[…] Il concetto di “ciclo”, se pensate bene alla definizione che avevamo dato di ciclo, ovvero qualcosa che si ripete nel tempo, può essere tranquillamente assimilato o usato in qualche maniera per definire anche il concetto di fantasma vibratorio, giusto?
Questo significa che anche il fantasma vibratorio può essere considerato un ciclo all’interno dell’individuo. Ora che differenza c’è tra il fantasma vibratorio e i cicli dell’energia dei corpi dell’individuo?
Noi avevamo parlato di ciclo facendo l’esempio, se non vado errato, del circolo sanguigno, e avremmo potuto fare l’analogia con cicli propri del corpo astrale e del corpo mentale. Ora questo tipo di cicli di cui abbiamo parlato in passato, è un tipo di ciclo che appartiene alla materia di cui voi siete composti ed è un tipo di ciclo che è collegato direttamente a quella che è la matrice su cui siete costruiti, è quindi collegabile, ancora una volta, a quella che è l’emissione proveniente dalla vibrazione prima.
Questi cicli di cui avevamo parlato in passato sono, quindi, cicli che permettono ai vostri corpi di essere tenuti insieme e di esistere, permettono cioè che voi abbiate dei corpi inferiori: se non esistessero questi cicli energetici all’interno dei vostri corpi, i vostri corpi si disgregherebbero un po’ alla volta e voi non esistereste.
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Qua sta la differenza con il fantasma vibratorio considerato come ciclo: il fantasma vibratorio usa sì vostra materia, perché vibra all’interno dei vostri corpi, però la sua costituzione nasce da che cosa?
D – Da un’incomprensione.
Da una incomprensione, giusto! Quindi, in qualche modo è un elemento che si può quasi ritenere esterno a voi stessi: è un risultato, è un indotto di qualche cosa, è una vibrazione che viene creata, viene aggiunta a quelle che possedete, non è una vibrazione che voi già in partenza possedevate. Ecco, quindi, che è un concetto di ciclo leggermente diverso da quello presentato in passato.
Ora, consideriamo il fantasma vibratorio all’interno dell’individuo e vediamo un attimo, in termini più semplici possibili, di comprendere com’è che si forma e perché comincia a circolare; più o meno un’idea dovreste esservela fatta tutti:
– vi è questa incomprensione, questa necessità di comprensione da parte dell’akasico che invia una vibrazione,
– questa vibrazione ha bisogno in qualche maniera di trovare un’adeguata vibrazione di risposta per poter portare all’akasico degli elementi utili per ampliare la sua comprensione, invece che cosa accade?
– Accade che per qualche motivo che noi avevamo definito genericamente un’incognita non riesce a essere compensata, e quindi a fluire liberamente nel circolo akasico-fisico-akasico.
Allora che cosa accade, ancora? Accade che questa vibrazione – che, voi sapete, si ripercuote nelle varie materie a mano a mano che attraversa i vari piani di esistenza e quindi si ripercuote sui corpi a mano a mano che attraversa i vari strati di materia dei corpi – non riesce a proseguire e, in qualche maniera, deflette, restando però sempre sospinta da questo bisogno dell’akasico.
L’individuo come si trova vivere questa situazione? Avvertendo dentro di sé il desiderio e la spinta a fare esperienza in modo da poter fornire elementi utili; naturalmente si tratta di una spinta inconsapevole, di una spinta che all’individuo appare anche illogica: ciò non toglie che l’individuo si trova davanti alla necessità di fare esperienza per compensare, per cercare di riequilibrare questa situazione di disequilibrio che sente essersi creata al suo interno.
Ecco, quindi, che va incontro all’esperienza. Andare incontro all’esperienza provocherà una nuova vibrazione che cercherà di avviarsi verso il corpo akasico – e qua cercate di visualizzare un attimo il famoso schema perché, forse, vi può aiutare – per ritornare al corpo akasico e cercare di vedere se questo elemento che è stato trovato e raggiunto, codificato dall’esperienza, è quell’elemento che il corpo akasico richiedeva per completare la sua necessità di comprensione.
Se l’elemento sperimentato non è quello che era necessario per effettuare quel tipo di comprensione richiesta dal corpo akasico, cosa succede? Succede che la vibrazione che stava deflettendosi all’interno dell’individuo riceve questo impatto della nuova vibrazione proveniente dall’esterno e deflette ancora ritornando su se stessa, ricevendo di nuovo la spinta dell’akasico e continuando quindi a ruotare sotto queste due spinte vibrazionali opposte, senza riuscire a uscire dal circolo perché nessuna delle due spinte riesce a modificarsi: quella akasica perché non ha la risultante, il ritorno dei dati adatto per modificare se stessa, e quella proveniente dalle esperienze sul piano fisico perché non è quella adatta a fornire la vibrazione giusta a modificare il circolo.
D – Allora queste vibrazioni non sono solo tra l’akasico e il fisico, ma contemporaneamente tra l’akasico e l’astrale, e l’akasico e il mentale?
Diciamo che i fantasmi possono nascere in tutti i corpi inferiori dell’individuo dell’individuo, e la loro rivoluzione, il loro girare in circolo, è dovuta alla spinta di queste energie che continuano a fornire delle spinte che non sono quelle esatte e quindi continuano a farle girare su loro stessi senza interrompere il circolo.
Se voi provaste un attimo a fare un piccolo disegno e disegnaste un bel cerchio, nel cerchio metteste delle alette per segnare il senso di direzione del cerchio, sulla parte superiore sinistra metteste una freccia che indica la provenienza della vibrazione dell’akasico, e sulla parte inferiore destra metteste una freccia che indica la vibrazione proveniente dall’esperienza, forse riuscireste meglio a capire come queste due forze opposte che picchiano questa vibrazione che gira su se stessa provocano il movimento e la rotazione della vibrazione stessa.
Ecco, dunque, che abbiamo questo fantasma che non riesce e non può sciogliersi fino a quando la vibrazione proveniente dall’esperienza non arriva in maniera tale da modificare quella proveniente dal corpo akasico, quindi non arriva a soddisfare la comprensione richiesta che è l’unica possibilità per sciogliere, facendogli cambiare direzione, il fantasma vibratorio.
Ora, a questo punto, noi avevamo detto che i vostri corpi inferiori sono infarciti di questi fantasmi vibratori. Effettivamente sia il corpo mentale che il corpo astrale (e, in realtà anche il corpo fisico, basti pensare a tutti i somatismi che avete), sono veramente infarciti di fantasmi vibratori che continuano a ruotare su se stessi, aspettando di uscire da questo tormentone che non permette loro di circolare liberamente.
[…] Noi avevamo detto che il vostro corpo akasico ha un certo tipo di comprensione ma che, nel corso della vostra vita, voi non riuscite a esprimere tutta l’evoluzione, tutta la comprensione che, in realtà, possedete… e vi avevamo dato come spiegazione il fatto che la vibrazione della vostra comprensione proveniente dal corpo akasico, nel cercare di arrivare alla vostra coscienza d’individui incarnati, viene inquinata dalle non-comprensioni, da ciò che accade alla materia mal strutturata dei vostri corpi inferiori. Ricordate che avevamo detto questo?
[…] Certamente il corpo akasico continua sempre – è una sua caratteristica – a mandare la sua comprensione verso la vostra coscienza sul piano fisico; questa comprensione, però, non sempre riesce ad arrivare perché, molto spesso, viene fermata o deflessa (e quindi in qualche modo modificata) dall’incontro con questi fantasmi vibratori che infarciscono i vostri corpi inferiori. Ecco quindi che si può comprendere come questo meccanismo così complesso che vi abbiamo spiegato ultimamente sia tale da far sì che voi non siate “belli” come in realtà potreste essere.
D – Mettiamo che ci sia una persona che è ingenua, che deve comprendere di non fidarsi sempre e in tutte le occasioni degli altri, ma deve sviluppare le doti di prudenza, allora arriva questa spinta dall’akasico perché lui deve fare questa esperienza d’ingenuità…
Qua c’è un punto da capire: così come l’hai esposta tu sembra che l’akasico sappia che cosa deve comprendere, ma se lo sapesse non avrebbe bisogno di comprendere. Invece è diversa la cosa: il corpo akasico cerca di capire perché quella determinata sensazione o emozione o situazione gli ha dato dei problemi.
D – Allora partendo dal piano umano: una persona è ingenua quindi qual è il discorso in pratica di questo vortice-fantasma energetico? Tu dicevi che il corpo akasico cerca di capire perché questa persona è ingenua, cioè ha delle esperienze in cui…
No, stai sbagliando di nuovo, non cerca di capire perché questa persona è ingenua: cerca di capire perché questa persona, in certi momenti e in certe situazioni soffre, e qual è la causa di queste sofferenza, perché capendo la causa di questa sofferenza capisce cos’è che non ha compreso…
D – Sì, perché la persona ingenua prima o poi soffre per via che è credulona no? Ed allora il corpo akasico cerca di capire perché e da dove viene questa sofferenza…
Giusto. E la domanda?
D – Cercavo di fare degli esempi pratici per cercare di capire il meccanismo perché chiaramente non si sa qual è la ragione di questa spinta del’akasico, si può solo ragionare dal punto di vista mentale, emozionale, sui suoi problemi…
Certamente, certamente, ciò non toglie che se esistesse un individuo non infarcito di fantasmi vibrazionali, questo individuo non soffrirebbe: metterebbe in atto tutta la sua evoluzione, mostrerebbe tutta la sua comprensione e, agli occhi di chi guarda, apparirebbe come talvolta accade, un maestro; ecco, quindi, che se volete cercare una definizione di Maestro, potreste trovarla nel dire che un Maestro è colui che è riuscito a far fluire liberamente le energie provenienti dall’akasico – e quindi la sua comprensione, la sua evoluzione – senza che esse vengano bloccate dalla presenza di fantasmi interiori.
D – Se non ha dei fantasmi è segno che non ha neanche incomprensioni e quindi è proprio un Maestro.
Questa definizione è valida per le ultimissime vite dell’individuo, e quello che ha detto il nostro amico non è ancora del tutto valido: certamente, per quanto possa riuscire a lasciar fluire le energie, le vibrazioni, la propria evoluzione, la propria comprensione, resta il fatto che il Maestro è incarnato, e quindi il solo fatto di essere incarnato significa che ha ancora qualche cosa da comprendere, tuttavia la comprensione sarà più fluida, sarà più veloce, sarà meno tormentata e disturbata di quella che può essere quella di un altro individuo che ha ancora molte incomprensioni e, quindi, maggiori possibilità di attivare dei fantasmi vibratori al proprio interno.
D – Quindi nel maestro vi è una composizione energetica che diventa più fine, forse anche relativamente alla struttura dell’individuo?
Se volessimo essere precisi bisognerebbe dire che in realtà il cosiddetto Maestro (o quelli che, per lo meno, voi ritenete Maestri) dovrebbero avere una struttura diversa addirittura già a livello genetico. È evidente che per poter mantenere intatto, salvo questo discorso che abbiamo fatto fino a questo punto di un libero circolo delle energie, è necessario che anche il corpo fisico dell’individuo sia tale per cui al suo interno non vi siano dei blocchi, quindi che anche le energie fisiche fluiscano in armonia con tutte le altre; quindi è anche necessario, in questo caso, una particolare dislocazione delle caratteristiche genetiche.
Questo in teoria potrebbe voler significare che con i passi che sta facendo la vostra genetica, manipolando il DNA, anche il nostro amico R., per esempio, potrebbe diventare un Maestro! In realtà non è così perché anche la scienza moderna, per quanto grandi passi possa fare o illudersi di poter fare nel modificare la catena genetica dell’individuo dovrà, comunque sia, sempre sottostare a quelle che sono le informazioni che provengono dalle necessità evolutive dell’individuo e quindi vi saranno, comunque sia, degli elementi che non potrà assolutamente modificare.
D’altra parte se ne stanno anche rendendo conto nel momento in cui hanno visto che anche la più semplice delle caratteristiche del corpo fisico dell’individuo, in realtà, non è formata da due geni solo, ma è formata dalla reazione, interrelazione, interscambio, mettetela come volete, di diversi altri geni. Quindi la cosa è molto più complicata di quello che alla massa possa sembrare.
D – Allora il corpo akasico quand’è che ricevendo una risposta non la giudica soddisfacente e quando sente nonostante tutto del dolore…
No, no, è un discorso vibrazionale. Voi considerate la richiesta da parte del corpo akasico come una sorta di codice, con le sue caratteristiche, la sua velocità, la sua frequenza vibratoria e via dicendo. Ora cosa accade?
Accade che questa vibrazione (circolare, ndr) potrà tornare indietro (al corpo akasico, ndr) allorché troverà la vibrazione adatta per modificare le sue caratteristiche e permettere all’insieme di vibrazioni di ritornare verso il corpo akasico, quindi si tratterà di trovare quella vibrazione complementare (risultante dalle esperienze, ndr) che permetterà la rottura del circolo e il rinvio delle vibrazioni facenti parte del fantasma vibratorio, dal momento che è necessaria la comprensione affinché ritornino al corpo akasico.
D – Scusa, mi è sembrato di comprendere che qui si inserirebbe il discorso delle sfumature, cioè esisterebbe un range di possibilità e di comprensione da parte dell’akasico entro cui viene recepita questa energia di ritorno, e poi sarebbero le sfumature che porterebbero alla comprensione poi, quindi alla collimazione completa di questa…
Bravo, questa può essere una buona spiegazione.
Consideriamo questa vibrazione di richiesta da parte dell’akasico e consideriamola come un fascio di vibrazioni invece che una vibrazione sola, il che, fra l’altro, è più aderente alla realtà. Un fascio di vibrazioni: ogni filo di questo fascio di vibrazioni porta con sé una sfumatura di comprensione. Per far sì che all’akasico ritorni indietro l’energia del fantasma vibratorio con la soluzione dell’incognita mancante, e porti quindi, al corpo akasico la comprensione di cui ha necessità, è necessario che ogni filo di questo fascio di vibrazione trovi il suo analogo.
È quindi possibile che il fantasma vibratorio non si sciolga in un colpo solo, ma attraverso varie esperienze, ognuna delle quali porta una vibrazione proveniente dall’esperienza, che va a neutralizzare, diciamo così, ognuno di questi fili del fascio di vibrazione finché la vibrazione proveniente dall’akasico non rientra con tutti i dati raccolti nella maniera giusta e questo, tanto per aggiungere un altro elemento, è quello che intendevamo quando dicevamo che il fantasma vibratorio sotto la spinta dell’esperienza trova magari soltanto una parte di comprensione, non tutta e continua ancora a resistere perché non tutta la comprensione è stata raggiunta.
E allora cosa accade? Continua a ruotare e a vibrare su se stesso però sposta il suo baricentro all’interno del corpo in cui si viene a trovare. Questo spostamento del baricentro è dovuto alla diversità di forza e di energia che arriva dal corpo akasico.
D – E questo può continuare per più di una vita, anche?
Diciamo che è un processo che, per quanto riguarda il fantasma vibratorio, è tipico di una vita. Certamente però, trattandosi di un elemento non compreso, può ripresentarsi con la creazione di un nuovo fantasma vibratorio simile in una vita successiva.
Ritornando un attimo ancora con un occhio di riguardo al passato, è evidente che a questo concetto di fantasma vibratorio può essere associato quello di blocco vibratorio: voi ricordate che avevamo parlato spesso di blocco di energie, ecco quindi che vi abbiamo portato una giustificazione di quello che allora avevamo detto in maniera molto più leggera.
D – Visto che l’altra volta si parlava di fantasmi vibratori in relazione, questa attività fantasmatica porta a generare l’Io?
Diciamo che è stato detto, giustamente, questa sera, che tutti i corpi inferiori sono infarciti da fantasmi vibratori; si potrebbe dire, in linea di massima, che, effettivamente, la costituzione dell’Io, così variabile com’è nel tempo per ogni individuo, è in realtà quasi totalmente determinata proprio dall’esistenza di questi fantasmi vibratori nei corpi, dal loro modificarsi, dal loro cambiare, dal loro sciogliersi, dal loro crearsene di nuovi.
Ecco quindi, come avevate notato voi stessi, che appare forse più verosimile, più comprensibile questa illusorietà dell’Io, questa sua non esistenza, questo suo essere soltanto la risultante di effetti interni all’individuo.
D – Se l’Io è una realtà fittizia, le domande: “Io credo, io voglio fare, io voglio conoscere me stesso” chi se la fa in realtà? È il processo che si muove tra i vari corpi oppure è l’akasico che si fa domanda?
Questa è una bella domanda. Bisogna osservare come nasce questo pensiero, questa idea, e il processo lo abbiamo visto proprio in questi ultimi tempi: si può considerare che questa idea […] ha la sua genesi nel bisogno di comprensione del corpo akasico; è la vibrazione che l’akasico manda verso l’individuo incarnato, è la sua manifestazione all’interno del mondo fisico che è direttamente conseguente a quello che è l’inquinamento che viene effettuato su questa richiesta, su questo invio da parte del corpo akasico, attraversando i corpi inferiori; inquinamento dovuto, come abbiamo appena visto, dall’incontro-scontro con questi fantasmi vibratori. Ecco, quindi, che anche queste manifestazioni dell’Io all’interno dell’esistenza dell’individuo sono, comunque sia – e l’avevamo detto anche in passato se vi ricordate – una manifestazione del corpo akasico ma la loro modalità di manifestazione è dovuta alla strutturazione dei suoi corpi inferiori e, quindi, in qualche maniera, alla strutturazione del suo Io.
D – La differenza tra carattere e personalità, ce la puoi dire?
Io direi che per i nostri scopi, per quello che è il nostro modo di portare l’insegnamento, si può definire carattere quell’insieme di caratteristiche tipiche che possiede l’individuo incarnato come diretta conseguenza della costituzione dei suoi corpi inferiori […]; quindi il fatto che il corpo akasico abbia certe comprensioni e certe incomprensioni porta alla necessità di avere un certo tipo di corpi inferiori per poter acquisire comprensione e ciò fornisce il carattere.
Questo carattere deve poi manifestarsi nel piano fisico, però nel momento che si manifesta, si manifesta attraverso cosa? Attraverso i corpi inferiori, attraverso alla costituzione dell’Io, attraverso le modifiche dovute ai fantasmi vibratori che sono all’interno del corpo, e attraverso lo scontro con la realtà, forgiandosi di volta in volta, e cambiando di volta in volta; questa manifestazione, sotto le diverse spinte è quella che viene definita personalità.
Direi che il carattere, se fosse esente da influenze, sarebbe sempre stabile, la personalità invece, non essendo mai esente da influenze, può cambiare da un momento all’altro, da un attimo all’altro in modo molto veloce e mutevole. Scifo
Testo complesso ma chiari i concetti.
Interessante soprattutto la definizione di chi, pur incarnato, possa considerarsi maestro.
Grazie. Molto chiaro e istruttivo considerare il fantasma vibratorio come un circolo vibratorio. In questo modo si riesce a fare luce su alcuni fenomeni legati al processo della comprensione ( es. “Le sfumature”) o anche sulla costituzione dell’io come specchio di ciò che la coscienza deve ancora apprendere.