La vibrazione dall’akasico all’esperienza, nel dettaglio: rabbia 13 [A37]

D – Nella prima seduta in cui avevamo parlato della rabbia, avevamo parlato anche dell’aggressività, dicendo che era una manifestazione della rabbia...

Diciamo che l’aggressività è una delle maniere in cui la rabbia può essere espressa; non è detto che la rabbia abbia sempre una componente aggressiva!

Abbiamo fatto la distinzione tra che cos’è la rabbia e cos’è un’emozione e avevamo detto che, in realtà, quella che voi definite normalmente rabbia non è un’emozione, è la manifestazione di un’emozione, che è una cosa diversa, così come l’aggressività non è un’emozione ma è anch’essa una manifestazione di qualche cos’altro.

Quindi, tutto quello che manifestate sul piano fisico, che voi siete abituati a considerare come “emozioni”, in realtà sono manifestazioni emotive, la parte finale dell’emozione come si presenta sul piano fisico. Ora, forse sarebbe bene, a questo punto, ricapitolare un attimo il cammino della vibrazione – visto che anche F. mi sembrava che avesse qualche perplessità in merito – per cercare di chiarirvi nel modo migliore possibile come avviene questa discesa dell’emozione attraverso i vari piani, per arrivare poi a manifestarsi in quella che, solitamente, viene definita come “rabbia”. 

Allora: ricordate il famoso “schema” che avevamo dato anni e anni fa, quello del ciclo della Vibrazione Prima, in cui c’erano tutte quelle freccette, tutti quei cicli che si formavano all’interno dell’individuo e che circolavano prima nel piano fisico, poi nel piano astrale, poi nel piano mentale e poi nel piano akasico. Allora, abbiamo detto che la partenza di tutta la questione è strettamente collegata a quelli che sono i bisogni di comprensione da parte del corpo akasico; d’accordo? Tutta l’esistenza vostra sul piano fisico, tutta la costituzione dei vostri corpi inferiori, tutta la costruzione di come voi siete, è in realtà una conseguenza di quelli che sono i bisogni del corpo akasico. 

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Nel corpo akasico voi sapete che sono inscritte tutte le comprensioni che avete raggiunto fino a quel momento della vostra evoluzione. Queste comprensioni – come voi sapete – sono delle vibrazioni, quindi pensiamo al corpo akasico come a un insieme di vibrazioni che possono essere turbolente o quiete, a seconda se le comprensioni sono raggiunte o sono da raggiungere.

Una parte del corpo akasico, quella in cui la comprensione è stata raggiunta, è formata da vibrazioni che si compenetrano quietamente, che interagiscono tra di loro ma senza provocare problemi, distorsioni, o mulinelli, o via dicendo, mentre la parte che non è ancora messa in ordine, proprio per il fatto di non essere messa in ordine, è caotica vibrazionalmente e, quindi, ancora in subbuglio. Allora, cosa succede?

Succede che questa parte in subbuglio, che è quella che a noi interessa, quella che è lo scopo della vostra esistenza sul piano fisico – perché lo scopo della vostra esistenza sul piano fisico è quello di rendere il vostro corpo akasico uniforme vibrazionalmente con tutte le comprensioni raggiunte  – questa parte in subbuglio esprime, rappresenta quelle che sono le cose che non sono state ancora capite e, quindi, i bisogni di comprensione che l’akasico ritiene di dover ancora raggiungere per ottenere lo stato ottimale.

Siccome sono vibrazioni, accade che – sotto la spinta di questo bisogno di ottenere nuova comprensione – le vibrazioni partono dall’akasico e vanno verso il piano fisico, attraversano l’individuo e, con il riscontro delle esperienze, riescono ad avere dei dati di ritorno che si sommano alle vibrazioni già esistenti e si sistemano nei punti strategici, in modo tale che un po’ alla volta completano la comprensione e quindi si acquietano, e il corpo akasico si struttura sempre di più. 

Ora immaginiamo che dal corpo akasico parta un bisogno di comprensione, quindi una vibrazione che deve portare nel suo circolo dall’akasico al piano fisico e ritorno all’akasico, la comprensione necessaria per sistemare un tassello all’interno della sua organizzazione vibrazionale; parte dunque questa vibrazione e incomincia ad attraversare le varie materie dei vari corpi dell’individuo. Ora, questa vibrazione passa prima attraverso la materia del corpo mentale, poi quella del corpo astrale e poi quella del corpo fisico, per arrivare alla fine a manifestarsi all’interno del piano fisico sotto forma di azione. Cosa succede? C’era qualcuno che si chiedeva: “Ma questa vibrazione, mentre scende, viene trasformata, diventa diversa? Cosa succede a questa vibrazione, a questa richiesta da parte dell’akasico?”.

La vibrazione, ovviamente, nell’attraversare i corpi dell’individuo si scontra con le vibrazioni che incontra via via che “scende” verso il piano fisico e interagisce con le materie che incontra. Questo, cosa significa? Significa che la richiesta inviata dall’akasico è strettamente correlata a quella che è la composizione dell’individuo sul piano fisico.
Quindi, chi avrà un corpo mentale strutturato in un certo modo, reagirà in un certa maniera a quel tipo di richiesta. Lo stesso discorso vale per quello che riguarda la risposta emotiva, e la stessa cosa per quello che riguarda la risposta fisica; e, allorché questa richiesta arriva a compenetrare il corpo fisico dell’individuo in questione, passerà anche attraverso la materia che appartiene a quella che è la catena genetica dell’individuo (presente in ciascun corpo, ndr), nella quale sono segnate tutte le caratteristiche che formano quello che è il carattere di base dell’individuo.

Ecco, quindi, che attraversando tutti i vari corpi dell’individuo, questa richiesta otterrà delle reazioni dalle componenti dell’individuo che – non dimentichiamolo – sono tali perché sono quelle di cui l’individuo ha bisogno per poter fare esperienza; quindi sono strettamente correlate ai suoi bisogni evolutivi, strettamente correlate al suo sentire e, quindi, individualizzate e utili allo scopo che deve essere raggiunto. 

Ovviamente, la richiesta si deve adeguare a quelle che sono le possibilità di comprensione dell’individuo; quindi, attraversando il corpo mentale, si dovrà adeguare alle possibilità di comprensione mentale dell’individuo, poi alle sue comprensioni emotive e poi anche alle sue reazioni fisiche. Passando, questa richiesta, provoca il movimento delle varie componenti della materia dell’individuo fino a quando queste materie, mettendosi in movimento, provocano delle risposte nei vari corpi che portano l’individuo a interagire sul piano fisico manifestando la sua personalità nell’azione e nell’esperienza.  Continua…

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