Il sogno, la fantasia comunque evolutivi [IF55-8focus]

[…] Volevamo parlare, invece, dei vostri sogni da svegli, delle vostre fantasie, di quei sogni che fanno parte della vostra vita quotidiana e che con essa sono strettamente intessuti.
Chi di voi non sogna, durante la giornata, qualche cosa? Chi di voi non si perde, talvolta, in sogni a occhi aperti?

Se prestate attenzione ai vostri sogni per più di un attimo, vi renderete conto che essi sono il derivato diretto di quelli che sono i vostri desideri e che, nella quasi totalità dei casi, essi esprimono il vostro Io.

Prima, quindi, di interessarvi all’interpretazione dei sogni notturni, vi consigliamo di dedicarvi all’interpretazione dei vostri sogni in stato di veglia.

Infatti mentre quelli notturni sono molto complessi e nascono dal lavorio del vostro Io (quindi dal vostro corpo fisico, da quello astrale e da quello mentale) ma, anche, dalle vibrazioni del vostro corpo della coscienza e, ancora, da quelle che provengono dal vostro , dalla vostra scintilla, quelli in stato di veglia sono principalmente sotto il dominio del vostro Io, anche solo per il fatto che, durante lo stato di veglia, la vostra consapevolezza è centrata principalmente su ciò che state vivendo e, quindi, sulle reazioni del vostro Io agli avvenimenti che, quotidianamente, lo stimolano a desiderare e, di conseguenza, a “sognare” qualche cosa di diverso da quanto, nella realtà, sta vivendo direttamente.

Con questo, non intendo certamente affermare che anche attraverso i sogni in stato di veglia non si possano trovare elementi che possono essere fatti risalire alla vostra coscienza o agli impulsi inviati dalla vostra scintilla (ci mancherebbe altro!) ma, semplicemente, che l’elemento preponderante e, quindi, oggettivamente più facile da indagare risulta essere il riflesso del vostro Io su di essi.

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Sognare da svegli, direte voi, fa parte dell’illusione.
Giustissimo. Ma, a ben vedere, forse che anche vivere l’esperienza non fa parte dell’illusione? Per uscire dall’illusione bisogna aumentare la propria coscienza e per aumentare la propria coscienza è necessario, come abbiamo sempre detto, vivere l’esperienza, soggettiva o reale che sia.

Altrimenti bisognerebbe pensare che coloro che non sono sani di mente e vivono in un illusorio mondo autistico o completamente avulsi dalla realtà sono stati abbandonati a se stessi dall’Assoluto e messi in condizione di perdere una vita intera. In realtà anche in questi casi l’evoluzione si amplia perché l’illusione, vissuta come vera, ottiene lo stesso risultato dell’esperienza reale.

Attenzione, però: diversa è l’illusione in cui ci si cristallizza volutamente per rifiutare di affrontare qualche realtà personale sgradevole o non tale da appagare i propri desideri, ed essa fa fermare la possibilità di esperienza che ricomincerà soltanto quando l’individuo riuscirà a trovare il desiderio e la forza interiore di non soggiacere alla forza di improbabili sogni.

In altre parole il sogno, anche irrealizzabile, che induce l’uomo a muoversi nella realtà del mondo fisico dandogli la spinta a cercare di concretizzare il proprio sogno, è un sogno che diventa fonte di azione e di comprensione, ma un sogno che resta soltanto un’ipotesi mentale, una fuga dalla realtà, una scusa per non agire, un paravento dietro a cui nascondersi non può rivelarsi, alla fine, che una sorgente di dolore.

Il sentire si scontra contro questa rigida barriera formata dall’Io e, non trovando la maniera per smuovere dall’interno l’individuo, in qualche maniera metterà in atto quel meccanismo esteriore che, con conseguenze spesso drammatiche, tenterà di ristabilire il fluire delle vibrazioni tra corpo della coscienza e corpo inferiore.

Un adagio popolare afferma: “Il valore di un uomo è ravvisabile nel valore dei suoi sogni”
È vero, figli e fratelli, ma più giusto sarebbe affermare anche che il valore dell’uomo è ravvisabile nella maniera in cui si adopera per realizzare questi suoi sogni. Abn-el-tar


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5 commenti su “Il sogno, la fantasia comunque evolutivi [IF55-8focus]”

  1. Molto avvincente.
    Mi lascia un po’ perplesso quel passaggio iniziale in cui si fa un’elencazione dei nostri “componenti” e si menzionano, dopo i corpi transitori, la coscienza ed il sé (scintilla), come fossero due entità diverse (coscienza e sé / scintilla).
    Non mi pareva o quantomeno non l’avevo colto.

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  2. Tutto concorre all’evoluzione, al “movimento” in senso lato.
    Il guaio, se così possiamo definirlo, è la cristallizzazione: alta attenzione
    su questo va costantemente mantenuta

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  3. “Il sentire si scontra contro questa rigida barriera formata dall’Io e, non trovando la maniera per smuovere dall’interno l’individuo, in qualche maniera metterà in atto quel meccanismo esteriore che, con conseguenze spesso drammatiche, tenterà di ristabilire il fluire delle vibrazioni tra corpo della coscienza e corpo inferiore.”
    Esperienza molto concreta che ha contraddistinto fasi cruciali della mia vita. La rottura della cristallizzazione ha presentato un tasso di dolore importante.

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