Parole ad una persona alla fine dei suoi giorni

Fratello mio, fratello mio, io voglio rivolgermi a te perché credo che tu soltanto possa riuscire a comprendere quello che io in questo momento sto vivendo, sto provando.
Fratello mio, io sento che la vita si allontana da me, sento le mie energie spegnersi, le mie forze diventare sempre più deboli, le membra non reagire quasi più.
La vita mi vuole abbandonare, fratello mio, e vedo la morte che mi sta venendo incontro ed ha puntato su di me i suoi freddi occhi.
Tutto questo mi fa paura e, sebbene da tempo io segua il tuo insegnamento, fratello mio, sebbene da tempo faccia questo, non riesco a darmi una ragione di questo fatto.
Non so per quale ragione la vita voglia abbandonarmi, non so neanche come mi abbandonerà: forse perché sta crescendo in me qualcosa di abnorme, forse perché una sera chiuderò gli occhi per non riaprirli mai più, forse perché mi capiterà qualcosa di imprevisto e di imprevedibile, comunque sono certo e sicuro, fratello mio, che la vita si sta allontanando da me.
Una morte prematura la mia, una morte che lascerà degli affetti sconsolati, che lascerà le persone che hanno vissuto con me e per me nella più profonda disperazione.
Io mi rivolgo a te, fratello mio, chiedendoti di darmi in questo momento delle ragioni valide perché io possa credere che al di là di questo fatto, al di là della mia sparizione dal mondo fisico, esista veramente qualcosa, affinché io possa continuare a vivere, a vedere se non altro i miei cari, che io possa continuare a seguirli.
Fratello mio, ti prego, aiutami, dammi una ragione di questo mio morire! Federico

Fratello, figlio e amico,
a te sto parlando, a te che mi hai chiamato con il pianto in gola, a te che mi hai implorato, che mi hai domandato aiuto sentendo avvicinarsi l’ora che per tutti gli esseri incarnati, prima o poi, arriva.
Ma che posso fare io per te, creatura, che posso fare di più di quanto l’esistenza stessa ha già fatto?
Io non posso, figlio mio, io non posso, fratello mio, convincerti – se tu non vuoi – che la tua vita non finisce in un momento e per sempre; e non posso figlio mio, non posso fratello mio renderti consapevole che, oltre al mondo fisico che tu osservi, vi è qualcosa di talmente immenso che tu neppure riesci a immaginare.
Eppure, anche se inconsapevolmente, tutto questo è dentro di te; tutto questo, se tu vuoi, figlio mio, fratello mio, puoi riuscire a raggiungerlo, a comprenderlo, a toccarlo, e nel momento stesso in cui tu riuscirai a fare ciò, le tue paure svaniranno, il tuo timore diventerà pace, e non avrai più bisogno di piangere e di soffrire, di chiedere aiuto, e il momento del «passaggio» sarà un attimo che non lascerà tracce.
Figlio mio, fratello mio, non posso far nulla di più di ciò che tu, se vuoi, puoi fare per te stesso.
Tutto quello che posso ancora una volta dirti, tutto quello che posso ancora una volta ricordarti, è che non serve a nulla disperarsi, che non serve a nulla perdere la fiducia, la fede, la speranza, che non serve ad altro che a rendere i tuoi ultimi giorni più tristi e peggiori, sia per te che per coloro che ti circondano.
Cerca, quindi, di trovare in te la fiducia; cerca di trovare in te la certezza che ciò che stai vivendo è soltanto un attimo senza poi una grande importanza; cerca di convincerti che è molto meglio abbandonare il piano fisico nella speranza che nella disperazione; fa questo figlio mio, fratello mio, non soltanto per te, ma principalmente per amore di coloro che ti stanno accanto e che come te, quanto te – e, forse, anche più di te – soffrono, si disperano e piangono.
Se riuscirai in questo, figlio mio, se riuscirai, fratello mio, non avrai bisogno di null’altro per chiudere gli occhi e sognare. Scifo

Sognare un mondo diverso, fatto di pace, di tranquillità, di serenità.
Sognare una vita non frenetica, una vita vissuta tranquillamente, portata avanti con dolcezza.
Sognare di un sogno dove le paure non esistono più, dove le tensioni e le ansie, i turbamenti e i contrasti, sono stati allontanati per sempre.
Sognare una vita vissuta nella speranza, nella certezza di un roseo futuro, un dolce futuro, fatto di verità nuove da scoprire.
Sognare di un sogno in cui gli affetti perduti e gli affetti che voi avete lasciato, sono ancora presenti, e vicini a voi.
Sognare di un sogno in cui le persone che si sono amate sono ancora lì, presenti accanto a voi, e amarle dello stesso amore, anzi di un amore più grande, più puro, perché svincolati dai bisogni del vostro Io, che costituiscono le vostre catene nel mondo fisico.
Sognare di riabbracciare in un grande abbraccio coloro che si credeva di amare e che in realtà si amavano, ma in modo non facile, e far luce in questo amore.
Sognare di un sogno in cui i ricordi non avranno più un grosso peso.
Sognare di un sogno fatto di fiducia, di speranza, di certezze.
Sognare di un sogno in cui si possono ritrovare coloro che vi hanno lasciati, quei figli che se ne sono andati così, ingiustamente, precocemente (così come pensate voi) e ritrovarli; e ritrovarli più vivi, ed amarli ancora più intensamente, e riuscire – magari – a comprendere che quanto è loro accaduto faceva parte di un quadro ben preciso, e riuscire a ringraziare Chi ciò ha permesso, perché vi ha offerto la possibilità di riuscire a comprendere, di continuare il vostro cammino per raggiungerLo.
Sognare di un sogno in cui riuscite infine ad inoltrarvi lungo il cammino che porta alla Vera Vita. Michel

Se per un attimo pensate che i vostri giorni non vale la pena di viverli,
se per un attimo pensate che ciò che fate non ha alcun valore,
se per un attimo pensate che non siete più capaci di amare,
se per un attimo pensate che niente e nessuno può più aiutarvi,
se per un attimo pensate che la vostra vita è giunta alla fine senza alcun risultato,
ricordate che in ogni uomo arde una candela che nessuno può spegnere. Labrys


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9 commenti su “Parole ad una persona alla fine dei suoi giorni”

  1. Ora non so, se quando arriverà il momento, saprò affrontarlo con la stessa fiducia con cui la vita mi ha condotto fino a qui. Potrei ragionevolmente pensate di sì. Pertanto non mi pongo il problema. Vivo l’attimo presente. Sapere che tutto è parte di un disegno, mi porta ad essere più indulgente. Leggere queste parole delle guide, mi aiuta a superare un momento di grande difficoltà. Grazie.

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  2. leggendo le parole di Michel mi e’ sorto spontaneo notare che questo sogno sto cercando di farlo ad occhi aperti, col corpo fisico in vita.
    Forse, se proviamo a morire a noi stessi ogni giorno, e’ possibile fare un passo in questa direzione.

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  3. Coltivare la consapevolezza che in noi vi è una candela che arde e che non può essere spenta rappresenta la sapienza del vivere, nonché il modo migliore per prepararsi all’Oltre

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