La vibrazione e il suo influsso sulla materia (IF4)

Insegnamento filosofico 4
Proseguiamo il nostro discorso sul piano fisico; il piano in cui siete immersi e del quale possedete la maggiore consapevolezza. Anche se ad alcuni di voi ciò potrà sembrare superfluo io ritengo invece che sia utile ricapitolare ancora una volta quanto siamo andati dicendo fino a questo momento.
Penso, infatti che sia meglio rifare spesso il punto della situazione invece di imbottirsi troppo velocemente la mente di una gran massa di elementi nuovi, che finirebbero per accatastarsi generando confusione invece che comprensione.
Il piano fisico – abbiamo detto – è totalmente composto da un unico elemento che esiste, all’interno del piano, in diversi gradi di densità che vanno – in ordine decrescente – dai solidi alle particelle nucleari, al di sotto delle quali vi è un tipo di materia unico e inscindibile in altra materia fisica, un unico tipo di elemento che abbiamo definito “unità elementare”.
Essa è la materia prima del piano fisico ed è quella che, associandosi a quantità diverse di identiche unità elementari, compone tutta la materia del piano e dà origine a tutte le forme che percepite intorno a voi, voi stessi compresi.
Esiste però un altro fattore che contribuisce a differenziare le varie forme in base all’aspetto fenomenico, cioè alle caratteristiche che le contraddistinguono e che vengono percepite dai vostri sensi o dagli strumenti della vostra scienza, dando luogo ai fenomeni luce, calore, movimento e via e via.
Questo fattore è la vibrazione che percorre in continuazione tutta la materia del piano e – di conseguenza – tutto il piano stesso, diversificandosi attraverso a meccanismi di azione e reazione.
Cerchiamo adesso di seguire il cammino di questa vibrazione dal suo primo manifestarsi in un’unità elementare, fino ad arrivare al livello percepito dai vostri sensi.
L’unità elementare vibra, cioè si muove, e se ve n’è un’altra nella sua sfera d’influenza che vibra a sua volta, le due vibrazioni, pur essendo in partenza identiche tra loro – solo per ipotesi – si combinano interferendo l’una con l’altra in modo diverso a seconda della distanza tra le due unità elementari, dando luogo ad una vibrazione complessiva diversa da quella iniziale.
Siamo – a questo punto – ad un livello molto basso di densità della materia, all’aggregazione più semplice, quella che solo recentemente la vostra scienza incomincia veramente a scoprire e che ha definito “particella” (come ad esempio i fotoni, le cui vibrazioni danno luogo – come effetto – a fenomeni luminosi e radioattivi).
Se aumentiamo la densità delle unità elementari, se cioè aggiungiamo unità elementari alle particelle, otteniamo quel tipo di aggregazione conosciuta con il nome di “corpuscolo” (come ad esempio l’elettrone).
Contemporaneamente, la vibrazione che era passata – trasformandosi – dalle unità elementari alla particella, attraverso all’aumentata densità e interferenza tra vibrazione e vibrazione, si diversifica ulteriormente, dando luogo ad azioni e reazioni fenomeniche particolari quali l’elettricità.
Se si aggiungono ancora unità elementari ai corpuscoli, e si differenzia ancora perciò la vibrazione, ecco che si ha un nuovo stato di aggregazione della materia e un nuovo tipo di effetto vibratorio: il magnetismo.
A questo punto la densità della materia è quella che voi siete usi definire “nucleo atomico”, partendo dal quale – con una nuova aggiunta di unità elementari e, quindi, di materia – si prosegue verso la materia che voi siete in grado di percepire più facilmente e in modo più diretto.
Così, aggiungendo unità elementari ai nuclei otteniamo gli atomi e, proseguendo nell’aumentare la densità della materia, si arriva agli elementi, alle molecole e, infine, alle sostanze.
Contemporaneamente la vibrazione, interessando sempre maggiori quantità di materia e, quindi, diversificandosi e reagendo sempre più complessamente, dà, via via, altri effetti fenomenici: calore, suono, colore, eccetera.
Tutto il piano fisico, insomma, è dunque composto dalla stessa materia di base ed è percorso da vibrazioni che contribuiscono a differenziare la materia qualitativamente.
Ma che cos’è la vibrazione? Si può affermare che essa non sia altro che movimento; così possiamo dire che tutto ciò che vi circonda e il vostro stesso corpo, per immobile che possa apparirvi, in realtà è in continuo movimento.
Ora, secondo la vostra scienza, tutto ciò che si muove provoca un lavoro di qualche tipo e ogni corpo possiede – che si muova o meno – dell’energia: statica se il corpo è immobile, cinetica se il corpo è in movimento.
Applicando questa definizione a quanto abbiamo appena detto, possiamo affermare che tutto il piano fisico – poiché è in movimento la materia che lo compone – non solo è composto da lavoratori instancabili, ma è anche tutto intriso di energia che non è mai – in realtà – statica o teorica, ma che è invece sempre attiva, pur se non sempre percepibile tramite i sensi che possedete all’interno del vostro corpo fisico.
Cos’è allora che causa l’energia che impregna tutto il piano fisico?
Poiché abbiamo affermato che l’unità elementare – di per e senza l’intervento della vibrazione sarebbe inerte, e quindi non vi sarebbe energia, e poiché abbiamo affermato che essa è l’ultima forma di materia del piano fisico indivisibile in altra materia fisica, ne consegue che ciò che la fa vibrare, che è ciò che le conferisce quindi energia, non appartiene e non proviene dal piano fisico.
La definizione scientifica dell’energia – per ovvi motivi pratici e teorici – è basata in prevalenza sulla considerazione dell’energia come causa di un effetto pratico, il quale è proprio quello che la scienza tende a mettere in rilievo per le possibilità di applicazioni utili che offre. Tuttavia abbiamo detto più volte che ciò che è causa, in realtà, è anche effetto.
Può bastare questo per postulare almeno un altro piano di esistenza oltre a quello fisico, dal quale deve necessariamente provenire la causa che genera la prima vibrazione del vostro piano. Scifo


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4 commenti su “La vibrazione e il suo influsso sulla materia (IF4)”

  1. Mi pare di cogliere in questo post, una delle verità fondamentali. Siamo tutti composti da unità elementari, quindi siamo parte di un tutt’uno. Tali unità fondamentali a seconda di come si aggregano, vengono percepite in maniera diversa dai nostri sensi, materia più o meno complessa. Ogni materia è in movimento, perché le unità che lo costituiscono vibrano. La vibrazione non ha origine nel piano fisico, ma proviene da qualcosa che lo precede. Forse ho sintetizzato troppo tutto il complesso processo che è stato descritto nel post, ma mi piacerebbe che qualcuno, che ne capisce più di me di queste questioni, mi potesse dire se ho colto il senso o sono proprio fuori strada. Grazie.

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  2. Direi che hai sintetizzato molto bene questa parte dell’insegnamento delle Guide (per altro davvero molto complessa!).
    Alla percezione dei nostri sensi limitati la materia sul piano fisico ci appare in diversi stati di solidità, dal gassoso al solido, ma i nostri sensi non riescono a cogliere i continui movimenti interni che attraversano qualsiasi aggregazione di materia, rendendola, in realtà, in continuo movimento e trasformazione. Se potessimo percepire tutte le vibrazioni che attraversano la materia probabilmente vedremmo un’unica massa di unità elementari in continuo movimento e scambio di informazioni,
    Il motore dell’intero complesso vibratorio del Cosmo è innescato dalla Vibrazione Prima che stabilisce le regole per la formazione dell’intero Cosmo e il resto del procedimento diventa un processo pressoché automatico come conseguenza di causa ed effetto tra le interazioni delle varie vibrazioni che si vanno via via relazionando tra di loro, moltiplicandosi e diversificandosi attraverso l’incontro/scontro con le altre vibrazioni.
    Non so se sono stato chiaro, perché è un argomento veramente complesso! Se hai ancora dubbi sono a tua disposizione.

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