Le emozioni e il loro svilupparsi all’interno di un gruppo [A54]

La soggettività della persona ha un ruolo molto importante in queste vibrazioni che provengono dall’akasico o di ritorno dall’esperienza e impattano sul corpo astrale?

Per quello che riguarda l’Io senz’altro, per quello che riguarda l’influenza del carattere e della personalità, senza ombra di dubbio, per quello che riguarda il corpo akasico altrettanto senza ombra di dubbio, perché voi sapete che ogni individuo ha il suo particolare insieme di evoluzione che fa sì che nessuna evoluzione sia perfettamente identica quella di un altro, quindi, sotto un certo punto di vista si può dire che effettivamente, ogni emozione che il vostro corpo astrale percepisce, è difficilmente accostabile fino in fondo all’emozione che percepisce un altro corpo astrale.

Ma allora – mi chiederei io se fossi voi – esiste qualche cosa di base che può essere generalizzato e accomunare tutte le percezioni emotive degli individui incarnati o, in realtà, ogni individuo vive una sorta di realtà soggettiva estrema, diversa dalla realtà soggettiva estrema di ogni altro individuo?

[…] D – Ma gli archetipi transitori non accomunano le persone?

Certamente, anche per quello che riguarda le emozioni vi è una forte soggettività nel recepirle, o nel viverle e nell’esprimerle, però vi sono degli elementi che, nella funzionalità della realtà servono a creare un substrato comune per gruppi più o meno grandi, più o meno vasti, più o meno protratti nel tempo, di individui.

E questi elementi sono, come diceva il nostro amico, gli archetipi transitori i quali, oltre ad aver la funzione di permettere all’individuo di sperimentare le sue comprensioni all’interno di un determinato intervallo di possibilità, forniscono anche il modello del modo in cui l’individuo recepisce l’emozione.

Mi spiego meglio, perché così non so se così risulti molto comprensibile: il fatto di appartenere a un dato archetipo dà non soltanto dei dettami di comportamento, dei modelli di comportamento, ma anche dei modelli di percezione. Appartenere, essere collegati a un archetipo transitorio porta con la vibrazione che fa sì che gli individui aderenti a quell’archetipo abbiano la possibilità di recepire tutti allo stesso modo, all’interno di una scala di possibilità indicate dall’archetipo stesso, le vibrazioni emotive che attraversano il loro corpo astrale.

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D – È come avere lo stesso linguaggio?

Esattamente: vi è la stessa decodifica delle emozioni e poiché sperimentano lo stesso tipo di elemento gli individui collegati all’archetipo possiedono anche una certa vicinanza nei bisogni evolutivi, ovviamente. E questa vicinanza di bisogni evolutivi cosa comporta? Comporta il fatto che i loro corpi sono costituiti in maniera tale da percepire la stessa gamma di vibrazioni che sono quelle utili per sperimentare quei bisogni evolutivi.

Tutto questo accomuna le persone aderenti a un archetipo transitorio, fornendo loro un contesto, all’interno del gruppo, che li spinge a percepire in determinate maniere le vibrazioni di emozioni che arrivano al loro corpo astrale.

Sembra complicato ma se ci pensate un pochino, vi renderete conto che non è poi così complicato, è quello che accade in realtà anche comunemente nella vita di tutti i giorni nei gruppi che si formano all’interno della vostra società.

D – Quindi la stessa emozione percepita da persone collegate ad archetipi diversi assume significati diversi?

Diciamo che vi è una diversa possibilità di ricezione, una diversa possibilità di decodifica di quell’emozione e, di conseguenza, una diversa esteriorizzazione come reazione emotiva, così come può essere diversa, per esempio, l’importanza che assume quel tipo di emozione per un aderente a un altro gruppo: infatti può venire recepita in maniera diversa e potrebbe essere meno rilevante di quanto lo sia, magari, per un altro gruppo. Provate, in base a questo ragionamento, a fare un esempio per questo discorso: cercate un’emozione e constatate se due gruppi diversi la possono, effettivamente, percepire, vivere ed esprimere diversamente.

Ho sentito, in questi ultimi tempi, alcuni di voi dire che non erano poi tanto interessati a questo tipo di discorsi, perché lontani da quella che è la vostra realtà. Questo non è assolutamente vero. Non è assolutamente vero, perché se voi capite il discorso delle emozioni collegate agli archetipi, arriverete a comprendere come si sviluppano le emozioni e, di conseguenza, a riuscire a capire le meccaniche, non soltanto vostre ma anche quelle del gruppo che vi appartiene e della società a cui appartenete. Quindi non stiamo parlando di cose lontane dalla vostra vita, bensì della base su cui è edificata la vostra vita.

D – Lo stesso discorso vale anche per il corpo mentale, sul modo di ragionare, sul modo di recepire le cose, o cambia?

Quando e se vorrete parleremo anche del corpo mentale, ma posso già dirvi che, certamente, le meccaniche continuano a restare sempre le stesse e i ragionamenti da applicare, alla fin fine, sono sempre gli stessi. Ricordate che le emozioni hanno anche un substrato mentale, sono alimentate e sostenute da vibrazioni provenienti dal mentale, quindi senz’altro c’è un collegamento.

Tutto il ragionamento fatto riguardante le emozioni e il loro svilupparsi all’interno di un gruppo attraverso gli influssi dell’archetipo transitorio, senza dubbio ha le stesse connotazioni logiche per quello che riguarda il pensiero di ogni persona appartenente a quel gruppo.
Certo è uno scenario molto complesso, ma è uno scenario che si può arrivare a comprendere, quanto meno intuitivamente, se non nella sua interezza. Scifo

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2 commenti su “Le emozioni e il loro svilupparsi all’interno di un gruppo [A54]”

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