La nascita di un individuo: vibrazione prima, DNA, imprinting [IF53-2focus]

L’argomento in sintesi
La vibrazione prima, sapendo che vi dovrà essere il corpo di un essere umano costituito in un particolare modo nelle sue linee essenziali, darà il via affinché la materia fisica si diversifichi e abbia la possibilità di creare quelle componenti che alla fine porteranno alla nascita di un individuo umano nella sua completezza.

[…] Ed allora prendiamo Adamo ed Eva che secondo me, nel mio ragionare da pseudoscienziato, offrono una situazione ideale sulla quale poter ragionare. Infatti Adamo ed Eva sono stati il primo uomo e la prima donna, quindi non vi può essere nulla che derivi da genitori o da antenati, giusto?

Sono appena usciti dal paradiso terrestre, poverini, e si trovano di punto in bianco immersi in un ambiente nuovo, il quale – naturalmente – essendo nuovo, non ha avuto ancora la possibilità di influire eventualmente sulla loro catena genetica, giusto?

In queste condizioni, da buon pseudoscienziato, aspetto che si mettano lì e facciano figli. Secondo la mia logica, da pseudoscienziato sempre, mi verrebbe da pensare che i figli, al di fuori di questa mancanza di influenze, non possono che essere molto simili, e invece cosa viene alla luce? Un Caino e un Abele, differenti – come tramanda la tradizione – sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista caratteriale.

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Allora, viste le condizioni di partenza, incomincio a ragionare sul come mai questa variabilità nelle nascite che, pure, partono da un identico, potenzialmente identico Dna, da condizioni ambientali praticamente identiche e quindi senza avere grosse possibilità di diversificazione. Significa, mi chiedo io, e qua non sono più uno scienziato perché questo esula da quello che uno scienziato potrebbe pensare almeno a livello ufficiale, che vi è qualche cosa al di fuori della fisicità di Adamo ed Eva che ha portato a un primo differenziarsi della prole nata dalle due persone. D’accordo?

Ecco, noi brevissimamente entreremo nel merito di come avviene questa diversificazione, del perché avviene, e cosa succede veramente, per far sì che l’umanità diventi talmente variabile all’interno del Cosmo dove sta conducendo la propria esistenza che ben difficilmente si può trovare un individuo uguale all’altro, non soltanto dal punto di vista evolutivo e caratteriale ma anche dal punto di vista fisiologico.

[…] Bisognerà cercare di capire se e quando la vibrazione prima, l’imprinting e gli archetipi influiscono sulla formazione dei corpi dell’individuo, e ancora di più: se e quanto arrivano a donare a ogni corpo che si va formando una sua diversificazione rispetto agli altri.

Il DNA

Ora, per prima cosa forse bisogna ritornare un attimo al DNA: io ho affermato che il DNA è uguale per tutti, e voi – come al solito – avete preso le mie parole in maniera dogmatica, eccessiva, «così dice Scifo, e così è», senza cercare, con un minimo di elasticità mentale di comprendere (e non soltanto di apprendere) quanto avevo presentato; certamente il DNA di ogni persona è uguale come composizione, come forma, come potenzialità, d’accordo?

Vi avevo detto (se ve lo ricordate) che in potenzialità vi sono tutte le possibilità all’interno del DNA, il che significa che il DNA di ogni individuo, poiché possiede tutte le possibilità è uguale a quello di un altro, giusto? Ma da lì a dire che il DNA di M. e il DNA di P. sia lo stesso, il passo è un pochino troppo lungo, questo perché è ovvio ed evidente che ogni individuo incarnato ha certamente una catena genetica con tutte le possibilità, però soltanto una parte di queste possibilità sono attivate. Anche perché non sarebbe possibile avere tutte le possibilità attivate perché succederebbe una sorta di esplosione genetica.

Allora, allorché si forma il nascituro una parte di materiale genetico viene messo dal padre e una parte viene messo dalla madre. Da questo momento, dal momento preciso in cui si forma questo nucleo, quindi dal momento in cui prende il via la nascita di un nuovo individuo, i tempi delle influenze che vengono a precipitarsi sul DNA del nuovo individuo sono altalenanti e ordinati in una particolare maniera.

[…] Cos’è che anima il Cosmo, che dà il «la» al Cosmo e diventa la ruota portante sul quale il Cosmo – apparentemente dal punto di vista del divenire – si forma per costituirsi come ambiente evolutivo di un insieme di razze che hanno bisogno di condurre esperienza nella materia fisica?

D – La vibrazione prima.

La vibrazione prima

La vibrazione prima che pervade tutto il Cosmo e che, se proprio volessimo fare un parallelo azzardato, potremmo immaginare come un DNA del Cosmo, in quanto provenendo direttamente dall’Assoluto, portando l’emanazione, il desiderio, la volontà dell’Assoluto, ha all’interno di se stessa, della vibrazione che la costituisce, tutti i perché di quello che deve accadere, di quali pennellate devono essere presenti all’interno del grande disegno.

[…] Ora è evidente che, come dicemmo in passato, all’interno del grande disegno soltanto quell’ovulo e soltanto quello spermatozoo possono unirsi per costituire il nuovo individuo, e non soltanto per quanto avevamo detto in passato, ovvero perché quel corpo doveva essere quello e non un altro per chi si sarebbe aggregato a quel corpo fisico per poter fare esperienza, ma perché all’interno del grande disegno è quel corpo che deve esistere, perché non può essere scompigliato il disegno, giusto?

La vibrazione prima ha in l’impronta di quello che è il dipanarsi della vita dei Cosmi, sa che non soltanto deve essere quel corpo, ma che quel corpo deve essere in quel particolare momento.

Allora la prima influenza avviene proprio da parte della vibrazione prima, la quale in qualche modo indirizza le vibrazioni dell’ovulo e dello spermatozoo (proprio di quell’ovulo e di quello spermatozoo) in modo tale che diventino complementari, si attraggano e si uniscano generando la nascita del nuovo individuo. Chiaro?

[…] Ora, una parte di materiale genetico è portata dall’ovulo e una parte è portata dallo spermatozoo. Non dovete credere a questo punto che la parte di DNA portata dai due componenti sia molto complessa, o meglio, è molto complessa ma è molto piccola la porzione di fattori attivati rispetto a tutte le possibilità che vi sono, anche rispetto al DNA dei genitori i quali hanno un DNA molto più articolato, molto più attivato in tante sue componenti.

Ecco quindi che si forma questo individuo con poche caratteristiche attivate sia da una parte della catena genetica sia dalla parte dell’altra catena genetica. Ecco perché dicevo che i genitori forniscono inizialmente una sorta di stampo sul quale poi si andrà costruendo l’individuo che nascerà, grazie alle influenze successive di altre cose.

È chiaro che non può restare così poco attivato il DNA in questione: è necessaria per prima cosa che avvenga una differenziazione cellulare altrimenti non vi è la possibilità che si costituiscano i vari tipi di cellule, e il corpo si costituisca come si deve costituire. E questo è un problema che la scienza e la genetica attuale non sono ancora riusciti a comprendere, ovvero come avviene questa differenziazione, questa specializzazione delle cellule.

Posso darvi una piccola teoria in merito, naturalmente non verificabile, non riscontrabile, prendetela come una possibilità, e se pensate che possa avere una sua verità tenetela, altrimenti scartatela tra le molte cose curiose che magari Scifo ha detto nel tempo.

La diversificazione delle cellule avviene, ovviamente, attraverso comandi trasmessi tramite il DNA. Il problema sta da dove vengono questi impulsi a diversificare i comandi, e la risposta di Scifo è molto ma molto semplice alla fin fine: questo impulso a diversificare i comandi in modo da specializzare le cellule e dare il via a quello che nello stampo che si è andato creando sarà poi un corpo fisico con tutte le sue componenti, viene precisamente e nient’altro che dalla vibrazione prima, la quale sapendo che vi dovrà essere il corpo di un essere umano dall’unione di quei due fattori, e sapendo che il corpo umano dovrà essere costituito in un particolare modo nelle sue linee essenziali, ecco che darà il via affinché la materia, la materia fisica, si diversifichi e abbia la possibilità di creare quelle componenti che alla fine porteranno alla nascita di un individuo umano nella sua completezza. 

D – Questa azione della vibrazione prima, continua sempre?

Ma la vibrazione prima… io l’ho specializzata in questo discorso questa sera per farvi capire come influenza, ma tenete presente che, in realtà – prima di tutto, quindi, sotto sotto – la vibrazione prima ha sempre e comunque un’influenza in quello che accade, specialmente allorché parliamo di piano fisico dove si sommano poi tutti i risultati delle cose che ha fatto per creare il Cosmo, tanto è vero che l’abbiamo assimilata a quella che può essere definita la legge naturale.

A questo punto il corpo si sta formando, si sta diversificando, si sta specializzando nelle sue cellule, ma non vi è ancora una grande diversificazione: all’interno della madre il piccolo comincia a essere qualche cosa di più di un pulviscolo, e qua ecco che interviene un altro fattore, l’imprinting.

L’imprinting

Se voi esaminate la vita del nascituro all’interno del corpo materno, potrete notare, come hanno notato anche scienziati che hanno fatto delle teorie in proposito, questo corpo in qualche modo sembra ricapitolare la storia evolutiva dell’essere umano, ovvero passare dallo stadio di «verme» diciamo, trasformarsi un po’ alla volta diventando simile a un pesce, fino a diventare l’essere che conoscete.

Ecco questa diversificazione dell’individuo all’interno del corpo della madre avviene principalmente attraverso l’influsso dell’imprinting ovvero di quegli orientamenti che erano stati fissati nella materia nel corso dell’evoluzione dell’individuo, nelle varie forme minerali, vegetali, animali… questo perché accade?

Sembra una cosa inutile, ma non vi è nulla di inutile in quello che esiste: questo accade in quanto il corpo dell’uomo, se fosse fin dall’inizio com’è allorché viene alla luce, non avrebbe la possibilità di sopravvivere all’interno del corpo della madre, anche soltanto per il fatto che se non fosse altrimenti cercherebbe di respirare e non potrebbe farlo.
Ecco quindi che vi è la necessità che il corpo del neonato passi attraverso queste fasi in cui si troverà, ad esempio, nell’ambiente liquido e in cui dovrà essere dotato di particolari possibilità e capacità di assumere gli elementi vitali, riuscendo a sopravvivere, e questa possibilità, questa capacità gli proviene appunto dall’influenza di questo imprinting che è stato creato nel corso dell’evoluzione umana.

Questo per sommi capi un discorso ma che non è neanche molto importante, poi alla fine: ve lo sto spiegando per farvi comprendere come funzionano tutti questi elementi che vi ho presentato e che influiscono tutti in qualche modo in quanto stiamo dicendo.

Ora voi vi aspettate che io vi dica che subito dopo, subentra l’influenza degli archetipi.
State aspettando invano, non è così, infatti gli archetipi certamente influiscono, ma in un momento ancora successivo e naturalmente non possono che influire nel momento in cui vi sarà da costituire quello che è il carattere del nascituro e quindi in una fase successiva a quello che stiamo spiegando stasera.

L’azione del corpo akasico

Ora mentre l’imprinting sta lavorando, mentre la vibrazione prima sta moltiplicando, aiutando a moltiplicare le cellule dell’individuo, aiutandole a diversificarsi, a specializzarsi, a costituire un po’ alla volta per gradi, per passaggi quello che sarà il corpo del nuovo essere umano che verrà alla luce, contemporaneamente entra in gioco l’influenza del corpo akasico che si è collegato al corpo fisico, il quale – voi sapete – ha una sua evoluzione, una sua comprensione, delle cose comprese e delle cose non comprese, quindi dei bisogni evolutivi, dei bisogni di necessità evolutive particolari e questo si traduce, in termini più spiccioli possibili, in vibrazioni che si dirigono, che fluiscono fino al corpo del piccolo che sta avviandosi alla nascita al mondo fisico.

D – Proprio nel momento in cui è in via di formazione?

In via di formazione. Io vi do questi tempi per farvi comprendere un attimo come sono le precedenze, ma è difficile poter dire che sia attiva prima una cosa e poi l’altra; in realtà le influenze sono maggiori o minori ma agiscono tutte e tre contemporaneamente sul corpo, vi è magari la predominanza di una o dell’altra a seconda del momento, però l’azione è contemporanea.

Allora dicevo, queste necessità del corpo akasico vanno a vibrare all’interno del DNA del nascituro e qui sì che avviene la principale differenziazione, perché in base alle vibrazioni del corpo akasico verranno attivate quelle che sono le caratteristiche del nuovo corpo non soltanto fisico ma anche caratteriale di cui il corpo akasico avrà bisogno per portare avanti le sue necessità evolutive. Scifo


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5 commenti su “La nascita di un individuo: vibrazione prima, DNA, imprinting [IF53-2focus]”

  1. Argomento molto interessante, non solo il ruolo del corpo akasico nella formazione di un nuovo individuo, ma il ruolo avuto dall ‘imprinting della materia, fin dagli inizi.

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  2. Interessante e incredibile, nel senso di stupefacente, quanta intelligenza governa ogni cosa.
    Davvero siamo uniti al salmista quando dice: “Troppo alta la tua sapienza e io non la comprendo” (cit a memoria).
    Grazie.

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  3. Molto interessanti le letture, mi ci ritrovo abbastanza.Ho preparazione scientifica e credo in Dio dopo un lungo percorso di ricerca e di esperienze negative

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