Le ragioni della didattica del Cerchio Ifior

L’argomento in sintesi
Abbiamo operato in modo tale da far sì che voi, con la vostra fatica, vi guadagnaste in qualche maniera il nostro intervento e l’insegnamento stesso. Presentarvi, nel corso degli incontri, un messaggio già chiaro, strutturato e organizzato, avrebbe finito e finirebbe col farvi dire: “Il messaggio è talmente chiaro che non c’è nulla da dire”.

Come vi sarete resi conto, nel corso – in particolare – di questo ciclo d’insegnamenti, quanto vi stiamo proponendo ha delle grosse difficoltà; sia da parte nostra, nel cercare di presentarvi un argomento così difficile e complesso nel modo più accessibile alle vostre capacità di comprensione.

Sia – soprattutto – nel dover fare da parte vostra dei notevoli sforzi per riuscire a tenere a mente tutto e collegare, secondo logica, tutti gli elementi che un po’ alla volta vi stiamo portando.
Qualcuno tra voi potrà essersi chiesto il perché di questo modo di portare avanti l’insegnamento, apparentemente così confuso e complicato, e se non sarebbe stato più semplice – nel corso degli incontri – presentare degli interventi strutturati così come sono strutturati quelli, ad esempio, di Baba per il ciclo che riguarda Ananda.

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Vedete, figli, questi argomenti sono davvero molto complessi e se noi venissimo e vi portassimo, negli incontri, messaggi come quelli di Baba renderemmo praticamente inutili questi incontri; per diversi motivi: un motivo è che, se ci comportassimo a quel modo, voi senza dubbio non riuscireste a capire direttamente, subito, sul momento, il messaggio che stiamo presentando, data la complessità dell’argomento, e quindi il seguito dell’incontro sarebbe povero di domande; e queste, senza dubbio, confuse.

Un altro motivo è che in tutti questi anni noi abbiamo operato in modo tale da far sì che voi, con la vostra fatica, vi guadagnaste in qualche maniera il nostro intervento e l’insegnamento stesso. Presentarvi, nel corso degli incontri, un messaggio già chiaro, strutturato e organizzato, avrebbe finito e finirebbe, un po’ alla volta, col farvi dire (come ho sentito dire da non molto tempo): “Il messaggio è talmente chiaro che non c’è nulla da dire” e, a quel punto, chi di voi veramente si sforzerebbe per andare al di là di quello che sul momento stiamo presentando, cercando di comprendere le nostre parole con tutto il lavorio interiore che questo comporta?

Se voi guardaste un attimo dentro di voi con sincerità vi accorgereste che, senza dubbio, per il vostro Io sarebbe più semplice un nostro comportamento di quel tipo, ma sarebbe altrettanto spontaneo e semplice, a quel punto, che voi vi adagiaste; intervenire agli incontri diventerebbe soltanto un motivo di piacere per il contatto con noi, o di soddisfazione per il poter dire ad altri “io ero presente”, senza però ricavare poi, in realtà, nulla di più profondo al proprio interno.

È proprio da questo insegnamento particolare che Scifo vi propone che invece vengono messe in moto le meccaniche interiori di ognuno di voi, costringendovi a confrontarvi con gli altri, costringendovi a mettervi anche in discussione, costringendovi a mettere in atto quel “nascere ogni giorno”, anzi “ogni attimo”, che è uno dei cardini dell’insegnamento; aiutandovi cioè a non cristallizzare restando fermi in abitudini di comportamento che, alla fin fine, non vi darebbero nulla di veramente soddisfacente, appagante, né di produttivo per la vostra conquista interiore.

Quindi, abbiate pazienza se a volte vi sentite sbalestrati da quanto il Fratello Scifo vi viene a dire, abbiate pazienza se a volte ritorna su argomenti di cui aveva parlato in precedenza e che sembravano abbandonati, abbiate pazienza se talvolta non spiega fino in fondo il suo pensiero ma lascia a voi il compito di cercare di cavare qualche castagna dal fuoco; e tenete presente che tutto questo, figli nostri, non è per scoraggiarvi, non è per allontanarvi, non è per farvi sentire incapaci o sciocchi, ma è per farvi sentire invece vivi, reattivi e interagenti col nostro lavoro; poiché noi siamo qua, certamente, per portare nuove briciole di sapienza ma siamo anche qua, soprattutto, per aiutare ognuno di voi a salire qualche scalino della vostra comprensione. La pace sia con voi, figli nostri. Moti


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3 commenti su “Le ragioni della didattica del Cerchio Ifior”

  1. Occorre essere sempre desti, questo ci invitano a fare le guide. Non si tratta di assimilare passivamente una dottrina, ma appropriarsene criticamente e contraddirla se necessario.
    Grazie.

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  2. Un sentito ringraziamento non solo alle Guide, anche tutti coloro grazie ai quali è oggi possibile accedere a tali insegnamenti.

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