Cervello e fantasmi della mente [IF66.1]

[…] Se ricordate, abbiamo sottolineato ultimamente che negli ultimi interventi c’era stato bisogno d’intervenire nella correzione di quanto è stato detto perché, qua e là, le frasi non andavano bene come al solito, vi erano delle inesattezze, delle parole sbagliate e via dicendo, ricordate?

Quindi ci sembra giusto cercare di farvi comprendere perché accade ciò, in quanto può servire come esempio di quanto detto fino ad adesso di cosa succede, “perché” e magari – se pure in modo molto semplificato, naturalmente – “come” succede; per far questo però bisogna intanto chiarire e parlare un attimo di quello che è il cervello.

Noi abbiamo sempre affermato che il cervello non è altro che uno strumento: non è certamente l’indicatore di colui che pensa, non è certo il “colui che pensa” stesso perché chi pensa, lo ricorderete, non è il cervello ma il corpo mentale dell’individuo giusto? Il cervello ha, quindi, la funzione di fare da interfaccia tra quello che proviene dal corpo mentale dell’individuo e la sua manifestazione all’interno del piano fisico. Ora vi possono essere diversi problemi inerenti al cervello.

Il cervello può essere sottoposto ad una varietà di differenziazioni in base a quello che succede intorno a lui e, in qualche modo, anche dentro di lui: pensate a come funziona fisiologicamente il cervello… avete un’idea più o meno di cosa accade nel cervello quando i pensieri vengono espressi dall’individuo? Se mi dite di no allora è inutile continuare perché, se non sapete neanche come pensate, diventa veramente drammatico dal momento che non possiamo metterci a fare una lezione di fisiologia!

D – Ci sono delle trasmissioni nervose di energia elettrica, no?

Diciamo, nel modo più semplice possibile, che all’interno del cervello vi sono degli elementi che si attivano e si disattivano, che emanano vibrazioni, schemi di vibrazioni e che questi schemi di vibrazioni si trasformano, poi, in processi logici esteriorizzati, ovvero in parole… dicendolo in termini proprio semplicissimi!

I primi problemi che possono sorgere nell’individuo, nell’esporre  i propri pensieri, nascono proprio da un cattivo funzionamento di queste meccaniche fisiologiche. Ovvero: malgrado il corpo mentale continui a lavorare su schemi, su deduzioni e su pensieri questi, allorché devono essere decodificati all’interno del cervello per arrivare a essere manifestati a livello di piano fisico, incontrano delle vibrazioni caotiche all’interno delle funzioni cerebrali e, quindi, non riescono a manifestarsi in modo adeguato, a esteriorizzarsi in modo adeguato.

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Pensate, come esempio, ai giorni che vi sentite particolarmente stanchi fisicamente (penso che questo capiti a tutti voi con la vita affannosa che fate): uno dei primi sintomi della stanchezza è il fatto che non riusciate a trovare le parole, ci avete mai fatto caso? Ecco, questo accade non perché il corpo mentale sia stanco, non perché il corpo mentale non riesca a trovare il modo per far arrivare al cervello le parole da trasmettere all’esterno, ma perché gli schemi del cervello sono fisiologicamente tartassati – diciamo così – dai problemi fisiologici del corpo a cui appartiene, e questo non permette una buona trasmissione di ciò che arriva nel corpo mentale.

Ecco, quindi, perché a volte noi nell’intervenire (poiché usiamo, chiaramente, la materia cerebrale degli strumenti) possiamo avere delle difficoltà a trovare le parole giuste o, meglio ancora, a far arrivare le parole giuste a tutti voi. Fortunatamente riusciamo a governare abbastanza bene la cosa e proprio grossi strafalcioni, specialmente io, non ne diciamo: magari può capitare di trovare nello schema una parola invece di un’altra per assonanza e che, quindi, la frase possa essere distorta o poco chiara.
Questo è il livello più semplice: il livello fisiologico.

Naturalmente ciò che agisce sugli schemi vibratori del cervello può venire non soltanto dalla condizione fisiologica vera e propria dell’individuo ma anche dalla reazione fisiologica dell’individuo rispetto all’ambiente: per esempio, un grande caldo (come, ricordate, l’estate scorsa, ma anche solo poco tempo fa), può influire sugli schemi vibratori del cervello… perché la vibrazione è un caldo… perché il caldo è una vibrazione… (ecco: visto il caso dello scambio di parole!) e questa vibrazione in qualche modo va a influire su quella cerebrale fino a impedire o rendere più faticosa la trasmissione delle parole stesse.

Quindi vi è la componente fisiologica interna, ma vi è anche la componente dell’ambiente esterno, questo ambiente esterno che a me così sta a cuore, che influisce così tanto sull’individuo ed è così importante per la sua evoluzione.

Entrambi questi elementi possono essere un primo motivo di turbamento nel funzionamento d’interfaccia del cervello.
[…] Adesso vediamo, però, cosa può esservi d’altro che provoca un cattivo flusso tra corpo mentale e cervello.

Vi è un elemento aggiuntivo molto importante: questo elemento aggiuntivo molto importante sono i famosi “fantasmi della mente”. Ora noi abbiamo visto che questi fantasmi della mente nascono all’interno del corpo mentale allorché, in una situazione particolare, il corpo mentale elabora un’ipotesi su dei dati insufficienti e questa ipotesi, non trovando una soluzione vera e propria, continua a girare all’interno del corpo mentale, un po’ come accade – ad esempio – nei computer quando entra in gioco un fattore particolare per cui un programma continua a girare su se stesso senza uscire da questa catena, fino a quando non si interviene esternamente per spezzare il cerchio e allora si può incominciare in una maniera diversa… di solito spegnendo il computer, per esempio.

D – Scifo, scusa, mancanza di dati… comunque ci dovrebbe essere quasi sempre perché non conosciamo quelle che sono – diciamo – le reazioni delle altre persone, quindi del fattore esterno.

Quasi sempre, quasi sempre nei casi in cui implicano, ad esempio, altre persone. Ma i fantasmi della mente potrebbero, invece, implicare soltanto se stessi. Se tu, per esempio ti poni il problema “se io mangio tre chili di cioccolata poi mi verrà il mal di stomaco”, lì mancanze di dati non ce ne sono molte ed è molto probabile che il mal di stomaco ti venga, quindi ecco che il fantasma della mente sul mangiare tre chili di cioccolata non si creerà neppure. Va bene?

Allora dicevo: ecco non essendovi dati bastanti per riuscire a uscire da questo circolo che si crea all’interno del corpo mentale, il fantasma della mente continua a circolare, a circolare, a circolare fino a quando non interverrà qualche cosa per spezzare questo ciclo, e questo fantasma della mente, circolando, si troverà un po’ alla volta a riflettere la propria vibrazione – come si può dire – interrogativa o poco soddisfacente anche al cervello, perché le vibrazioni del corpo mentale passano attraverso la materia cerebrale, altrimenti la materia cerebrale non potrebbe essere attivata, messa in moto.

Ora essendo un ciclo, un reiterarsi della stessa vibrazione, un ripetersi di questa vibrazione, ecco che questa vibrazione provoca un contraccolpo anche nelle vibrazioni del cervello, provoca ad esempio un’idea fissa; tutto questo si manifesta all’esterno del corpo fisico come un’idea fissa e provoca una sensazione di disagio, provoca quindi un disfunzionamento delle capacità cerebrali; questo è un altro motivo molto frequente per cui il cervello, pur essendo magari integro in tutte le sue componenti fisio-biologiche, può arrivare a manifestare la sua attività all’esterno, in maniera non logica, in maniera non corretta, in maniera non usuale. Qualche domanda su questo?

D – Qual è il sistema per spegnerlo… perché, in tal caso, il cervello deve essere spento cioè ci si deve addormentare per farlo uscire da quella serie di ragionamenti non giusti?

Il cervello, in realtà non si addormenta.

D – Il sonnifero?

Non puoi: il sonnifero, tuttalpiù, può attutire le vibrazioni del cervello, ma il cervello comunque continua a lavorare e ad essere sottoposto alle vibrazioni provenienti dal corpo mentale; non è sul cervello, in realtà, che si può riuscire ad agire, ma il modo per riuscire ad agire è cercare “semplicemente” di riuscire a spezzare la catena del fantasma della mente all’interno del corpo mentale.

D – Individuando gli elementi che hanno creato questi fantasmi…

In qualche modo, analizzare col proprio cervello, e quindi con i riflessi che questa analisi di ritorno ha sul corpo mentale, può aiutare a spezzare la catena, ma quasi sempre la catena si spezza, per questi fantasmi, allorché, ancora una volta, interviene l’esperienza e l’ambiente esterno.

Voi avete fatto, se non vado errato, l’esempio della persona che sta in pensiero perché – che so – il marito, il figlio, la moglie o l’amico che doveva venire a un appuntamento è in fortissimo ritardo e allora incomincia a crearsi il fantasma della mente “può esser successo questo”, “un incidente”, “l’hanno rapito”, “è scappato”, “si è stufato di me” e via e via e via, giusto?

Questo è un fantasma della mente che si può creare all’interno del vostro corpo mentale. Quand’è che si spezza? Nel momento in cui l’esperienza vi mette davanti a quella che è la verità per cui quella persona non è arrivata a tempo all’appuntamento. In quel momento, ricevendo i dati mancanti, ecco che il fantasma della mente non ha più una ragione di esistenza, il dubbio è sciolto, e anche il fantasma della mente si scioglierà.

D – Scusa, io intendevo che nelle successive occasioni in cui sorge lo stesso fantasma, a furia di abituarsi al fatto che ha pensato troppo in anticipo, uno capisce che è meglio fermarsi, la prima volta certamente non si può fermare da solo…

Certamente, ma neanche in seguito, a meno che non ci sia stata una comprensione dall’esperienza: se non c’è stata la comprensione dall’esperienza, ecco che alla prossima occasione il fantasma si creerà di nuovo, e continuerà a crearsi ogni volta che vi sarà quella situazione. Ecco perché è così necessario comprendere!

Il che significa che l’eliminazione del fantasma della mente, in realtà, è dovuto al duplice effetto dell’esperienza proveniente dall’ambiente in concomitanza con la comprensione dell’akasico, ed ecco, quindi, che si forma il ciclo akasico-ambiente esterno, così necessario ad arrivare alla comprensione ma anche a eliminare i fantasmi e, quindi, i problemi di ognuno di voi.

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1 commento su “Cervello e fantasmi della mente [IF66.1]”

  1. Più che la riflessione è l’esperienza e dunque la relazione che produce quelle vibrazioni che portano alla comprensione da parte dell’akasico. Solo a quel punto allora il fantasma della mente potrà sciogliersi.

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