Tutto è vibrazione e ciclo. Un esempio sulla natura dell’Assoluto

Tutto si muove nell’universo, qualsiasi telescopio puntiate verso il cielo, per guardare, vi può mostrare che la volta celeste che, in apparenza, sembra immobile, in realtà è un ripetersi, un succedersi di vibrazioni.

Durante i miei primi interventi avevo assimilato il Creatore, l’Assoluto, ad un Grande Musicista, e questa assimilazione ancora oggi mi sembra giusta, in quanto avendo la possibilità di vedere il movimento armonico che governa i pianeti, le stelle, le galassie, ancora non riesco a non pensare che, se davvero esiste qualcuno che ha creato tutto questo, dev’essere qualcuno che possiede un estremo senso del ritmo.
E cos’è il ritmo fratelli se non una vibrazione, se non la ripetizione di un ciclo nel tempo? Georgei

Abbiamo definito la vibrazione come la ripetizione ciclica di un certo movimento, di un certo fattore di movimento. Scifo

Ma, d’altra parte, sono anni che noi vi parliamo di vibrazione anche in questo senso, soltanto che, come spesso accade, non osservavate ciò che noi dicevamo con gli occhi giusti per comprendere anche questa sfumatura dell’insegnamento. 

Noi vi abbiamo parlato di reincarnazione, e ormai tutti voi sapete che il vostro percorso evolutivo è fatto di continue immersioni ed emersioni rispetto alla materia fisica, attraverso un lasso di tempo fisico più o meno variabile. Bene, creature, che cos’è questo lasso di tempo che passa tra una incarnazione e un’altra, se non una vibrazione, se non il ripetersi ciclico di un qualche cosa che accompagna la vostra esistenza? Scifo

La vibrazione, quindi, può essere intesa non soltanto in senso molecolare ed atomico, nel senso dell’infinitamente piccolo, ma anche nel senso dell’infinitamente grande. Basta pensare agli innumerevoli cicli vibratori che compongono la realtà.

In fondo, fratelli miei, pensate: che cos’è il vostro svegliarvi al mattino, vivere la giornata, andare a dormire per poi risvegliarvi, se non la ripetizione di un ciclo di volta in volta con frequenza diversa, a seconda delle esperienze giornaliere e notturne che compite? Andrea

Voi, figli e fratelli, sentite nel corso delle vostre giornate il sangue che pulsa nelle vostre vene, e quando pensate, o immaginate o realmente siete in condizioni fisiche non ottimali, allora siete usi tastarvi il polso, e ascoltare il battito del cuore dal quale cercate di dedurre degli indizi su cui poi basare un vostro eventuale mutamento di condizioni fisiche.
E che cos’è il lasso di tempo tra un battito del cuore e un altro se non, ancora una volta, un ciclo e, quindi, una vibrazione? Ananda

Naturalmente, creature, potremmo andare avanti per tutta la sera con questo tipo di esempi, ma lascio a tutti voi la facoltà, la possibilità o la voglia di cercare altri esempi di cicli e, quindi, di vibrazioni.

Cos’è, in fondo, il passaggio tra un governo e l’altro, se non un ciclo e quindi, a sua volta, una vibrazione… sociale, certamente, ma tuttavia con delle ripercussioni, con delle affinità o con delle non-affinità?

Che cos’è il passaggio tra il momento in cui ci si stacca, come diciamo noi, dalla realtà divina per compiere tutto il cammino nella materia, e poi tutto il cammino evolutivo per ritornare infine nella Realtà Assoluta se non, ancora una volta, una vibrazione, un ciclo, un movimento, che ognuno di voi – ripeto – con frequenze diverse magari da quelle di tutti gli altri, purtuttavia in qualche modo assimilabili?

Infatti, se voi pensate a tutte le varie teorie, esoteriche e non esoteriche, scientifiche e non scientifiche e financo religiose, vi accorgerete che questa verità è contenuta in ognuna di esse.

Prendete la filosofia: pensate ai “corsi e ricorsi” del buon Vico; cosa sono questi corsi e ricorsi storici se non l’affermazione che la realtà si ripete con una certa frequenza all’interno di un certo lasso di tempo? Non è altro che una trasposizione in senso sociale della definizione di ciclo, di vibrazione.

Non parliamo poi in campo strettamente scientifico, poiché basta fermarsi in campo medico per trovare migliaia di esempi, vuoi la respirazione, o il “battito delle ciglia”, il ciclo femminile, così come quello maschile, che è sempre meno citato, chissà perché!

Tutto, in realtà, nella nostra e nella vostra realtà, è costituito da un succedersi ciclico di eventi, e quindi di vibrazioni. È indubbio, a questo punto, che quando noi parlavamo di vibrazione, intendevamo arrivare a qualche cosa di ben più ampio del semplice concetto di vibrazione della materia, in quanto, come vi abbiamo prospettato, la vibrazione può essere estesa a tutta la realtà, sia quella osservabile, sia quella non osservabile, dai fenomeni psicologici, ai fenomeni sociali, ai fenomeni di tipo prettamente fisico, e via e via e via.

A questo punto, chiaramente, si arriva ancora una volta a quella domanda che qualche tempo fa io vi posi in quanto, da quanto è stato appena detto, essa risulta ancora più immediata, ancora più attuale e ancora più incomprensibile, in fondo: se effettivamente tutti noi e voi che apparteniamo alla realtà ed ai vari piani di esistenza, siamo effetti dovuti a cause provenienti dai piani spirituali sempre più elevati, fino ad arrivare alla causa prima, che dovrebbe essere l’Assoluto stesso, e se l’Assoluto è per definizione Colui che È, Colui in cui tutto è presente, in cui tutto esiste, allora l’Assoluto è in movimento oppure è statico?

E qua potremmo divertirci ad ascoltare le vostre profonde e interessanti meditazioni!
Ammetto con voi, tanto per non farvi sentire troppo frustrati, che questa è una concezione difficilmente comprensibile da tutti voi.

Eppure ricordando il così in alto, così in basso forse qualche elemento, non dico per comprendere la realtà delle due posizioni, ma per fornirvi il supporto sul quale basare la vostra comprensione, potrebbe anche esserci; supponiamo – che so – che il nostro amico G. sia l’Assoluto e, allora, diamogli gli attributi dell’Assoluto.

Eccolo lì, sta fermo, immobile… semplicemente È… lo so che è già difficile questo da immaginare, comunque immaginate il nostro amico G. perfettamente immobile, ad occhi chiusi, così come solitamente si rappresenta un Maestro orientale, con le gambe incrociate, le mani rivolte all’insù a ricevere l’energia cosmica, senza praticamente respirare, in modo tale che egli praticamente È e basta.
Riuscite ad immaginarlo: È e basta, così come dovrebbe essere l’Assoluto. 

Ora osserviamo un attimo il nostro amico G. al suo interno: malgrado il suo guscio esterno appaia immobile, vedete che il cuore batte, il sangue si muove, i vari visceri si contorcono, e via e via e via … quindi al di là del suo essere immobile, ha movimento all’interno. 
E notate che non soltanto ha il movimento all’interno, ma anche che quel movimento è ciò che gli permette di essere Colui che È.

E proprio ora che il discorso, per molti di voi, si faceva interessante, vi lascio meditare sull’esempio assurdo che vi ho appena fatto per darvi appuntamento fra qualche anno allorché l’argomento sarà ripreso con maggiore possibilità di essere seguito da tutti voi . Scifo


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7 commenti su “Tutto è vibrazione e ciclo. Un esempio sulla natura dell’Assoluto”

  1. Interessante, quanto stimolante ad approfondire l’argomento. Pur nella convinzione che la comprensione di tali argomenti, non sia per me facile.

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  2. È come dire che l’Immobile E’ Grazie al movimento….cioè confluiscono nell’Uno gli opposti che ne permettono l’esistenza
    Non proprio facile da comprendere ancora

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  3. L’esempio portato da Scifo non mi sembra affatto assurdo, anzi molto calzante. Per quanto riguarda vibrazione e ciclo, avevo sempre pensato che il ciclo corrispondesse ad un ritmo mentre la vibrazione il movimento che lo permette. Non mi sembrano la stessa cosa; come dire il ritmo del respiro è fatto di quattro movimenti (vibrazioni, in questo caso), che appunto permettono tutto l’arco del respiro.

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