bene malgrado le molte paure che hanno manifestato… o che non hanno manifestato. Si sono comportati bene, han fatto bella figura loro, han fatto fare bella figura al Cerchio, all’insegnamento, ma ahimè…. (mi piace far soffrire la gente!)… c’è stata anche qualche inesattezza!

Ad esempio una cosa in particolare, ovvero il tipo di medianità di questi due strumenti, che è stata definita “medianità telepatica”. In realtà, non è che abbiamo mai parlato approfonditamente di quello che succede quando noi interveniamo, ma la medianità di questi due strumenti non è una medianità telepatica.

È una medianità che si esplica attraverso il loro inconscio, nel senso che noi ci mettiamo in collegamento, in contatto, non con tutti i loro corpi ma con il loro corpo akasico e, attraverso il corpo akasico, risaliamo poi alla loro coscienza adoperando allora non dei corpi costituiti apposta (come accade nei casi di “trance a totale incorporazione”)  ma usufruendo dei loro tre corpi inferiori, ed è una cosa ben diversa da quella che è la medianità telepatica.

Grazie a questo controllo sulla “cabina di regia”, di comando, dell’individualità, possiamo giostrare sulle personalità da produrre, sul modo di parlare, sulle loro energie, sull’intervenire fisicamente all’interno del piano fisico, sul portare insegnamenti che esulano anche da ciò che gli strumenti conoscono in quanto le nostre spinte, i nostri impulsi partono da “prima” del loro corpo mentale.

D – Il discorso delle varie trances e pseudotrances, o mezzo di comunicare tra l’entità e individui incarnati, questa scelta di tipologie, esiste questa tipologia diversa… ce n’è una migliore o peggiore, oppure è in base proprio all’evoluzione dell’individuo in cui si deve far da tramite?

Non ce n’è una migliore o una peggiore ma è in base al tipo di evoluzione, all’energia e alla capacità di lasciarsi andare da parte dello strumento. Noi non potremmo mai usare (dico proprio “usare”) una trance totale con questi strumenti, i quali si rifiuterebbero poi completamente di lasciarci intervenire un’altra volta.

D – E’ quella che si chiama “trance lucida”?

No, ancora diversa. E’ un meccanismo di cui poi, semmai, se vi interesserà, parleremo più diffusamente perché vi sono alcuni meccanismi che riguardano l’inconscio, tra l’altro abbastanza importanti. Voi direte: “Ma se avviene passando attraverso il corpo akasico e poi attraverso gli strumenti, allora il loro inconscio che parte ha in tutto questo?”. Bene, pensateci e, se vorrete, ne parleremo. Scifo


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11 commenti su “I problemi della società: la nuova e la vecchia razza”

  1. Per spiegare il processo di medianità, ad un certo punto c’è questa affermazione : “… attraverso il corpo akasico, risaliamo poi alla loro coscienza…”.
    Ho sempre pensato che corpo akasico e coscienza fossero sinonimi, ma questa frase fa sorgere un dubbio.
    Potrebbe forse riferirsi al fatto che il corpo akasico è un insieme di piani sottili e la coscienza ne è il nucleo?

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    • Credo che in questo caso il termine “coscienza” possa in effetti trarre in inganno, Secondo me si tratta della descrizione del procedere della vibrazione indotta dalle Guide partendo dall’akasico fino ad arrivare a manifestarsi alla coscienza dell’individuo sul piano fisico.

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  2. L’ecosistema delle relazioni, necessario affinché ognuno abbia l’esperienza a lui adeguata per evolvere, può essere paragonato ad un ecosistema naturale: ogni essere “serve” se stesso e l’altro. Equilibrio perfetto. Ogni cosa è quel che è.
    Grazie.

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  3. Semplicemente traggo beneficio e consolazione da parole che provengono da piani superiori.
    A volte affiora ancora il dubbio: “E se fosse tutto un equivoco e semplicemente frutto dell’inconscio degli strumenti?”.
    Credo che dovrò conviverci con questo dubbio ma tenermi esposto ai messaggi delle Guide, normalmente produce in me consolazione e percezione di un respiro più ampio.
    Questo mi è di sostegno nel mantenermi in ascolto, così come mi è di sostegno osservare il rispetto e l’accreditamento delle fonti da parte del nostro Roberto, di Catia e degli altri compagni di viaggio. Grazie.

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  4. “Chi è sempre troppo stabile, troppo fermo, troppo sicuro di sé molte volte è cristallizzato, non riesce a smuoversi, non migliora, e un momento di sbandamento interiore è utile, sempre!”
    Parole sante…
    Grazie

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  5. “Se uno della vecchia razza si trova assieme ad un assassino o ad uno che si approfitta degli altri in modo spaventoso, come accade ultimamente, e segue il comportamento di questo della nuova razza, significa che non ha ancora compreso, e questo lo può verificare soltanto grazie all’aiuto inconsapevole dato da quegli individui della nuova razza.”
    Una delle cose che non mi sono chiare è come e se la vecchia razza ha come traguardo necessario la presa di coscienza che le permetterà ineluttabilmente di evolvere o il tutto è funzionale all’evoluzione collettiva.

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  6. Sorge il concetto di perfezione.
    Tutto e tutti si è utili e funzionali nel cammino da ego ad amore.
    Quando a volte succede di non avere occhi per vedere ciò, sappiamo di dover acuire la vista!

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