Le ragioni dell’attrazione per Dio (r5)

Tutto quanto appartiene al mondo, è regolato da un ordine, talvolta meticoloso, se vogliamo, la stessa natura segue delle leggi ben precise, necessarie affinché questo ordine, questo equilibrio venga mantenuto.

Solo l’uomo, l’individuo uomo, sembra discostarsi da questa legge che potremmo definire universale. Se osserviamo l’individuo uomo dal punto di vista strettamente fisico, se osserviamo il suo corpo fisico ed il relativo funzionamento, non si può certo dire che anche questo non sia regolato da leggi ben precise.
Ma se osserviamo l’uomo nella sua manifestazione e nel suo agire, ahimè, non si può più dire altrettanto. L’agire dell’uomo, il suo modo di essere non sempre rispecchia una logica. Anzi, sembra proprio che l’uomo sia la cosa più “disordinata” che possa esistere.

Però noi vi parlammo, come ha anche accennato chi mi ha preceduto, del fatto che l’individuo uomo tende a fondersi, a raggiungere e ad unirsi con Dio, con il Tutto, con l’Assoluto che – in quanto tale – è Ordine Assoluto.

E come può un essere che è così disordinato essere attratto da un qualcosa che è assolutamente ordinato? Ora, si potrebbe dare una spiegazione, abbastanza semplicista, dicendo che tra le varie cose che vi abbiamo detto – peraltro poche, in realtà, – vi abbiamo anche detto che in ogni individuo, in ogni individualità esiste quella scintilla divina che, in quanto tale, in quanto divina cioè, probabilmente intrinsecamente fornisce questa spinta verso l’ordine e quindi indirizza l’individuo verso il meglio che può trovare, quindi verso l’Ordine Assoluto, e quindi verso Dio.

Tuttavia questa affermazione che è pur vera, può essere accettata soprattutto con un atto di fede in quanto una prova tangibile dell’esistenza della scintilla divina all’interno di ogni individuo è indimostrabile, vi pare?
Che cosa può esservi, allora, a un livello più razionale che possa fornire una spiegazione accettabile logicamente? Qualcuno sa rispondere? Vito

D – Semplicemente perché se tutto è Ordine, il nostro è un apparente disordine, in realtà noi facciamo già parte di questo piano di Ordine…

Sì, questa diciamo che può essere una risposta abbastanza logica, ma esiste qualcosina di più. Vito

D – Io direi che cercare di trovare una spiegazione a livello razionale tipicamente umana, vuol dire cercare all’interno dell’uomo una tendenza verso l’equilibrio, vuol dire  stabilire una condizione di essere e di esistere con se stesso e con gli altri, con la natura in modo equilibrato, quindi vuol dire favorire la ricerca per se stesso e per gli altri; questo per me potrebbe essere un punto di vista riguardo a questo ordine, se vogliamo chiamarlo ordine.

Sì, però anche questo è sempre un corollario della presenza di questa scintilla divina che stimola l’individuo nei modi più svariati per farlo arrivare all’ordine. Ma l’esistenza della scintilla divina è indimostrabile, ognuno di voi crede a queste cose, naturalmente, e perché l’abbiamo dette noi, perché ha fede nelle nostre parole, perché le ha lette da qualche altra parte e le ha “sentite” vere, le ha “sentite” come reali, le ha riconosciute – magari – però non v’è nulla di tangibile che possa far dire: “sì, questa scintilla c’è”. Vito

D – D’altronde non può essere la scienza a spingerci razionalmente verso questa idea di ordine, perché proprio la scienza parla di “entropia” che sembra essere l’inesorabile indirizzo verso il disordine, quindi sembra impossibile che la scienza possa indirizzarci verso l’ordine.

Allora parlo io. Negli scorsi incontri, nei cicli precedenti si è parlato spesso di quella legge del “così in alto, così in basso” ricordate?
Questo voleva significare che c’è una ripercussione su tutti i piani di esistenza di un qualcosa che magari parte dal piano fisico, ad esempio. E per quanto riguarda proprio il piano fisico, esiste una legge fisica, proprio una legge fisica, conosciuta da parecchio tempo, una legge molto semplice che riguarda un fenomeno fisico l’elettricità ad esempio, o il magnetismo e che recita così: “Due cariche  di segno uguale si respingono, due cariche di segno contrario si attraggono”.
Per una legge di analogia e per la legge del “così in alto così in basso” applicandola in questo contesto, nel contesto delle cose di cui stiamo parlando, possiamo affermare che l’uomo, l’individuo uomo è attratto, per analogia con questa legge, verso un qualcosa che gli è opposto. Se l’uomo è disordine, è attratto inesorabilmente e fatalmente verso l’ordine assoluto.

Ora questo vi darà certamente da pensare, ed effettivamente questo era proprio quello che noi volevamo fare, anche perché con questa affermazione possiamo arrivare a spiegare che cos’è la teoria dell’evoluzione. Certo, non è facile tutto questo, ce ne rendiamo conto e saremo pazienti, lasceremo che queste cose che vi arrivano come fulmini a cielo sereno, smuovano quello che devono smuovere. E allora per stimolare maggiormente questo, aggiungo qualcos’altro: se voi prendete un magnete e lo spezzate in due, vedrete che il magnete generato avrà le cariche opposte al magnete che, convenzionalmente, chiamiamo magnete madre.
Questo cosa potrebbe significare secondo voi? Ma ne riparleremo in un altro incontro! Vito

Tutto è ordine, tutto nel creato mantiene un ordine stabilito. Non si può pensare che tutto il creato sia sorto per caso. Ma un’intelligenza superiore, un ordine superiore ha fatto sì che l’ordine frammentario, virtuale, venisse estrinsecato in quella materia che denominiamo fisica.

È impensabile infatti ritenere che un Dio perfetto, Assoluto, che un Dio quale noi vi abbiamo prospettato e che è Ordine Assoluto, permettesse o facesse sì che la sua Emanazione, che il Manifestato non mantenesse le tracce di ciò che lui stesso è. Baba

La volta scorsa era stato portato l’esempio del magnete per farvi comprendere come attraverso una legge di analogia ed applicando la legge del “così in alto così in basso” i fenomeni del mondo spirituale possano essere spiegati figurativamente.

Avevamo detto, infatti, che se noi prendiamo Dio, l’Assoluto, e lo consideriamo come un magnete madre, lo spezziamo abbiamo come conseguenza un magnete figlio che ha segni opposti al magnete madre. Questo era per farvi comprendere come questa inevitabile e irresistibile corsa del magnete figlio verso il magnete madre, potesse, in qualche modo, darvi un’idea di quello che è la legge di evoluzione.
In questo modo volevamo anche arrivare a farvi comprendere che quindi la legge di evoluzione è un principio dell’Assoluto. E se la legge di evoluzione è un principio dell’Assoluto, significa che anche essa stessa è assoluta e, in quanto tale, immutabile.

Tuttavia, ognuno di voi, che si guarda intorno, vede che questa legge di evoluzione esiste e porta con , intrinsecamente, del movimento; questo significa ancora, a nostro avviso per lo meno, che la legge di evoluzione è strettamente legata e connessa al ciclo di manifestazione di un Cosmo.
Vi ricordate che si era parlato in una delle prime lezioni di Cosmo? Ma il Cosmo, che avevamo allora definito come spazio-ambiente, ha un principio ed una fine, si era detto, tutto questo sempre relativamente al mondo del “divenire”, in quanto ogni Cosmo esiste contemporaneamente ed eternamente agli altri, in quello che abbiamo definito essere l’Eterno Presente.

Quello che dà l’illusione della vita del Cosmo, del suo passaggio da uno stato ad un altro, è il fatto d’essere strettamente connesso, legato all’evoluzione degli individui, dell’uomo, degli esseri viventi, in senso più generale. Vito


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6 commenti su “Le ragioni dell’attrazione per Dio (r5)”

  1. L’esempio del magnete e’ molto efficace, anche se mi sento ancora molto lontana dal comprendere come funzioni il Cosmo. Le leggi della fisica aiutano a dare una comprensione logica e sicuramente l’indagine scientifica nasce ed e’ alimentata da quella forza d’attrazione verso il “magnete madre”. Forse un giorno si riuscira’ a comprendere Dio con formule matematiche, ma l’anelito a Lui, indipendentemente dalla nostra conoscenza e cultura e’ qualcosa che trascende tutto questo. Nel silenzio e nel contatto con la nostra interiorita’, c’e’ una scintilla che tutti possono percepire.

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