Ciò che conosciamo è la base della nostra responsabilità [A107]

[…] Con gli ultimi concetti che vi abbiamo portato vi siete trovati davanti alla possibilità di ampliare la conoscenza di voi stessi, grazie alla precisazione che abbiamo fatto di diversi concetti ai quali abbiamo cercato di fornire anche una logica consequenziale che vi potesse aiutare a formarvi un’idea più strutturata della vostra realtà.

Sapete di essere immersi in una realtà che tende all’equilibrio del Cosmo in tutte le sue componenti.

Sapete che il vostro percorso evolutivo è alimentato dalla Vibrazione Prima che ne attraversa tutta la materia.

Sapete che ogni vostra incarnazione è la risposta alle vibrazioni degli Archetipi Permanenti e al tentativo, da parte del vostro corpo della coscienza, di adeguarsi a esse, alla ricerca di un continuo ampliamento e perfezionamento del vostro sentire, della vostra comprensione.

Sapete che, a mano a mano che quel vostro nucleo divino, così sfuggente alla vostra percezione, si immerge nella materia sull’onda della spinta evoluzionistica del Cosmo, si ricopre delle materie più pesanti, cercando di stabilire nei vari corpi che vi costituiscono a ogni incarnazione un equilibrio che si uniformi alle direttive della Vibrazione Prima.

Sapete anche che il processo con cui la Vibrazione Prima comunica con le varie materie che vi compongono ha insito in – data la struttura dei vostri corpi ancora in via di evoluzione e di affinamento – la difficoltà di queste materie a interpretare in maniera perfettamente corrispondente gli impulsi vibratori che riceve, facendo sì, con la loro decodifica parziale e, talvolta, inesatta, di dare corpo e illusoria realtà alla percezione soggettiva di ogni individuo incarnato, alla sua opprimente sensazione di separatività, alla sua identificazione con un Io percepito, tendenzialmente, come indubitabile realtà personale invece che, più giustamente, come un semplice processo reattivo, inevitabile e illusorio nella sua attuazione ma, altresì, indispensabile per fornirvi la spinta a sperimentare la realtà fisica in cui siete immersi.

Sapete che la formazione di base dei vostri corpi e del vostro carattere sono il punto di partenza della vostra incarnazione, il momento iniziale del vostro ciclo di immersione nella materia, l’apice di un piccolo ciclo che si muove dal vostro corpo akasico a quello fisico, portando, nel suo percorso, le informazioni raccolte grazie alle esperienze affrontate alla vostra coscienza che, via via, le accoglierà, modificando di conseguenza le sue richieste di informazioni e causando una continua variabilità dei vari cicli a cui dà vita.

E sapete anche che questo vostro cammino nella materia dei piani più densi è fortemente influenzato non soltanto dalle vibrazioni che scorrono al vostro interno, ma anche da quelle esterne con cui vengono a contatto: da quelle dell’ambiente fisico in cui fate esperienza, a quelle delle creature che vi accompagnano nel vostro percorso fisico, a quelle degli archetipi transitori a cui, per momentanea affinità, vi collegate, traendo da essi gli stimoli per attuare il vostro carattere di base secondo interpretazioni personali di ciò che percepite, interpretazioni che modulano le personali maniere in cui esprimerete voi stessi nel corso della vita e, quindi, la vostra personalità.

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Tutti questi nuovi elementi vi forniscono una visione più concreta e articolata del processo messo in atto quando cercate di applicare l’insegnamento del “conosci te stesso”, perché ora avete la possibilità di seguire il percorso che compie nel vostro essere il processo evolutivo di cui fate parte e, di conseguenza, avete anche la possibilità di cercare di seguire questo processo più profondamente dentro voi stessi riuscendo, magari, ad arrivare a portare alla vostra consapevolezza di individui incarnati quali sono gli stimoli iniziali dai quali le richieste del vostro corpo akasico erano state generate.

Indubbiamente ottenere dei risultati non sarà cosa semplice, anche perché, inevitabilmente, la vostra osservazione, la vostra ricerca di voi stessi, non potrà che avvenire attraverso i processi del vostro Io. D’altra parte sapete anche che le vostre possibilità di intervento su voi stessi si esplicano essenzialmente sul campo di battaglia costituito dalla vostra vita sul piano fisico, ovvero proprio sul terreno in cui l’Io attua i suoi processi, e questo significa che avete la possibilità – pur tenendo presente che, come dicevo all’inizio, voi non siete il vostro Io – di operare proprio sul territorio che, fino a ora, avete lasciato quasi indisturbato in mano all’attività del vostro Io.

“Ma l’Io – osserverete voi – inevitabilmente innescherà i suoi meccanismi di resistenza, di censura, di stravolgimento della realtà percepita e allora cosa potrà mai cambiare?”.
Non continuate a commettere l’errore di considerare l’Io un qualcosa di reale che ha concrete possibilità di sopraffarvi: esso può soltanto quello che voi gli consentite di fare, è una conseguenza di ciò che voi siete e agisce in maniera meccanica, non autonoma ma collegata strettamente a ogni comprensione o incomprensione che vi appartiene.

Questo significa che se voi arrivate davvero a convincervi che ricercare la conoscenza di voi stessi porterà a più serenità, a meno sofferenza e a un vivere la vostra vita con minori contrasti, l’Io, sotto la spinta del suo bisogno di equilibrio, non potrà fare altro che accettare e permettere la vostra ricerca, anche se i meccanismi spontanei che si innescano al suo interno potranno magari tendere a distogliere la vostra attenzione, a farvi mettere poco impegno nella vostra ricerca, a proporvi modi di espressione più gratificanti per voi nell’immediato.

Ricordate sempre che, quando i vostri buoni propositi si sciolgono come neve al sole di fronte alla prima avversità, questo non accade a causa del vostro Io, bensì delle vostre incomprensioni che nell’Io si riflettono e che lo rendono quello che è. Rodolfo

Annali 2008-2017

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