Perché esiste il libero arbitrio [IF82focus]

La libertà. Vi scandalizzereste molto se vi dicessi che la libertà è una parola senza senso? Come qualcuno – secondo me, giustamente – diceva, tra di voi, “ma libertà da che cosa?”. Chi di voi mi sa dire libertà da che cosa?

Libertà è un concetto di comodo che non ha realmente alcun significato perché, solitamente, viene usato in senso tremendamente egoistico, il più delle volte per mascherare quelle che sono le proprie vere intenzioni. Ah, quanta gente è morta per la libertà! Quanti libri sono stati scritti su persone morte per la libertà e poi magari si scopre che dietro la libertà c’era chissà quale motivazione politica, o economica…

La libertà è un mito creato dall’uomo perché gli fa piacere pensare di essere libero di fare, di essere talmente importante nel cosmo che può essere libero di creare il destino del cosmo stesso e, se fosse così, povero cosmo!
Se la libertà, dunque, è un concetto alla fin fine privo di reale significato, pensate che anche il libero arbitrio possa essere privo di reale significato?

Il libero arbitrio – come voi avete detto – è la possibilità che ha l’individuo di scegliere. Certamente vi sono delle sfumature del libero arbitrio che riconducono all’Io; è ovvio che l’individuo che ha un Io molto forte deve illudersi e credere di poter scegliere sempre e comunque, perché altrimenti perderebbe la sua potestà sulla realtà che lo circonda.

Ora, il problema – secondo il mio punto di vista – non è tanto se l’uomo possegga o meno il libero arbitrio, ma porsi nell’ottica che il problema da risolvere è come sia possibile che esista il libero arbitrio in concomitanza con l’esistenza di un Eterno Presente, in concomitanza con l’esistenza di un Grande Disegno in cui tutto esiste, in concomitanza – alla fin fine – con l’esistenza dell’Assoluto stesso! Questo, forse, è il nocciolo della questione.

Lasciamo perdere l’Assoluto, anche se poi il discorso si può allargare fino a Lui tranquillamente, e cerchiamo di comprendere perché e in che maniera è possibile, proprio in pratica, non dal punto di vista filosofico – anche se la filosofia a questo punto ci può venire in aiuto attraverso i suoi concetti – cerchiamo di comprendere perché io ho detto che il libero arbitrio esiste

Vi è una sola condizione, unica e possibile, filosoficamente valida e razionalmente accettabile, per cui il libero arbitrio possa esistere, pur in presenza dell’esistenza dell’Eterno Presente e di un Grande Disegno pensato dall’Assoluto.

L’unica possibilità è che il Disegno contenga già tutte le possibili scelte. E non soltanto, ma che il Disegno sia creato tenendo conto di quelle che sono le nostre scelte, e non che noi facciamo le nostre scelte in concomitanza con quello che è scritto nel Disegno, è esattamente l’opposto.

E, siccome tutto questo avviene al di là del tempo – in una situazione difficile per voi da immaginare, ma tale per cui tutto è contemporaneo – questo significa che l’uomo in realtà non soltanto ha la possibilità di scegliere, ma è lo stesso creatore del Disegno. Essendo il creatore del Disegno, ogni limitazione che il Disegno eventualmente sembra porre all’individuo, in realtà è una sua scelta.

Ecco quindi che, da questo punto di vista, il problema del libero arbitrio è un problema che non esiste.

D – È come scegliere dei fotogrammi che son già esistenti. Ed esistono perché l’uomo li ha scelti. 

Certamente. Ed esistono perché sono stati “fotografati” (diciamo così) tenendo conto delle scelte che voi avreste fatto. Quando tutto viene creato, emanato, quando tutto il cosmo viene “modulato”, questa modulazione avviene in tutte le sue diramazioni, in tutti i suoi elementi, quindi tenendo conto di tutto ciò che conterrà.

D – È stato detto, anni fa, “tu sei il creato e anche il creatore”, in cui noi diamo la pennellata e il Disegno viene fatto in conseguenza diretta di quello che noi manifesteremo

Certo; ma, in realtà, se voi siete una parte del Tutto, al punto tale che siete il Tutto stesso, non soltanto la pennellata è vostra ma tutto il Disegno è creato da voi; questo, al di fuori del tempo, al di là del tempo.

Certamente, se poi il problema si osserva dal punto di vista della relatività, allora si possono fare tutti i discorsi che si vogliono e considerare se l’uomo – considerato avulso dal Grande Disegno, senza ricordare il Grande Disegno, senza ricordare l’evoluzione, senza ricordare l’Assoluto… – ha libertà di scelta all’interno della vita che vive, e basta che uno pensi che qualsiasi scelta che l’individuo compie la compie a conseguenza di una sua scelta precedente, è già evidente che, qualsiasi scelta compia, è già condizionata; quindi non può essere libera. In realtà diventa libera nel momento in cui tutte le scelte gli appartengono; il che significa che, alla fin fine, anche quello del libero arbitrio finisce per essere un falso problema. 

D – Sembra anche un atto d’amore dell’Assoluto il fatto di predisporre per noi varie possibilità, dove si possa scegliere quella che al momento ci sembri più congeniale a noi, no?

Sì, certo. A questo punto, potremmo dire – con una frase abbastanza sensazionalistica e a effetto, detta apposta, tanto per stupire e ricordandolo a ognuno di voi, e di noi – che in realtà è l’Assoluto stesso, la creazione del cosmo, il più grande atto egoistico che possa essere stato compiuto, in quanto ci fornisce tutte le giustificazioni! Scifo

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Elena

Il contenuto suscita interesse eppure richiede concentrazione per seguire il filo.
Mi sembra uno di quei temi che finché non hai compreso restano come abiti sulla gruccia.

Anna

“La scelta diventa libera nel momento in cui tutte le scelte gli appartengono”

Condizione questa di estrema apertura dove il condizionamento dell’io è ridotto ai minimi termini.

Samuele

Discussione apparentemente oziosa, con alcuni passaggi che anziché logici paiono apodittici se non dogmatici, tanto è difficile comprendere fino in fondo certi concetti come l’eterno presente.

La domanda non è tanto da dove veniamo ma che cavolo ci stiamo a fare su questa terra?

Che gioco ha creato il grande Capo (o forse sarebbe meglio dire, la grande Capa, non tanto per un fatto di genere quanto per l’enormita’ d’intelligenza)?

Mah, forse sono affari Suoi che non ci riguardano.

Noi stiam qua, giochiamo, sballottati e perplessi e forse ci conviene puntare tutto sulla ricerca della felicità.

Natascia

Tutto questo mi rimane difficile da comprendere.
Se non ho esperienza che mi riconduce ad una affermazione. Rimane per me astratta

Leonardo Properzi

Non esiste nessun Architetto che preordina la realtà, perché altrimenti la possibilità del libero arbitrio sarebbe vanificata.

Nell’Eterno Presente è il contenitore del Grande Disegno creato dall’insieme delle scelte dell’umano.

Evidentemente qui non ha senso parlare di un prima e di un dopo, in quanto tutto è già presente ma non come se fosse generato dall’alto ma come frutto di scelte possibili, contemporanee logicamente alle scene che crea.

E questo sarebbe in linea con la questione della soggettività della realtà.

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