Vorrei ancora finire un attimo questa parte “teorica” prima di passare a quella “pratica”, suggerendovi che esiste un altro strumento che potrebbe essere utile, del quale parleremo dettagliatamente più avanti, ovvero i sogni.
Noi abbiamo sempre detto, in passato, che i sogni sono un argomento molto difficile da esaminare, perché comportano un enorme accumulo di dati di molteplici elementi che è difficile dipanare; però, se osservati in un’ottica determinata alla ricerca di qualche singolo elemento, forse qualche risposta utile possono fornirla.
Certamente non sarà possibile insegnarvi a decodificare completamente un sogno, però sarà possibile fornirvi delle indicazioni per decodificarne almeno una piccola parte, quella che potrebbe tornarvi utile per l’osservazione dei vostri somatismi.
Vi dico già che se vi capiterà, durante il periodo di questo corso, di fare dei sogni particolari, e di ricordarveli cercate di scriverli e di cominciare a stare un attimo attenti a tutto quello che sognate. Qualcuno di voi dirà certamente: “Ma io non sogno mai non mi ricordo mai i miei sogni!” Questo era vero fino a ieri, creature!
Era vero fino a ieri, perché da stasera non dovrebbe più essere così, per il semplice fatto come dicevo prima, l’Io si opporrà meno al fatto che voi ricordiate i vostri sogni, e quindi dovrebbe essere più facile per la vostra memoria di individui incarnati riuscire a ricordare almeno una traccia dei sogni che avete fatto.
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Cosa sono i sogni
Cosa pensate che siano i sogni? I sogni sono le tracce di tutti i tentativi di decodifica che i vostri corpi stanno compiendo, è per quello che sono così difficili da capire e da decodificare, dal momento che contengono le vostre paure, i vostri errori, le vostre comprensioni ma anche le incomprensioni, in quanto rispecchiano tutti i percorsi di decodifica che le vibrazioni compiono attraversando i vostri vari corpi. Quindi contengono elementi provenienti dalla decodifica attuata dalla vostra materia fisica, astrale, e mentale.
Il tutto complicato dal fatto che la decodifica è doppia (ovvero sia durante la discesa che durante la risalita delle vibrazioni che attraversano).
Come potete facilmente intuire, questo apre nuovi interessanti scenari che cercheremo di chiarirvi il più possibile – se l’Assoluto ce lo permetterà – nel seguito di questi nostri incontri sempre più strutturati sempre più complessi, anche se ci rendiamo conto che è molto difficile seguirci.
Parte pratica dei somatismi, caso 1
1) Il sintomo di cui voglio occuparmi è a livello di stomaco. Quindi direi che riguarda il mio rapporto con me; ovviamente ci sono delle emozioni, delle situazioni, delle reazioni che io non ho compreso, e ci sbatto addosso.
Quindi il tuo nucleo centrale secondo te è situato dove ?
1) Nello stomaco.
Su che corpo?
1) Il corpo astrale, visto che riguarda le emozioni, probabilmente c’è un blocco.
Dunque, quella che è evidente è la parte fisica del tuo somatismo con le sue diramazioni collaterali tipo la raucedine e via dicendo.
1) Sì.
Abbiamo stabilito che il nucleo del tuo somatismo coinvolge principalmente – ricordiamolo sempre: “principalmente” non “solamente” – il tuo corpo astrale, la tua emotività. Ora, bisogna riuscire a trovare un aggancio per cercare di risalire alla causa, dalla tua emotività alla tua razionalità, dal momento che la vibrazione ha compiuto, nel suo cammino verso la manifestazione sul piano fisico, proprio questo tipo di percorso e, prima di arrivare al tuo corpo astrale è passata attraverso al corpo mentale. Questo significa che ci deve essere stato un errore nella decodifica tra astrale e mentale che ha fatto sì da far nascere questo blocco.
Come comprendere l’errore di decodifica mentale?
Ma come si può arrivare a individuare ciò che nel mentale è stato male decodificato nel passaggio al corpo astrale? Si può fare guardando e osservando le proprie reazioni mentali allorché il somatismo viene messo in atto. In definitiva, ecco che ritorniamo all’onnipresente concetto dell’osservazione di se stessi: per quanto stiamo affrontando argomenti complessi e difficili, poi, alla fine, tutto si compendia sempre sugli stessi punti di base essenziali.
Così, nel momento in cui tu hai il sintomo somatico, dovresti cercare di porre attenzione a quello che la tua testa sta elaborando, in modo da creare un collegamento tra il tuo sintomo somatico e la parte logico razionale che suscita il presentarsi di questo sintomo. Facciamo un esempio qualunque che non riguarda te.
Se ti accorgi, nel momento del mal di stomaco, che oltre ad arrabbiarti per il fatto che stai male, stai pensando: “Il mio mal di stomaco è colpa del fatto che la tal persona mi ha irritato dicendomi una cosa che io non riconosco come vera e che non riesco proprio ad accettare”, ecco che avresti trovato l’aggancio con un pensiero che è collegato al tuo somatismo.
Esaminando questo pensiero puoi trovare l’aggancio per andare ancora oltre, perché, intanto, non solo individui il fattore esterno scatenante, ma individui anche qual è il fattore interno che è stato male decodificato perché mal compreso, ovvero il fatto che, probabilmente, tu non accetti quello che ti è stato detto. Quindi non la cosa che l’altro ti può aver detto, giusta o sbagliata che sia, ma il tuo non saper accettare un’opinione diversa dalla tua.
Ecco che, così, oltre al sintomo fisico e alla sua espressione emotiva, arriviamo all’espressione intellettiva del tuo somatismo. Ed hai già fatto un ulteriore passo avanti.
Però, se tu non arrivi ad accettare qualche cosa, significa ovviamente che vi è stata una incomprensione alla base, perché se tu avessi capito veramente riusciresti ad accettare quello che ti viene detto, giusto o sbagliato che tu la ritenga.
Così ti trovi di fronte al fatto di doverti rendere conto che il tuo somatismo nasce dalla non accettazione di qualche cosa che non hai compreso e che non riesci a decodificare giustamente, quindi a comprendere e ad accettare. Scifo
