D – Una delle prime domande che mi sono posta quando mi sono avvicinata agli insegnamenti è stata come si può essere abbastanza se stessi ma senza fare del male agli altri. Mi chiedevo che cos’è esattamente questo “fare del male agli altri”, visto che è la cosa più difficile, quasi, da capire.
La catena genetica e l’attivazione delle sue funzioni [IF16]
D – E’ un po’ difficile, però, fare il salto dal divenire all’essere. E’ una linea di demarcazione che per noi è abbastanza incomprensibile, se non si ragiona in maniera inusuale.
L’ultimo karma da risolvere
D – Quando uno arriva all’ultima incarnazione, proprio perché deve chiudere certi conti karmici molto spesso ha una vita proprio dolorosa, mi sono chiesto – mentre dicevi questo – ma non è possibile che “il grosso” del karma l’abbia già risolto, per cui alla fine, nell’ultima vita, per chiudere i conti abbia – diciamo – solamente da pagare “gli spiccioli”?
Modalità di ampliamento del sentire [IF15]
D – E’ stato detto che l’uccidere, ad esempio, è una delle prime esperienze che vengono fatte nel corso dell’evoluzione dell’individuo e anche che il sentire si allarga “per successione logica”; non è una successione di altro tipo. Non mi è molto chiaro cos’è questa successione logica per il progredire del sentire.
Mettersi nella condizione di poter migliorare
Continua la discussione iniziata in Libero arbitrio assoluto e relativo [IF14].
D – Io volevo chiedere una cosa relativa alla possibilità di scegliere nell’Assoluto (l’unico libero arbitrio che esiste, ndr). Volevo sapere: per le persone incarnate, quante vite sono necessarie per arrivare a questa scelta nell’Assoluto?
Libero arbitrio assoluto e relativo [IF14]
Questo è il diciassettesimo anno dei nostri interventi presso di voi e, per un momento, oggi avete dato l’impressione che veramente il 17 sia un numero sfortunato (così come nelle vostre tradizioni) in quanto, nel corso di quella poco più di mezz’ora di discussione, avete dimostrato – chi più, chi meno – di avere veramente tante idee, tutte però molto confuse.
La libertà, il sentire e i corpi inferiori
D – Per me chiaramente non si può essere liberi finché si è soggetti al proprio karma, cioè finché non si riesce a comprendere attraverso l’allargamento del sentire il proprio. Questo implica ovviamente un lavoro che non dovrebbe essere mentale, ma di coscienza; proprio la cosa che noi facciamo sempre fatica a raggiungere.
La connessione tra corpi akasici di sentire simile [IF13]
Spesso voi immaginate che l’inconscio, nel corso degli incontri medianici, venga staccato come se si togliesse la spina da un elettrodomestico. Questo può essere vero nei casi di incorporazione totale; anzi è senz’altro così.
Non si mette nei problemi un altro per liberare sé
D – Tu prima parlavi in merito alla felicità, che tante volte bisogna mettersi delle maschere per non apparire, non so, sempre sorridenti oppure gioiosi; ma succede spesso che uno deve mettersi delle maschere, magari c’è un trasporto di amorosi sensi, cioè uno deve mettersi la maschera in quel momento lì?
Il complesso edipico come spinta a indagare l’altro [IF12a]
D – Quando parlavo degli animali mi riferivo ad un comportamento – come in etologia si legge – che certi tratti sono comuni alla specie, quindi anche all’essere umano. Pensavo agli archetipi, a qualcosa cioè che è un tratto comune alla specie nel comportamento innato o istintivo.