Il ciclo della vibrazione prima [IF64.1focus]

Vedo che la serenità non l’avete persa malgrado quella bella tabella che vi è stata fatta pervenire e che, in realtà, ha dei difetti come tutte le cose di questo genere.

Intanto perché, necessariamente, ci siamo trovati a dover semplificare il più possibile le cose, quindi sfrondando tutte le possibili conseguenze, i possibili particolari anche interessanti che si potevano rilevare dall’esame della situazione vibratoria, osservata da quel punto di vista.

Inoltre sarebbero state necessarie molte più frecce… no non è una battuta, proprio così: sarebbero state necessarie più frecce perché, malgrado la fatica fatta dagli strumenti per rendere al massimo le nostre direttive, non si evidenziano abbastanza certi altri cicli che sono all’interno di questo grande ciclo così complesso che vi abbiamo presentato e che magari vi dirò poi, brevemente, a parole in modo da farvi comprendere meglio certe meccaniche, cosa che è sempre importante da comprendere.

Ora, io direi che nella discussione che avete condotto oggi, avete qua e là perso di vista quello che è il punto principale di tutta quella complessa tabella, ovvero il fatto che si sta parlando di vibrazione non di materia, e il discorso del sottopiano superiore, del sottopiano inferiore e del sottopiano centrale non andava tanto riguardato riferendolo al tipo di materia, quanto alla trasformazione che ha la vibrazione quando passa in quella materia, d’accordo su questo?

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Volevamo specificare, in modo particolare, la funzione che ha la materia nel trasformare, nell’adeguare la vibrazione nel suo ciclo, dall’Assoluto avanti e indietro per ritornare all’Assoluto, la funzione che hanno i vari tipi di materia nel trasformare e adattare questa vibrazione che si va via via trasformando, adattandola alla possibilità di ricezione da parte delle materie dei corpi che va attraversando.

1- Questo era importante; se voi osservate la tabella, con un colpo d’occhio generale, che è quello che poi dà un senso a tutta la tabella stessa, vedreste che in essa sono rappresentati diversi cicli: vi è il ciclo principale che è quello che va dall’Assoluto alla realtà esterna e che ritorna, poi, all’Assoluto (e potrebbe essere considerato il ciclo della creazione della Realtà, alla fin fine).

La vibrazione prima che parte dall’Assoluto, come abbiamo detto, attraversa i vari piani della materia, dà forma alla materia, comincia a strutturarla, a modificarla, a creare certe connessioni, per arrivare a manifestare la materia nella sua composizione adatta al piano fisico, e poi ritorna su per ricominciare il ciclo sotto questa continua spinta evolutiva che proviene dall’Assoluto.

2- Restringiamo un attimo l’ottica e vediamo l’altro grande ciclo che c’è nella tabella: quello del ciclo individuale. Ecco, quindi, il ciclo che comprende tutta la vibrazione che attraversa l’individuo dalla scintilla ai corpi superiori, al corpo akasico ed ai corpi dell’Io: ecco qui un altro grande ciclo, tenendo presente che questo ciclo abbraccia tutta l’individualità. Naturalmente va tenuto presente che l’individualità mantiene il suo collegamento con l’Assoluto.

Ora in quest’ottica, con la suddivisione che avevamo fatto tra superiore, inferiore e centrale, è chiaro che la clessidra avrebbe dovuto essere messa grossa anche a questo punto, a lato di questo ciclo, perché in realtà (se ci pensate l’abbiamo detto quando avevamo fatto l’esempio della clessidra la prima volta) il corpo akasico è quello che rappresenta la «strozzatura» della grande clessidra, cioè quel corpo che ha la funzione di decodificare, di trasmettere, di dare impulso alla vibrazione che passa poi ai corpi inferiori. Questo è un meccanismo, come avete visto, che si può ritrovare un po’ in tutti i vari corpi dell’individuo.

A questo punto vi è la possibilità di dividere questo secondo grande ciclo, anche se è più piccolo, chiaramente, di quello dell’Assoluto, in altri cicli: vi è il ciclo dei corpi superiori, il ciclo del corpo akasico e il ciclo dell’Io. Tenete presente che, naturalmente, la vibrazione continua ad attraversare tutti questi cicli dell’individualità andando avanti e indietro attraverso i vari piani di esistenza, per portare le sue informazioni e le sue comprensioni all’individualità, in modo da accrescere il suo sviluppo evolutivo.

Se vogliamo restringere ancora un attimo la visuale, ed osservare quello che per voi, come esseri incarnati, è più importante (ovvero il ciclo dell’Io) vedrete che all’interno del ciclo dell’Io vi sono quanto meno tre altri grandi cicli, che sono il ciclo del corpo fisico, il ciclo del corpo astrale, il ciclo del corpo mentale. Qua mancano le frecce, perché in realtà questo ciclo non è individuato nel disegno, ma sarebbe stato, penso, abbastanza fuorviante mettere altre frecce a questo punto, perché ci sarebbero state troppe frecce ed avreste perso completamente il senso della cosa.

Tenete presente, comunque, che anche all’interno di ogni corpo dell’individuo vi è questo fluire delle vibrazioni proveniente dalle esperienze, che formano un ciclo all’interno del corpo stesso, e state attenti perché questo è un punto abbastanza importante per poter comprendere il resto.

Vi è quindi questo ciclo all’interno, supponiamo del corpo fisico: la vibrazione gira, raccoglie i dati, arriva sul piano di esistenza all’esterno, raccoglie i dati dall’esterno, continua a rigirare all’interno del corpo fisico, e poi, a un certo punto, avviene qualche cosa di cui parleremo che fa sì che quel tipo di vibrazione abbandoni questo ciclo e passi al corpo astrale, entri in questo circolo astrale, ripeta il suo cammino trasformandosi in questo piccolo ciclo, e passa poi al corpo mentale fino a ritornare al corpo akasico. Lo vedete questo discorso?

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2 commenti su “Il ciclo della vibrazione prima [IF64.1focus]”

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